September 11, 2020

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 3 min.

Io da piccola volevo aprire un’agenzia matrimoniale. Alla faccia di quelli che volevano fare gli astronauti prima e le youtuber poi. Sono entrata nel circolo vizioso della letteratura di genere e della rivisitazione disneyana, seguendo con passione la caccia al principe azzurro (o a Shrek, che qui siamo di larghe vedute) e le telenovelas sudamericane, piangendo tutte le mie lacrime quando Grecia Colmenares e la sua Manuela terminarono il ciclo di sole 193 puntate con il consueto lieto fine (scopro con rabbia che in Argentina le puntate erano 228. Mbeh?? Noi fans italiane cos’abbiamo in meno delle fans sudamericane??). Crescendo mi sono messa a fare coppie tra i miei amici, con risultati disastrosi soddisfacenti, sì, sì, mi tocca metter da parte la mia proverbiale modestia, e se qualcuno di loro mi fosse rimasto amico, ve lo potrebbe persino confermare. Le mie coppie erano azzeccate su carta e nella vita, su pelle umana, diciamo, solo che, alla lunga, i diretti interessati non avevano la visione d’insieme che avevo io. Per farvela breve, non avevo più amici da accoppiare mi sono dovuta piegare alla potenza di quel fattore che gli umani chiamano “progresso”: le App di incontri online hanno inspiegabilmente avuto più successo delle mie analogiche frecce di Cupido e ora mi ritrovo a dare consigli d’amore in un’apposita rubrica nel blog più femminile di tutti i tempi (prendi questo, Freeda). GAUDIO!

Per quanto possiamo essere ribelli, femministe o anti disneyane, non ci riproduciamo ancora per meiosi sappiamo che una vita in solitudine non profuma tanto quanto una vita passata in coppia, a lamentarci con tutte le amiche di quanto staremmo meglio senza di Lui e a sentirne comunque la mancanza ogni singolo secondo che ci passiamo lontane. Bella introduzione, eh? Non proprio poetica, ma sincera. E quindi, al grido di “voto no alla famiglia del Mulino Bianco e alle massime da Bacio Perugina”, andiamo a rispondere alla prima conturbante lettera planata in redazione:

Ciao Giulia, ti scrivo perché il mio compagno, ogni volta che facciamo l’amore, sbaglia modo di fare. Preferisco non scendere nei dettagli e dire per filo e per segno cosa sbaglia esattamente, ma si interessa solamente di quello che piace a lui e ogni cosa dev’essere come vuole lui. Non posso dire che non sia piacevole, ma a volte mi chiedo se non sono di troppo…

Ammetto che avrei voluto qualcosa di semplice come “esco da un po’ di tempo con il mio lui, ma non mi ha ancora presentata ai miei amici e io ci soffro molto”, ma sono felice di poter fracassare ogni freno inibitore e rispondere: siete in due quando fate l’amore, no? Voglio dire, non mi permetto di entrare nel merito delle vostre abitudini sessuali, ma sarebbe davvero carino poter decidere in due. Oh, lo insegnano sin dall’asilo: CONDIVIDERE, senza comunque togliere all’altro/a il piacere di esibire qualcosa di “nuovo” nel repertorio che ogni coppia di amanti costruisce insieme. Non vogliamo la monotonia, beato cielo, ma non vogliamo nemmeno essere soprese al punto tale da sentirci spettatrici o, come in questo caso, “di troppo”. Fin qui, credo che siamo tutte d’accordo. E anche nel dire che se non ti sta bene, non farlo, soprattutto se stiamo parlando del tuo compagno, non dello sconosciuto con cui passi un’infuocata notte di sesso e che non rivedrai fino al giorno del giudizio.

Comunque, una posta del cuore “normale” ti consiglierebbe di parlarne con lui, mettendo a nudo i tuoi sentimenti, toccando le corde del suo cuore con parole vere e sincere. Io invece ti dico di mollargli uno scappellotto. Spiegargli senza mezze misure che vorresti fare qualcosa di diverso e poter godere, letteralmente, dei benefici che un sano rapporto d’amore regala a ENTRAMBE le persone. Dare e avere, che magia! E non significa, ripeto, che non puoi concedergli qualche notte di egoismo o di sopresa, non ci mettiamo a sindacare sulla qualunque… a volte si va per tentativi (“pasticcino, la proviamo la posizione 53 del kamasutra?” e poi finite al pronto soccorso con una gamba rotta, per dire). Che poi la base non cambia: sii sincera con la persona con cui hai scelto di stare, e che si presuppone conosca tutto di te, gusti (sessuali e di gelato) compresi. Se non puoi dire la tua al tuo compagno/marito, a chi devi dirla?! A me, va benissimo, ma due parole o due scappellotti daglieli, che male non fa.
Fammi sapere.

Giulia

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