March 5, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 3 min.

Nella settimana di Sanremo non potevate pretendere che vi parlassi della mattanza dei tonni, su. E cosa non riusciamo a smettere di visualizzare quando si nomina la famosa kermesse nazionalpopolare? I fiori? Naaa. Il colorito di Claudio Baglioni? Nemmeno. Il canto melodico? Pfù, quello proprio no. Morgan che sabota il duetto con Bugo? N… beh, sì, in effetti sì, ma subito dopo il viso dei due artisti si dissolve in piccole e colorate ali di farfalla tatuata. Frrrrr. Sembra che si muovano, vero? Ovviamente mi tocca principiare dall’animale, perché partire dalla posizione del tatuaggio o dall’infruttuosa ricerca di biancheria intima sarebbe poco signorile. E io sono una signora, e ci tengo a dire che a me viene in mente il pesto. Comunque… poteva esserci tatuato pure uno gnu, che la questione non cambiava, il cambiamento, appunto, ce l’avrebbero dato un’ubicazione cristiana, un’accenno di mutanda o, che ve lo dico a fare, un vestito con degli spacchi invece che delle aperture da camice ospedaliero. Con questo non voglio dire che la cara Belén appartenga alla categoria di donne che stiamo per analizzare, no no, sto dicendo che lei ne rappresenta proprio il diabolico simbolo. Uè, ma Sanremo è Sanremo, no? NO!!! NO!!!!! Che voglia di mordervi tutti. Andiamo con ordine.

Affrontiamo con le dovute precauzioni lo scabroso tema della GATTA NON MORTA, che definirla gatta morta mi sembra di essere irrispettosa nei confronti dei poveri felini tragicamente stesi in tangenziale.

Mio Dio, come faccio a farvi capire che la categoria della gatta non morta va evitata come se ne andasse della vostra stessa vita? Voi incrociate una Belén, no? E dovete correre in culo a Giove. Io ora faccio un bell’elenco per punti, voi intanto scappate.

1. Capisco che anche l’occhio vuole la sua parte, capisco che tenersi “in ordine” sia sinonimo di amore per la propria persona, ma che devi sempre agghindarti come se andassi a ritirare gli Oscar dei porno, questo proprio non lo capisco. Sei bella uguale anche se allunghi la gonna di 20 centimetri, se spiani il tacco di 10 e se tiri in dentro quelle stracazzo di chiappe (peraltro ti stai distruggendo 5 o 6 mila vertebre e ne riparliamo quando spegni 60 candeline, imbesuita). Secondo questa logica, le labbra a chiappa di gallo le puoi esibire, che a 60 anni cammini bene lo stesso.

2. Ridere fa benissimo, non nego. Ma non a tutto e a caso, non con quella voce da Pilù dei Buffy Cats (cartone che parla di gatti. Target: 3-8 anni), e non solo quando sei al cospetto di individui di sesso maschile, testa di crauto bavarese.

3. Sai, esistono anche delle foto di paesaggi, di nature morte, ah! Vanno un casino le fotografie di cibi ben impiattati e, ironia della sorte, i gatti fanno strage su Instagram. Tu no. Perseveri con i tuoi primi piani e succinti dettagli dei tuoi vestiti striminziti, dei tacchi, delle collane che penzolano sulla balconata, e adesso, per variare, ti sei data allo spot con tanto di foto in tutine aderenti che dovrebbero evidenziare i tuoi muscoli, e, toh, sai cosa evidenziano invece?!

4. Cosa ti mordicchi le labbra? Cosa ti schiaffeggi i capelli ogni 7 secondi? Ti presto un laccio, se vuoi. O anche un decespugliatore per tagliarteli alla veloce. A guardarti da lontano sembra che hai una tarantola nelle mutande, renditene conto. Ah, che siocca, tu le mutande non le porti. Frrrrrrr.

Maschi? Adesso torno a parlare con voi. Vi ho convinto a correre, lontano lontano, che il pericolo… ahaa, ma chi la prende un’insalata al Mc Donald’s, eh? Vedi quei dischetti ripieni di bendiddio = la gatta che fa le fusa, e perdi l’uso della ragione, hai voglia a spiegarti che ti stai fottendo le funzioni cardiovascolari. Ma se ci riflettiamo solo un attimo (dai, che poi vi porto al Mc Drive), potremmo chiederci come mai una persona non riesca a smette di ostentare certe… mmm… doti estetiche. E non si tratta della ricerca di una perfezione stilistica, che potremmo imputare a un eccesso di zelo o al desiderio di superare determinati limiti, qui si tratta di dimostrare di poter trasudare sex appeal da ogni poro, in ogni stagione, in ogni contesto. Motivo? Per avere delle conferme. E allora diciamolo che queste gatte zombie sono insicure croniche! E mi pare di averle definite con estrema eleganza, sempre per il fatto che sono una signora e sto ancora pensando al pesto. Se le incontrate e proprio non volete scappare, allora chiedeglielo voi, il motivo di tutta questa insicurezza, spiegateglielo con calma che ci sono occasioni e occasioni, modi e modi, e che, purtroppo, la linea tra il “faccio quello che mi fa stare bene e me ne frego della gente” e il “faccio quello che mi fa stare bene ovvero l’approvazione della gente soprattutto della porzione che potrebbe sbavarmi appresso come un San Bernardo” si assottiglia ogni giorno che passa. E, credetemi, farete sogni erotici sulla donna col pigiamone di pile e i piedi ghiacciati.

Ideali comunque per:

a. far uscire dai gangheri madre, sorelle, amiche e cugine fino al 4o grado

b. capire com’è fatto il corpo umano femminile a prima vista

c. farsi un tatuaggio di coppia

Giulia

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