October 16, 2020

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 3 min.

Va bene, va bene. Questa volta scucio addirittura 4 cupidini. La letterina di oggi parla dei famigerati casi umani! I CASI UMANI!! Avete presente quando le vostre amiche single vi raccontano delle loro disavventure con questi assurdi personaggi che all’inizio chiamano “co***ni” e anche “psicopatici di me**a” e alla fine giungono alla conclusione che si tratta di un “caso umano”? Che voi all’inizio non capite proprio bene bene bene se intende una cavia di laboratorio o una cosa simile, ma poi afferrate che si riferisce a qualcuno di irrecuperabile, e poi iniziate a pensare (ma non volontariamente, quel diabolico pensiero spunta nella vostra testa come una micosi cutanea, non gradito) come quel “caso umano” stia definendo la vostra amica con i suoi amici… ma procediamo con ordine. Letterina!

Buongiorno ragazze, ho una domanda per la vostra posta del cuore. Ho 37 anni e ieri ho lasciato l’ennesimo caso umano perché pretendeva di essere sempre al centro dell’attenzione, o almeno della mia, senza lasciarmi i miei spazi. Si lamentava continuamente perché non mi ero ancora trasferita a casa sua per poterlo accudire meglio e ogni sera non ero in prima linea a spadellare manicaretti. Dice che sono egoista perché dedico tempo al lavoro e alla preparazione di un importante concorso che potrebbe darmi la promozione che stavo aspettando da anni… ma è possibile???

Mmmm, beh, no. A caldo, risponderei di no. Ma lo sai, cara amica, che io sono una che vuole andare a fondo delle cose, quindi permettimi di fare una veloce e approfondita ricerca sul famigerato termine “caso umano” per verificare che stiamo intendendo la stessa cosa. Mi par di capire che tu lo usi per indicare fondamentalmente una creatura dall’aspetto maschio e dall’animo fanciullesco, che, restio a comportarsi come l’evoluzione umana richiede, si prende il suo tempo, i suoi spazi, e tutte le cose tue. Insomma, un “co***ne” e anche leggermente “psicopatico di me**a”. C’avevano ragione le mie amiche single. Dalla mia ricerca è emerso che la questione “caso umano” si fa talmente spinosa da aver provocato addirittura la nascita di una community in Facebook, chiamata appunto IL CASO UMANO (in maiuscolo. E ci siamo col significato del maiuscolo?) dove si descrivono minuziosamente e ironicamente tutti quegli uomini senza prospettive di futuro ma che con una fantastica parlantina, ci rincoglioniscono a puntino. Mi pare la stessa definizione che ne abbiamo dato noi. Insomma, mia cara amica, la buona notizia è che NON SEI SOLA! Sono, a quanto pare, davvero molte le donne a essere circondate e importunate da casi umani, e non è splendido poter dividere il male per avere un mezzo gaudio? Che meraviglia. Ora veniamo a noi.

Si darebbe il caso che, giusto ieri, io abbia visto Chi vuol essere milionario alla tivvù, uno dei miei programmi preferiti (colgo l’occasione per salutare Gerry Scotti, che mi legge ogni settimana) e le cui frasi di punta, addirittura tormentoni noti in tutto il mondo degli umani, casi e non, sono “only the brave”, “mi si apre un cassettino della memoria…” e “la risposta è già contenuta nella domanda”. Cara amica, dimentica le prime due frasi e concentrati sull’ultima. Nella tua letterina leggo:

1 – …ho lasciato l’ennesimo caso umano… che facciamo? Le recidive? Ma come l’ennesimo? Nel senso che sei una cacciatrice di casi umani o non li sai riconoscere per tempo?

2- …si lamentava continuamente perché non mi ero ancora trasferita a casa sua per poterlo accudire meglio… questa poi potrebbe farti odiare da tutte quelle donne che ancora aspettano l’input maschile per iniziare una convivenza. Qui riscontro il primo problema di comprensione. Tu hai 37 anni, ma lui li ha compiuti i 4? Chiedo per essere sicura, eh…

3- …e ogni sera non ero in prima linea a spadellare manicaretti… fammi capire, ma te l’ha detto papale papale? Mi serve una cuoca? O lo stai desumendo tu da una serie di cose non scritte nella letterina?

Ora, non prenderla a male, eh, ma prima di definirlo un “caso umano” come i suoi predecessori, ci sei stata un numero di giorni sufficienti a capire se ti piaceva? Sai, quelle cose che si chiamano “appuntamenti” e che servono per conoscervi e verificare effettivamente se tra due persone potrebbe scoppiare la cosiddetta “scintilla”? Sappi che non ti sto sgridando, ma ritenendo una persona in grado di capire quello che fa, e soprattutto CON CHI lo fa. Che sceglie, invece di essere scelta. Che, fondamentalmente, decide di stare con una persona per essere considerata (tanto quanto considera il partner a sua volta, ovviamente) e non per fare corsi di economia domestica.

Studia, va, che il concorso sta arrivando. Fammi sapere se ottieni la promozione.

Giulia

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