January 15, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 3 min.

Che si spara, signore mie, si spara a vista. Sentite puzza di uomo perfetto? Boom. Imbracciate il fucile a pallini e fate fuoco. O sdeong, nel caso in cui imbracciaste una balestra. Vi lascerei libera scelta sull’arma da utilizzare, ricordandovi di non disdegnare la mazza chiodata, il veleno per topi e la ghigliottina portatile (disponibile su Amazon*).

Ma dov’eravamo? Ah, al temibile secondo mefistofelico esemplare di maschio di cui vi dovete sbarazzare APPENA VISTO O RICONOSCIUTO.

Parliamo del “ri-battitore”, altrimenti detto “fottuto rigira frittate”.

Avete presente palla bollata? Dodgeball? Palla avvelenata? Ecco. Ci sono quelli che nascono per tirare colpi ai 150 km orari, che se per pura idiozia provate a parare vi si spezzano le ossa dal polso fino alle doppie punte (sì. Ci sono piccole ossa anche lì), e quelli che sembrano vagare per il campo a farsi i beati cazzi loro, e invece riescono a prendere saldamente le vostre palle e a rilanciarvele pure in testa, con quell’aria tenera e innocente che vi getta subito nel difetto. “Poverino, come mai ho tirato proprio a lui?”, vi sorge spontaneo il puerile dubbio, “Lui non poteva fare altro che prendere la palla al volo, la colpa è mia”. Nel frattempo vi ha eliminato, quindi levatevi dal campo.

Fuori dal campo, che fa? Eh. Che fa. Apparentemente, nulla. Risulta gradevole e piacente, cheto, mite, ma mica per indole, per puro e profondo menefreghismo dell’altrui esistenza. Sembra che vi ascolti e vi includa nei suoi affari, anzi! Addirittura vi par che tenda a fare quello che va bene a voi, e che voi, ovviamente, scambierete per cavalleresca apertura mentale. NEIN! La vostra presunta inclusione termina laddove iniziano i suoi piani, e state certe che, se vi troverete sulla sua strada, questi sono gli unici due scenari apocalittici dentro cui potrete rotolare:

1. Lo lasciate fare e fingete che va bene anche quello che vuole lui, nonostante 9 volte su 10 quello che vuole lui non necessita la vostra presenza;

2. Chiedete i motivi del suo “fare il cazzo che gli pare”, spiegate anche come si dovrebbe comportare un essere umano nella stessa situazione, e assistete incredule al ribaltamento puntuale di ogni parola che avete pronunciato. OGNI. PAROLA. Pure i colpi di tosse.

Non vi resta che accettare la sconfitta e soccombere sotto il peso di tutte le frittate ribaltate. Non provate a sostenere la vostra tesi, sarebbe inutile! Quello ribalta per vocazione, non ce la farete mai a tenergli testa. E dire che sembrava un deficiente, con quella sua calma serafica… e invece toh, non perde una frittata, ribalta senza sosta e vi porta a credere che siete voi in torto! A un certo punto non sapete nemmeno più quale cazzo di frittata avete messo in campo, vi ingarbugliate, boccheggiate, potete anche perdere la pazienza e alzare il tono della voce, ma è frittata sprecata. A uno che maneggia l’arte del ribaltamento non potrete mai far notare che sta ribaltando, perché ribalterà l’accusa di ribaltamento e il ribaltamento stesso, che sarà un ribaltamento ribaltato (praticamente un mostro mitologico, capite?) e voi finirete con gli occhi spalancati a balbettare cose come “ma questo mi tira per il culo o cosa?!”. Beh, ti tira per il culo. La smette solo quando lo lasci a sguazzare nel suo brodo. O quando gli spacchi il naso con una padella antiaderente. In quest’ultimo caso, però, passereste proprio dalla parte del torto, non c’è bisogno di ribaltare nulla.

All’inizio pensate che sia poca cosa. In fondo, dovete lasciargli pure i suoi spazi. Ma la cosa non cambia, anzi, aumenta con il passare del tempo, della confidenza e, ovvviamente, dei piani intralciati. Inutile dire che sono piani assai banali, di solito attinenti al bricolage, ma a lui non servono certo grandi scossoni, e, Dio! Sostenervi in qualcosa per lui equivale a uno tzunami. Il confronto sano, quello da adulti, farcito di dialoghi e passaggi anche repentini di umori e pensieri, non gli interessa. Lui deve fare i fatti suoi E BASTA.

Un’ultima cosa. Ci sono ribaltatori e ribaltatori, ma sono tutti accomunati dal numero spropositato di alzate di spalle che riescono a infilare in una sola giornata. Il loro marchio. I mangiamorte hanno il teschio sull’avambraccio e i ribaltatori l’alzata di spalle. Diffidate da chi alza le spalle. Sempre. Chi alza le spalle non sa emettere frasi di senso compiuto, e allora sgroppa. Roba da mettergli una sella e tirare fuori il frustino (e NON sto parlando di un gioco erotico).

Ideali comunque per:

a. impratichirsi con la dialettica

b. imparare a accettare le sconfitte

c. giocare a tennis.

*lo sapevo che l’avreste cercata! LO SAPEVO!!! Anche quei bizzari affetta salumi che compaiono vanno bene, comunque.

Giulia

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