April 30, 2023

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Quella che si è appena conclusa è la settimana che ci conduce dal 25 aprile al 1 maggio, giorni di festa che dovremmo benedire per la loro portata storica e che invece mai come quest’anno sono stata occasione di divisione e di dileggio (da parte di chi IGNORA la storia e scambia un battaglione di soldati in transito in via Rasella per musicanti in pensione). Mentre tutta l’Italia antifascista si preparava a festeggiare il 25 aprile, scegliendo solo dove onorarlo al meglio, la presidente del consiglio e il presidente del senato hanno dato prova di essere maestri di supercazzola nel tentativo di boicottare la celebrazione della liberazione dalla dittatura fascista, parlando di libertà o decidendo di andare a Praga per commemorare la figura di Ian Hus, grandissimo giovane da ricordare sempre, magari non proprio il 25 aprile, quando a casa nostra si celebra altro.

Essendo stata una dittatura violenta ed atroce, non c’era bisogno di andare chissà dove: in ogni paese esiste un angolo violentato dalla brutalità fascista. Certo se si è fascisti o se non si è antifascisti, ‘sta settimana diventa un po’ impegnativa! Ancora più ridicoli quei ministri che per evitare la commemorazione dei partigiani sono andati a celebrare il 25 aprile sulle tombe dei soldati americani ed inglesi, cioè coloro contro i quali i loro antenati fascisti avevano combattuto. Ma come una macumba, il giorno successivo il parlamento doveva votare il DEF, una votazione quasi di prassi che in tutta la storia repubblicana non era mai stata messa in discussione da una mancata maggioranza. E invece mancavano 25 parlamentari e il governo non aveva la maggioranza: una figura barbina, sottolineata da tutti i giornali d’Europa.

La Meloni che si trovava a Londra in visita ufficiale ha commentato sulla chat parlamentare: Non ho parole! Persino l’opposizione era incredula e ci ha messo quasi 40 secondi a rendersi conto che per la prima volta aveva vinto. Non essendo mai accaduto, il governo non sapeva neanche bene cosa fare a questo punto. Poi hanno risolto. Dovevano risolvere perché avevano bisogno del DEF per firmare la manovra sul lavoro. Ma con tutti i giorni del calendario a disposizione, quando il governo sceglie di riunirsi per firmare il decreto-lavoro? Il 1 maggio! Quando tutto il mondo celebra la festa dei lavoratori, il nostro governo indefesso decide di lavorare: mercoledì mancavano 25 parlamentari per la firma del DEF, ma il 1 maggio tutti presenti!

E arriviamo all’oggi: stasera alle 19 sono convocati i sindacati per la “contrattazione” della manovra sul lavoro che sarà firmata domani. Cioè i sindacati che dovrebbero negoziare con il governo vengono ricevuti alle 19 di domenica 30 aprile: come dire, vi offro uno Spritz, non rompete le palle che tanto non vi ascolto e poi domani che è la vostra festa, non la nostra, noi firmiamo la manovra che taglierà ulteriori posti di lavoro. Tiè! Voi, il 1 maggio, il sindacato e tutti i lavoratori! Piove, governo ladro!

Cindy

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