May 28, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: oggi meglio mettersi comode…

Oquesto o la bocciatura, abbiate pazienza. E non vi lamentate che c’ho gli scrutini e una rubrica tutta nuova da preparare. Un anticipo? E sia. Mi sembra anche giusto. Ma proprio un accenno che mi piace la suspance. Diciamo che continuo a parlare d’amore e che unisco un pizzico del mio percorso di studi a una manciata di film romantici a un tocco suggestivo di recensioni e… come avete fatto a capire che sto parlando di una rubrica cinematografica romantica?! Pensate di sapere tutto, eh? Tsé. Invece non sapete che intendo parlare dei migliori film d’amore in assoluto, non solo di quelli appena uscit… maledette, mi avete fatto cantare come un usignolo!!!! Letterinaahhargh!!!

Cara posta del cuore, vorrei porti una domanda: ti chiedi mai cosa sarebbe successo se….? Come si fa a recuperare una scelta sbagliata? Tante volte accecati dall’idea che ci facciamo delle persone giudichiamo male. Ebbene sì, ho giudicato male una persona che nonostante tutto avrebbe continuato a far parte della mia vita ed inconsciamente ad aiutarmi. Ci son voluti anni perchè ci perdonassimo reciprocamente gli sbagli commessi, ma nonostante tutto ci siamo sempre voluti bene a modo nostro, tante volte stando in silenzio e a distanza. E qui arriva il punto… cosa sarebbe successo se avessi saputo tutto ciò che pensava e provava per me a tempo debito? Cosa sarebbe successo se ci fossimo accettati per quello che eravamo davvero, piuttosto che nasconderci dietro l’idea di essere più forti evitandoci? Cosa sarebbe successo se avessi accettato di fare un “viaggio” insieme? Abbiamo sempre parlato tanto e di tutto, ma ci siamo quasi sempre dimenticati di parlare di noi e di ciò che avremmo voluto davvero. Eppure ho la sensazione che ognuno di noi ha portato qualcosa dell’altro nella propria vita.

Cara amica e ultimo cuore confuso e anonimo del periodo pre estivo, che abbrevierei per agio in CAUCCAPE (molto meglio, eh?), mi hai appena portato a credere di appartenere al club delle privilegiate. Dovrei avere addirittura la tessera e uno sconto sui cocktails. Sei partita ponendomi una domanda molto precisa: mi chiedo mai cosa sarebbe successo se….?, e, nonostante la risposta non potrebbe che essere umanamente e doverosamente affermativa, so di risponderti in buona fede con un “no, mai”. Nella rubrica della prof. Cindy di due giorni fa abbiamo affrontato la differenza che separa l’essere, quello che ti identifica sin dalla nascita e contro cui puoi fare ben poco, e lo scegliere, l’atto volontario che invece cerchi di controllare con ogni fibra del tuo… beh, essere. Ogni giorno siamo costretti a chiederci se abbiamo scelto la porta giusta, la busta giusta, la strada giusta, perché la vita è un susseguirsi di porte, buste e strade (e cellulite, mi piace essere realista), e a nulla vale rimanere inchiodati come muli in sala d’attesa, sono le porte, le buste e le strade a venire da te, non si riesce nemmeno a prendersi il disturbo. Cosa accade consecutivamente a una scelta? La devastazione psicologica.

Scegliere una strada significa automaticamente escluderne un’altra, e credo che il poter sapere a quale versione di noi stesse abbiamo rinunciato con qualunque scelta sia il sogno del genere umano intero. E tu non hai “giudicato male una persona che nonostante tutto avrebbe continuato a far parte della mia vita ed inconsciamente ad aiutarmi”, semplicemente hai scelto che in quel preciso momento della tua vita lui non dovesse occupare un ruolo da protagonista. T’immagini un mondo in cui… “Alexa? Cosa succederebbe se, invece di andare al giapponese con le mie amiche, accettassi l’invito di Giacomo a fare un giro in montagna?”, “Succederebbe che in montagna cadresti come una pera cotta e ti sfracelleresti una caviglia”, “Ah, beh, vado sicuro al giapponese allora, che chi dice di no al sushi è scemo”, “Non ho finito. Giacomo ti porterebbe al pronto soccorso, dove conosceresti un medico di nome Alberto con cui ti sposeresti dopo 18 mesi di fidanzam…”, “Alexa, cazzo fai? SPOILERI??”.

Ma l’Alexa al massimo di dice che tempo fa e ti accende le luci. E allora, per impedirci di crollare negli angoli a dondolare sul nostro stesso culo mentre ci abbracciamo le ginocchia, sono nate la psicanalisi e adagi quali “ogni cosa va come deve andare”, “ciò che accade è l’unica cosa che potrebbe accadere”, e addirittura “se mio nonno avesse le ruote, sarebbe una cariola”. Scegli di non dondolare sul tuo culo. Ma soprattutto scusa il preambolo. Mi serviva per farti capire che la strada del “cosa sarebbe successo se…” è pericolosa e sguarnita di Autogrill. Rischi di bucarti le ruote della macchina, sai? E sì, è una strada, che scorre parallela alla strada del “non mi chiederò mai cosa sarebbe successo se”.

Incredibile a aggiungersi, mi chiedo “cosa sarebbe successo se…” quasi tutti i giorni, ma per diletto e modificando il tempo verbale, perché il “what if…” è la prima domanda che ti devi porre quando inizi a scribacchiare qualcosa. Che succederebbe se una ragazza mezza scema timida finisse in un villaggio vacanze dove un ballerino fighissimo e un po’ zozzo sta cercando di nascosto una partner di ballo per non perdere il lavoro? Toh, Dirty Dancing. Ma torniamo a te. Fingi che io sia l’Alexa oracolo di cui sopra e permettimi di dirti CHE SO cosa sarebbe successo se, in un punto o nell’altro del vostro reticolo temporale, vi foste trovati nelle condizioni di stare insieme: avresti scoperto che quello che dava linfa vitale al vostro amore era proprio il reiterato meccanismo alla guardie e ladri, ma tu pensa! Eri e sei la cosa da desiderare, lontana e inafferrabile, e lui l’insieme dei ricordi di mezza vita, ma in forma umana. Non sarebbe successo nulla, nemmeno la nascita di quella “sensazione che ognuno di voi ha portato qualcosa dell’altro nella propria vita”. Tutto sommato, quindi…

Possiamo confessare adesso che ti conosco e so che non hai la cellulite e un culo sodo abbastanza da poterci dondolare sopra quanto cacchio ti pare?? Sai che credo nel destino e nella filosofia del tutto va come deve andare. E credo che tu possa condividere. Quindi… alla prossima porta, busta, strada… sotto alla prossima scelta…

Giulia

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