May 7, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 3 min.

V

orrei dire a mia discolpa che la rubrica della posta del cuore c’ha una percentuale di rogna che nemmeno il vaccino anticovid. Qui o vi sgrido, o vi pongo domande impossibili, o vi incido delle regole sulle tavole di pietra. NON. E’. COLPA. MIA. Se la passa bene la Marysun, eh, alla rubrica cinematografica? Qui rogne. Si sfoga la Cindy, eh, con le questioni attuali? Qui rogne. Ma almeno non si manifestano trombosi. Letterina!

Ciao Giulia, sono alla millesima storia andata a finire male. A questo punto probabilmente sbaglio qualcosa, perché si parte con le migliori intenzioni e poi i miei cari fidanzati scappano a gambe levate. Mi servirebbe un libretto di istruzioni, grazie in anticipo.

Mmmm. Millesima addirittura. Non voglio buttarla subito sul patologico o sull’orrorifico. So per certo che non sei un vampiro (vero??), che non abusi fisicamente o mentalmente di questi cari fidanzati (VERO??), ma semplicemente che non hai ancora incontrato la persona che ti accetta per quella che sei, pregi, difetti, patologie e compagnia bella. Perché si dice spesso e volentieri, e lo dicono spesso e volentieri proprio quelli che l’hanno incontrata, che la soluzione a tutti i problemi di cuore consiste nell’arrivo dell’anima gemella. L’hai sentito dire, sì? L’anima gemella, quello giusto, la metà della mela, ci sono diversi modi per definirlo, ma, in sostanza, sarebbe quell’essere umano che si innamora di te per la particolare accozzaglia delle tue caratteristiche fisiche e caratteriali. E non la definisco “accozzaglia” perché ho la sfera emotiva di un bidone dell’indifferenziata, ma per farti capire che il pacchetto completo di una persona contiene il bello e il brutto e almeno centordici sfumature positive e negative di quella persona, per cui (non so se si capisce, ma siamo passate alla prima regola) sarebbe veramente da rincoglionite sciocchine ripulire il pacchetto per sembrare unicorni, quando siamo amabili ronzini. Inutile mostrare solo il meglio. Prima o poi ti scoprono. Mi vuoi? Eccomi. Russo e ho le smagliature, ma ho le ciglia lunghe e un quoziente intellettivo pari a quello di Einstein (ma non Albert, suo cugino Freddie. Uè, ma il ceppo è quello). E sono bravissima a fare i gilet a maglia.

Ora, posto che devi ancora fare quattro chiacchiere col tuo destino e che la tua personale accozzaglia dev’essere genuina, e considerato che l’abito non fa il monaco (variante della regola numero uno), ti suggerirei una serie di norme di base che ti aiuteranno a comunicare quanto tu sia degna di amore e fiducia. Per esempio, se ti aggiri con il coltello seghettato per il pane nella borsa, forse potresti venire mal interpretata da qualcuno. Hai voglia a dire: “Faccio la fornaia e mi porto il lavoro a casa…”, capisci? Quindi, via i coltelli. E benvenute a quelle regole che la gente tacitamente DOVREBBE SEGUIRE per una questione di civile buon senso. Sii gentile, educata, non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te, riserva gli scoppi emotivi alle persone di cui ti fidi e che conosci bene, cerca di non postare la qualunque sui social… beh, non uccidere. L’A B C, su, che DOVREBBE ESSERE scontato e che invece molte persone si dimenticano dopo le scuole medie. Sii briosa e divertente e circondati di persone briose e divertenti, se puoi. Se riesci a fare quanto elencato, credimi, sei già molto più degna di amore e fiducia di gran parte delle persone che incontri durante il giorno, ma a cui non metti le mani addosso per la pluricitata questione del civile buon senso.

Ma tu mi stai chiedendo come rapportarsi a qualcuno con cui vorresti uscire o imbastire una relazione seria, quindi a queste regole ce ne sono un paio da aggiungere. Eccole:

1. Sii te stessa

2. Sii te stessa.

Lo dice anche il genio di Aladdin. Se lo chiamano genio, un motivo ci sarà. Ne aggiungerei una terza.

3. Sii te stessa, ma non schifare il vedo non vedo.

E non mi riferisco al fatto che non gliela devi dà. Vedi un po’ tu, ma sono sempre del parere che tenersela un po’ per sè, male non faccia. Dobbiamo essere gelose delle nostre cose, porca miseria. Il gioco si condivide SOLO ALL’ASILO. Da una certa età in poi, vale la regola Dirty Dancing: questo è il mio spazio, questo è il tuo spazio. E prima di invadere confini e giochini prendiamoci la briga di conoscere meglio l’altro. Pensiero mio, eh, per carità. Ma il vedo non vedo vale anche per la tua mente e la tua anima: non spiattellare la tua filosofia di vita e i tuoi amori sbagliati nella prima mezz’ora di incontro, anche perché poi, si sa, puoi millantare tante cose e pensare di descriverti minuziosamente, quando sono i fatti a parlare davvero. Un esempio tipico? Gli uomini che si definiscono delle bombe a letto. Manco un mortaretto. Chi si loda si imbroda, dicono le nonne, e loro che son reduci dagli anni della guerra di sicuro sanno bene quanta differenza corre tra le detonazioni. Ma soprattutto parlare meno ti consente di ascoltare di più, e non c’è cosa più goduriosa dell’essere ascoltati dalla persona che ti sta accanto. Abbi cura della persona con cui sei. E non so se sia una regola cristiana, civica, sociale, pitagorica o altro, ma credo sia l’unica che valga la pena di provare a seguire pedissequamente.

Permettimi una parentesi estetica. Sono contro la finzione in ogni sua forma, per cui via i push up, le ciglia finte, i tacchi interni, le mutande contenitive, ma un minimo di imbellettamento ci vuole. Sai, giusto per darti un tono. Tieni a te stessa, sai essere bella quando vuoi, ti sei preparata per l’appuntamento… ci saranno tempi e modi di sfoggiare pigiami antistupro e reggiseni color pantegana, non temere.

Giulia

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