August 16, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 3 min.

Datemi un film che racconta di truffe ben congegnate ai danni di persone facoltose, e mi fate felice. Datemi donne consapevoli delle loro risorse psicofisiche, e mi fate felice. Datemi una porzione maxi di spicy salmon, e mi fate felice. Vorrei dirvi che nel film di cui stiamo per parlare troviamo tutte le cose di cui sopra, ma come potrete intuire, una delle tre cose manca all’appello. Allora ne aggiungo un’altra: questo film pullula di attori famosi che prestano il corpo (come dicevo, letteralmente) a una delle storie che, a mio avviso, meglio evidenziano la differenza tra il modo di agire femminile e quello maschile e il peculiare modo di approcciarsi ai sentimenti delle due specie. Attenzione. Potreste bagnarvi con gocce di sagace ironia.

Diamoci all’analisi di uno dei film che potrei guardare in loop e comunque ridere riflettere e meditare di passare al lato truffaldino della forza, come se lo vedessi per la prima volta: la commedia romantica Heartbreakers, vizio di famiglia, da non confondere con Lo spaccacuori (The Heartbreak kid) di Ben Stiller. Non si sa mai. Viviamo nell’era dei prequel sequel spin-off.

TRAMA CON ZERO SPOILER PERCHÉ VORREI LO GUARDASTE E RIDESTE RIFLETTESTE E MEDITASTE

Mentre scorrono i titoli di testa, vediamo una meravigliosa Sigourney W. che balla con un impaziente Ray L. Sono freschi di matrimonio, a un passo dalla prima notte di nozze, che inizia poco dopo nel segno di un sensuale spogliarello da parte della sposina. Ma, nel bel mezzo del, ehm, letto… lei si addormenta, lasciando il povero marito, che capiamo essere digiuno di accoppiamento da quando si sono conosciuti, a balle girate bocca asciutta. Il giorno dopo lui va al lavoro per sistemare le ultime cose prima della luna di miele, e la procace segretaria, una Jennifer L. H. molto in parte, lo seduce con una strategia primigenia di rara finezza. Peccato che la moglie Sigourney sia fuori dalla porta, pronta a farsi pagare lo sgarro con un divorzio istantaneo. FINE. No no no, la storia portante del film non narra le vicende dei due sposini in questione, ma delle due donne, “moglie” e “segretaria”, che sono una madre e una figlia unite da un DNA superbamente truffaldino e un lavoro molto remunerativo: individuare il pirla di turno, farsi sposare con comunione dei beni e poi, dopo aver chiuso per bene le cucine e aver obbligato lo sposo a un digiuno forzato, mandargli una sorta di pranzo al sacco tramite segretaria. Noi spettatori arriviamo al punto in cui la figlia, stanca di una vita all’ombra della madre, cerca di emanciparsi con truffe tutte sue (che tenera), e a cui la madre chiede solo un’ultima truffa di coppia per estinguere un debito contratto con le tasse. La figlia, di coccio, si accalappia una preda sua, mentre aiuta la madre a ingabbiare un meraviglioso tabagista Gene Hackman. Ma la situazione le sfugge presto di mano… a causa del buffo tipico palesarsi del sentimento. Spettacolare storia d’amore servita su letto di matrioska di truffe. E chi la fa…

FINE TRAMA CON ZERO SPOILER PERCHÉ VORREI LO GUARDASTE E RIDESTE RIFLETTESTE E MEDITASTE

Beh. Adesso che sono madre, vi confesso che ho avuto un piccolo dubbio sulla correttezza dell’educazione che sto impartendo alle creature. Voglio dire, se truffi i pensionati, meriti di essere …………. (inserite a piacere, io metterei “mangiato da un T-Rex”), ma se sei una sorta di Robin Hood femminista, che ruba ai ricchi che non riescono a controllare le crisi di “astinenza”, incapaci di accontentarsi di penetrare il cuore dell’amata, forse devi trovare un modo di tramandare il tuo sapere ai posteri. Pur nella leggerezza dello sviluppo della trama, nella cui struttura sono incastonate scene di immensa caratura comica, non puoi evitare di chiederti quale sia il confine che separa il giusto dallo sbagliato, il lecito dall’illecito, ma soprattutto dall’uomo degno di fiducia, che scivola a causa di un impasse fisico, da quello capace di amare veramente.

Siamo al cospetto di una protagonista femminile il peso dei cui attributi riesce a sopperire alla mancanza di morale tradizionale: non insegna alla figlia a comportarsi “bene” e a camminare seguendo la riva del fiume cattolico, che prescrive il riguardo verso il prossimo, ma a concepire il mondo come una sorta di giungla urbana, per cui, se non mangi (il maschio) vieni mangiata. Mamma Sigourney spiega alla figlia che non esistono maschi degni di fiducia, nemmeno il padre, fuggito in un passato di cui viene menzionato un solo frammento e una sola volta, ragion per cui si trova un diverso modo di utilizzarli: sono animali che non si mungono, non fanno uova, il linea di massima nemmeno non si cuociono, si truffano. Basta solo eliminare, con la pratica e la perseveranza, il primo strato epiteliale del cuore, in modo da renderlo arido e pronto a fingere tutta la gamma dei sentimenti umani. Truffare poi diventa un gioco da ragazzi.

Nonostante quello che si potrebbe credere, il film finisce per salvare l’anima maschile, regalando ai due protagonisti, il Ray L. spinto tra le braccia della finta segretaria e la preda pescata dalla figlia, due linee narrative molto diverse tra loro, ma uguali nell’epilogo: esistono maschi puri, come esistono peccatori pentiti, che, evidentemente, meritano il tocco dell’amore salvifico. Ma la cosa davvero bizzarra si trova all’interno della linea narrativa delle truffatrici, delle cui forza e indipendenza a nessuno verrebbe in mente di dubitare. Femminuccia a chi? Beh. Eppure loro spremono fino all’ultima goccia lo stereotipo della donna sentimentale e in perenne funzione del matrimonio, creando un’immagine ossimorica che, di nuovo, ci spinge a meditare seriamente su quanto la nostra sfera emotiva influenzi le nostre scelte e il nostro modo di vivere.

Arriviamo al dunque. Cosa posso suggerirvi di assimilare e riciclare nella vostra vita estiva, da questo capolavoro fraudolento?

Spunto riciclabile #1: non truffate, ma siate in grado di capire l’uomo che avete davanti. Lo so, non c’avete la palla di vetro, ma magari un’amica che fa i tarocchi? Nemmeno? Uff. Va bene, se siete lasciate a voi stesse, cercate di capirne le intenzioni con attenzione. Il che non significa che se non si vuole sposare entro il primo mese, gli attaccate un pitbull alla testiera del letto, semplicemente verificare che abbiate uno stile di vita compatibile. Potreste amare tutti e due gli scambi di coppia e vivere una vita felice e caotica.

Spunto riciclabile #2: non lasciatevi traumatizzare da un’esperienza sbagliata, come il personaggio interpretato da Sigourney. Capita. Non si fa di tutta l’erba un fascio, per l’amor di Dio. Il mondo scoppia di cretini, imbecilli, deficienti, maschilisti, ma ci sono anche tanti gentiluomini, basta solo cercarli bene. Si fa fatica, capisco, loro sono meno egomaniaci e rumorosi degli altri. Ma se tendete le orecchie…

Giulia

Condividi l'articolo con i tuoi amici

Exclusive Content

Be Part Of Our Exclusive Community