February 26, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 3 min.

Ciao uomini. Procediamo in stile trenino del capodannesco Disco Samba, decisi e ondulati, nella direzione OPPOSTA a quella dove campeggiano le tipologie di donne sbagliate. Ma, attenzione, non sbagliat per v… sì, sì, ipsilòn, dicevo, non sbagliate per v… zazueeeeraaa, E ALLORAAA?! Stiamo dicendo delle cose importanti, ovvero che tali tipologie di donne non sono sbagliate per voi, ma purtroppo ancestralmente sbagliate a prescindere, un agglomerato di comportamenti malsani che, alla lunga, prosciugano il vostro sistema immunitario, non vi ci incaponite. Sono donne arancio rafforzato, assolutamente vietato varcarne i confini comunali. Ma, essendo che le peggio ce le siamo lasciate alle spalle, possiamo permetterci di allontanarci con stile, sculettando, appunto, sulle note di un ballo di gruppo, senza testare la resistenza cardiaca con prestazioni da 100 metrista. No, queste non si accodano al trenino, andate tranquilli. E no, non quelle prestazioni.

Eccoci dunque giunti all’analisi della celeberrima categoria della DONNA SO TUTTO IO, colei che tiene lo scibile umano nella ventiquattrore, tasca interna.

Come la si riconosce? AHAHAHAHAAHAHA. Ah, era una domanda seria? Scusate. Pensavo che aggiungendo “possiede lo scibile umano” capiste che… nessun problema, aggiungo all’aggiunta: sa tutto e vuole dirvelo nel modo peggiore possibile. Nel senso che non avete a che fare con una donna colta, una di quelle i cui garbo ipnotico e favella vi intrattengono per ore foss’anche sulla lavorazione del chicco di riso, ma con una donna colta che non vede l’ora di dimostrare quanto la sua cultura sovrasti di gran lunga quella degli altri esseri viventi o non viventi (e non nel senso inorganici, nel senso di quelli che sono venuti prima di lei e che sono passati a miglior vita). Per cui non vi intrattiene con la ricetta originale dell’oliva ascolana mentre state facendo l’aperitivo, così, per il gusto di conversare sul finger food, ma aspetta che voi diciate qualcosa come “mmm, buona questa oliva” per puntualizzare che non si chiama semplicemente oliva, che state riducendo anni di storia del territorio piceno, che dovete avere qualche problema cognitivo e pure un malfunzionamento a livello gustativo, ché quella cosa unta non dev’essere certo un’oliva ascolana, tra l’altro, l’avete fatto il tampone? Capito come funziona con la donna so tutto io? Volete farmi voi un esempio? Benissimo, se le date un passaggio in macchina potrebbe anche pretendere di correggere Google Maps quando sente la voce indicarvi la seconda uscita a destra, esatto. No, scusate, ma davvero vi siete permessi di dire che sta sbagliando? Sciocchini. Lei ha fatto le scuole alte, ma anche quelle basse, quelle col tacco, persino quelle, pensate un po’, che si trovano sotto terra. Quindi fatevi un favore, statela a sentire riducendo al minimo il vostro margine d’errore, e provate a vedere se si interrompe quando beve o mangia. E lo so, tra una corretta deglutizione e l’altra, riparte con il galateo a tavola che state catastroficamente infrangendo.

Ricordo ancora una volta che non siete voi a farla sentire in dovere di infiorettare il curriculum in vista della prima uscita, è proprio rompicoglioni saccente di natura. Oh, per sapere le cose, le sa. Di sicuro non ha bisogno di infiorettarlo, questo curriculum vitae, anzi, ogni volta che lo stampa devono abbattere una porzione di foresta amazzonica. Ve la immaginate ai tempi della scuola? I sorci verdi che ha fatto vedere agli insegnanti sul rispetto del programma scolastico? Quanta brava gente che si è licenziata e probabilmente si trova nella spirale della droga… incapace di liberarsi dallo spettro del suo braccio alzato e dalla voce infastidente che chiede: “maestra, cosa vuol dire che questo rientra nel programma delle medie, scusa?!”… che dire. Vede il mondo come dovrebbe essere e spiega malamente agli altri esseri umani come raggiungere quell’ideale, ignara del fatto che se il mondo arrivasse a essere come dovrebbe, la spedirebbero in esilio con dei panetti di tritolo. Fine delle cose che ignora, ‘tacci sua.

Si veste anche abbastanza in linea con le sue aspirazioni educative, per cui, laddove una donna “normale” perderebbe all’incirca 16 ore giornaliere a rovistare nell’armadio per i tre giorni che precedono un appuntamento, urlando al fine “non ho niente da mettermi, niente!”, lei punta sicura sui suoi tailleur gessati, che… eh? No, non lavora in banca. Di sicuro in un qualche tipo di ufficio o nel settore parasanitario, ma questo non posso dirvelo con certezza. Sono certa invece del fatto che non svolge la mansione adatta alle sue competenze, ma, beh, nessuno tranne lei capisce un benemerito e il mondo va, una rotazione alla volta, a puttane gambe all’aria.

Voi non ci crederete, ma contrariamente alla rigida apparenza, sono molto disinibite sul fronte, diciamo, fisico. Lo sapevo che questo non dovevo dirvelo. Restano comunque indigeste, non mi venite a dire che potete sopportare la filippica sulle olive ascolane se poi arrivate al dunque, altrimenti vengo posseduta dalla so tutto io e sono costretta a precisare che state sbagliando, che il gioco non vale la candela, e che proprio da tale contrasto deriva tanta parte del mito della “donna forte che nessun uomo vuole per paura”… ma de che?? Avete paura di una donna forte? No, immaginavo. C’avete paura della tritaballe, come tutti e tutte, anche io che non le ho sento del dolore da frantumazione. Quindi desistete e ballate dalla parte opposta, su. Peppepepeppepeeeeee…

Ideali comunque per:

a. scrivere una tesi di laurea

b. scoprire cose che non vi interesserebbero mai nella vita e nemmeno nella morte

c. decentrare i monaci tibetani

Giulia

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