August 9, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 3 min.

Li piace quando analizziamo film che fanno apparire Christian Grey un goffo adolescente e Anastasia Steele una ragazza scaltra come un furetto. Preparatevi. Nella settimana di Ferragosto, per voi e solo per voi, dissotterro dalla sabbia rovente l’acchiappo vecchio stile! Il rimorchio analogico! Quell’approccio vintage fatto di occhiate eloquenti, vestiti elasticizzati e mani morte come se piovesse. Tornavi a casa esausta e sudata e… ? Qualche mano te la trovavi ancora nelle tasche.

Inauguriamo la settimana estiva per eccellenza con IL film d’amore, quello che ha fatto sognare generazioni e generazioni di donne, che occupa un posto speciale nella programmazione di Italia Uno (quasi come Una poltrona per due) e che ci ha fatto credere, erroneamente, che l’uomo della tua vita potesse sollevarti in aria sulle note di The time of my life. Signore e signorine, ecco a voi la recensione tardiva di Dirty Dancing, balli proibiti.

SIGLA!

Nao aaaaiiiii’ve heeeed the taim of mai laaaaif, aivvv never fiiil laich vis bifoooor, nao ai sueer, itz ve truuuuuff, eenaiouooi olllltu IUUUU HUUH HUUUU

TRAMA CON SPOILER, VE LO DICO CHIARO

C’è Baby. Mi verrebbe da dire purtroppo, ma è parte fondamentale del film, in quanto protagonista femminile. Va in un villaggio vacanze coi genitori e la sorella, decisamente più sgamata, e si mette a girare col cameriere nipote del capo che dovrebbe farle da cicerone, mentre il resto della popolazione femminile fa e briga con animatori e camerieri a ogni ora del giorno e della notte. Lei no. Va in giro con questi golfini che ti chiedi come sia possibile che non le diano uno schiaffone, e si rende utile portando angurie. Una sera scopre che gli animatori del villaggio, finito il turno, se la ballano e se la suonano appiccicati come le calze nei cassetti… e lei, boom. Sconvolta. Che sporcaccioni, pensano lei e i suoi golfini. Ma, per una di quelle coincidenze che si chiamano “botte di culo”, lei viene a sapere che la ballerina di punta, incinta, la sera di uno spettacolo importantissimo deve sottoporsi a un aborto fatto in casa da un medico di dubbie origini, e, dato che sono finite le angurie, decide di rendersi utile SOSTITUENDO la ballerina. Sentiamo puzza di tragedia? No! Essendo un film d’amore, no, la tragedia avviene alla ballerina, salvata per miracolo dal padre medico di Baby, ma sto andando troppo veloce… prima che questo accada, il bel ballerino, Patrick, si ritrova a dover insegnare a Baby tutta l’arte latino americana per evitare di essere licenziato in tronco. Le insegna anche altra roba, eh. Lei passa al lato dirty della forza e tra i due scoppia la passione. La sua famiglia ovviamente non approva. Noi ci fermiamo qui, a un passo dall’arrivo della sfumatura narrativa dei protagonisti di diverso ceto sociale. In conclusione, vi dico solo che:

  1. L’amore trionfa
  2. Nessuno può mettere Baby in un angolo.

FINE TRAMA CON SPOILER, VE L’HO DETTO CHIARO

Christian, hai capito come si fa? Tu e le tue cazzo di palline intramuscolari. Un passo di cha cha cha, una bella strisciata di magliette sudate, qualche bagno nel ruscello con la scusa di “ci alleniamo per lo spettacolo” e via, il cuore della donzella inizia a battere come un tamburo!

Uei. Avercene di flirt estivi con quel pezzo di ballerino del Patrick. Quello fa i numeri da circo (ma letteralmente, eh, son mica modi di dire) e se si ingrifa, ti prende per le anche e ti solleva tre metri sopra il cielo. Invece di portarti a bere una volta, questo ti sbatte sul palcoscenico a fare figure di mer… engue davanti a tutti. Beh, a me piacerebbe. Alternativo e sportivo, un’accoppiata vincente. Insomma, il protagonista di questo film si qualifica come il classico macho dal cuore tenero, quello che ci piace tanto, in bilico sul filo del lavoro e di un’esistenza votata a sbarcare il lunario ballando e, ehm, intrattenendo le clienti del villaggio turistico d’estate e a far l’imbianchino d’inverno. Lei invece, beh, ma devo proprio parlarne? Che poi faccio la figura della superficiale che esclude le donne per come sono vestite. MA QUEI GOLFINI!? Non trovano senso nemmeno negli anni ’60 (il film esce nel 1987, ma racconta di un’estate del 1963), quindi facciamo finta che glieli hanno messi perché al reparto costumi c’era gente nuova, un filo inesperta, che ha pensato che il golfino facesse subito ragazzetta sfigata, un po’ come l’abito fa il monaco. Hanno pensato molto bene.

