March 24, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 2 min.

Buongiorrrno a questo giooorrno chè si svegliaaa oggììì con meeeeee, buongiorno al latteeeedaaaalll caffè, buongiorno a chi non c’èèèèèè. CHE GIOIA. Quando sono i maschietti a scrivermi le letterine, creature che nel mio immaginario riescono a struggersi per amore solo quando il loro calciatore preferito viene venduto a una squadra avversaria (non sono sessista MA REALISTA), io sono felice. E canto. Così sono meno felici gli altri, e al confronto io divento felicissima. Bene. Direi che anche per oggi posso spuntare la casella “introduzione carismatica” dalla lista delle cose da fare e passare senza indugio alla letterina del maschio:

Cara Giulia, sono insieme a una ragazza da un annetto e sono felice. Però non posso fare a meno di pensare che tra di noi ci sono 10 anni di differenza. Non credo sia un particolare problema, solo che lei adesso frequenta l’università e mi chiedo: se si rendesse conto di voler fare delle esperienze con i suoi coetanei? Io volevo farle a quell’età. Non dico solo “quelle” esperienze, anche solo uscire a divertirsi con le amiche senza nessun’altro a cui pensare…

Caro maschietto, mi sembra quasi di vederti: lo sguardo puntato al soffitto, gli occhi pieni di ricordi universitari alla Animal House e il labbro inferiore che soccombe ai tuoi morsi nervosi… beh, guarda me, lascia perdere l’intonaco del soffitto. Devo darti una notizia buona e una notizia cattiva. Parto dalla buona, dai. Siamo nuovamente in zona rossa e le uniche esperienze dannose per il rapporto che la tua giovane ragazza potrebbe fare sono:

– passare alla fibra e pomiciare con l’incaricato della ditta che la installa;

– appiccare un incendio e pomiciare col pompiere che la salva (a ben pensarci, questa sarebbe un’esperienza dannosa in generale, non solo per il vostro rapporto);

Mi spingerei anche a dire “organizzare droga party con i condomini sul pianerottolo o in ascensore”, ma, boh, vive in un palazzo? La DaD mi risulta destabilizzante a livello psicologico e non a livello sentimentale, per cui… in questo periodo di reclusione persino passare un giorno intero senza provarsi la febbre potrebbe definirsi “esperienza alternativa”, quindi se fossi in te mi rilasserei.

Cosa fai, ti rilassi?? Devo ancora darti la notizia cattiva. Non esistono esperienze dettate dalla differenza anagrafica, esistono esperienzepunto. Voler provare delle cose in alcune situazioni con talune persone, spinti da una voglia di mettersi alla prova piuttosto che in gioco piuttosto che assimilare molto male qualche sostanza allunocinogena. E non dipende dalla differenza di un dato potenzialmente misurabile, ma dalla voglia di eliminare certe esperienze dall’economia del rapporto, da parte delle persone coinvolte in questo rapporto, per il bene del summenzionato rapporto. Se lei sta con te nonostante questi dieci anni, e da un annetto buono, allora non sente certo la mancanza di qualche altra cosa o persona. Sembra una notizia buona, vero? E invece fa schifo! FA SCHIFO! Perché del doman non v’è certezza, capito?? Nessun appiglio a cui aggrapparsi, mai una gioia, se lei si sveglia con il piede sbagliato e si incaponisce a partire in Erasmus non appena finisce la pandemia, non ci puoi fare nulla. E se torna incinta di un messicano conosciuto a Berlino (beh, ma tu sei più vecchio di 10 anni, quindi tra un’era geologica magari sei morto, guardala dal lato positivo) non ci puoi fare nulla, ma nemmeno ci puoi fare nulla se si innamora di un suo professore (ancora più vecchio di te, pensa), non ci puoi fare nulla se inizia a correre pur di evadere e conosce un podista che scappa da un paese limitrofo, e ci puoi fare qualcosa se tu ti innamori di una tua coetanea? No, non puoi. Quindi prendi un bel respiro, accomodati nell’incertezza, altrimenti detta “vita”, e, beh, vivi. Senza pensieri, hakuna matata.

Forse ti aspettavi un’altra risposta, tipo “falla felice e vedrai che tutto fila liscio”? Mmmm, sì, farla felice potrebbe essere un buon piano quinquennale, non lo nego. Ma dovresti essere felice anche tu, godendoti il vostro rapporto senza quelle che si chiamano “seghe mentali”. Sono poi una che crede molto nel destino, quindi non posso salutarti senza ricordarti che se non sono rose, non fioriscono, non ci puoi fare niente nemmeno in questo senso. Ora vai, ma non tornare a guardare il soffitto, chiamala e dille se le piace l’idea di fare un pic nic sul balcone… buona vita a tutti e due.

Giulia

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