March 30, 2022

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 3 min.

Buonciao. Sono tornata a recensire nel consueto giorno della rubrica letteraria e mi sono preparata a dovere, ovvero starnazzando come un fagiano dalla gioia per un libro in anteprima e ripetendo fino ai limiti della denuncia “te l’ho detto che sono nella lista delle blogger di Miss Black?” a tutti quelli che vivono con me. Erano otto. Adesso sono meno… ma dicono che ci terremo in contatto, comunque.

Che rumore fa lo starnazzo gioioso? Inizia con Bang bang e finisce con suoni goderecci simili a ululati. Vi presento un altro centro pieno di Miss Black, scrittrice di libri erotici che non smette mai di stupirci (e suggerirci tante belle cose da fare tra il chiaro e lo scuro).

TRAMA MIMETICA

Abbiamo una stand-up comedian, Darcy Yates, minacciata dall’ISIS a causa di due battute su barba e suocera, poco gradite dai suddetti estremisti, e un super soldato dei SAS (Special Air Service), Ryan Hill, chiamato a difenderla insieme alla sua squadra. Galeotto fu l’attentato, diciamo, che intrappola i due protagonisti in una sorta di frequentazione, che non lesina fino alla fine, ma proprio fino alla fine, degli allegri colpi di scena. O botte di scena. Scusate, m’è scappato.

FINE TRAMA MIMETICA

Pensate alla narrazione galoppante e ironica che caratterizza la penna di Miss Black, guidata dall’onniscienza spregiudicata della terza persona e condita con tanto di quel pepe da farci pizzicare la pelle dal palato fino alla punta dei piedi. Uniteci una protagonista che di mestiere fa la comica, che erutta battute come un vulcano la lava, sopra o sotto il palcoscenico, e pure sopra o sotto le lenzuola. Boom! Arriva il lieto starnazzo? Lo so. Ma smettetela, che lo starnazzo deve cedere il posto agli applausi per un numero ben riuscito: una storia che sembra promuovere le gioie del sesso e che invece finisce per parlare della forza dell’amore, tra una battuta e l’altra, tra un “… no, col cavolo che voglio una relazione con te, ma il sesso occasionale è okay” e l’altro. Come i fiori che crescono dal cemento. Nascono anche nelle betoniere, quei disgraziati. Ma se uno preferisce una bella spianata di cemento per non doversi prendere cura del giardino…

Si chiamano anti eroi quelli che decidono razionalmente di concedersi benefici senza impelagarsi con storie d’amore a distanza? O geni? O realisti? O disillusi? O… la smetto. Di fatto l’emancipata comica, nata in una famiglia di militari, sa bene cosa significhi aspettare che il proprio padre o fratello finiscano il loro “turno” di lavoro per sapere se sono ancora vivi, e se ne guarda bene dal ricominciare tutto da capo per amoooreee (va pronunciato con sdegno). In questo caso, cedere ai sentimenti sarebbe come abbracciare il masochismo, giusto? Di tranquilli commessi di Harrod’s, ne abbiamo?

Ora, la cosa bella del libro, scusate, una delle centordici cose belle, sta in quel mix verdognolo di raziocinio e schiettezza con cui la scrittrice riesce a spifferarci i punti deboli delle donne, degli uomini, dei militari, delle ex, delle unioni d’amore, con una precisione che non posso non definire da cecchino… un colpo, una categoria a gambe all’aria. Ma noi siamo creature fatte di carne e punti deboli, e, anche fosse, non tutto nella vita dipende da una sequenza ininterrotta di scelte razionali, men che meno quello che si intrufola nella vita di intellettuali con le gambe lunghe e militari coi cubetti addominali.

Prese il piatto sporco, ma Ryan le bloccò il polso. «Sono così moderno che quello lo lavo io».
Darcy sorrise di nuovo. «Sono così moderna che ho una lavastoviglie».
Lui si alzò e le andò davanti. La prese per l’elastico dei pantaloni e la tirò verso di sè.
«E’ sull’occasionale che vorrei dei chiarimenti. Quanto occasionale dovrebbe essere? Occasionale tipo “nel ventesimo giorno dispari degli anni bisestili se in quel momento non ho il ciclo” o occasionale tipo “ci scambiamo i calendari e cerchiamo in rosso i giorni in cui si scopa”?».
Dary gli rivolse un sorrisino sarcastico, ma la triste verità era che i suoi capezzoli si erano messi sull’attenti nel momento in cui lui l’aveva tirata verso di sè.

Giulia

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