Vi presento la “nonna” dell’inciampona dei giorni nostri, quella che non cade (addirittura impara a ballare) ma che diventa rossa come un’anguria quando vede gente sudata che si struscia in mezzo a una pista da ballo riservata agli addetti ai lavori. Forse che questo suo modo di vivere come una bambina bloccata alla terza elementare abbia fatto in modo che il Patrick la notasse? Certamente. Stufo delle donne che vogliono prendere lezioni di ballo orizzontali (quando sono così elegante, mi stupisco io stessa), inizia a intravedere qualcosa di positivamente diverso in una ragazza che si pone obiettivi da raggiungere attraverso lo studio. C’è un mondo al di fuori della pista da ballo? Patrick, sì. Un mondo in cui un uomo che si ritiene adatto solo a mercificare il suo corpo e impugnare pennelli (mamma mia…) trova la redenzione. Anche la ragazza casa e Chiesa impara a togliere il piede dal freno, una volta ogni tanto. Non sei sporca se ti innamori di un ballerino da villaggio vacanze, non sei sporco se balli nei villaggi vacanze. Entrambi prendono una gigante cannuccia metaforica e succhiano l’uno dalla vita dell’altra il meglio dei due mondi, quello elegantemente borghese di Baby e quello scandito dal ritmo del ballo di Patrick (che nel film di chiama Johnny, ma che per noi resta sempre Patrick, esattamente come l’attrice Jennifer Grey, come Christian, che per noi resta sempre Baby coi golfini).

Insomma, sul finale arriva forte e chiara la tematica del giudizio attraverso le apparenze, quando i ricchi clienti si scagliano contro Patrick convinti che lui rubi (vi ricordate la sotto trama gialla? Quella dei portafogli rubati dove fanno lo spettacolo?) e metta incinta le ballerine con cui lavora, per scoprire poi il mondo pullula di allegri cleptomani attempati e camerieri imbecilli. E il lieto fine si apre alla tematica della redenzione Prettywomanesca, con un esercito di ballerini che marcia alla conquista del palco e della vittoria sui pregiudizi.

Beh. Abbiamo qualcosa da aggiungere? Nell’ordine degli spunti da applicare al nostro Ferragosto e ai Green Pass Party dove, finalmente tutti vaccinati, ci si struscerà come cerini sulle superfici ruvide?

Spunto riciclabile #1: ballate. Se canta che ti passa, allora balla che rimorchi. Scatenatevi, lasciate fluire la vostra energia vitale attraverso i sacri arti che vi trovate, shakeratevi come se doveste tuffarvi in un bicchiere pieno di ghiaccio e dissetare tutti i presenti. Ma per il vostro diletto, non per il loro.

Spunto riciclabile #2: beh, per questo bisogna fondamentalmente pregare. Una cosa come: buon Gesù, te ne prego, fai in modo che io mi ritrovi nel villaggio turistico giusto al momento giusto, pazienza se il momento giusto coincide col dramma ostetrico di una ballerina, la preghiera è mia e chiedo quello che voglio io. Poi, una volta che il buon Gesù ascolta e ricrea per voi il giusto allineamento planetario, buttatevi. ‘Fanculo la comfort zone. Andate e agite.

Spunto riciclabile #3: non posso non dirvi che… non dovete farvi mettere negli angoli. Ora, i suoi genitori forse l’avevano piazzata lì per nasconderle i golfini, ma non mi pare il caso di squarciare il velo dell’iconicità con le mie supposizioni estetiche. Siate sempre mentalmente al centro della pista, pronte a far sentire la vostra voce (con garbo) e a difendere le vostre idee.

Ma soprattutto, buon Ferragosto! Che vi mettiate a flirtate duro o ballare da sole, trascorrete un Ferragosto 2021 pieno di fuochi d’artificio. E’ un ordine!

Giulia

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