February 5, 2021

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 2 min.

Che dolore. Siamo arrivati all’ultima categoria di homo sapiens di cui disquisire amabilmente. Per fortuna poi apriamo la sottorubrica sorella di questa sottorubrica, ovvero “donne da evitare come i piatti a base di cipolla al primo appuntamento”, e forse, per prolungare la permanenza, potrei pensare a una sottorubrichina che parla di “teenager che li vedi che stanno crescendo molto male”, e forse…

UN’ORA DOPO

Possiamo dire che siamo partiti dalla categoria di uomo peggiore, il tremebondo “uomo perfetto”, per concludere con quella di uomo maggiormente mal interpretato, in un crescendo di possessione demoniaca da scomodare persino il Papa? Sì, voi potete dirlo. Io dico invece di non abbassare la guardia, che gli individui posseduti sono sempre dietro l’angolo. E alcuni di essi, che satana non ce ne voglia, sono posseduti semplicemente dalla stupidera.

A quale categoria compete l’onore di concludere la nostra carrellata di “uomini da evitare come un tamponamento stradale”? Non poteva essere che alla sua, quella dell’UOMO TRAUMATIZZATO.

Chi sarebbe, costui? Per descrivervelo, mi viene in mente quel vecchio proverbio del “lupo travestito da agnello”. Avete presente? Molto bene. Ribaltatelo, che questo invece fa l’agnello di mestiere, ma se ne va in giro vestito da lupo, convinto che non si notino i segni delle legnate che un trauma amoroso passato gli ha brutalmente inferto tra capo e collo. A sua discolpa va detto che il travestimento è di alta sartoria, per cui ci arrivi dopo anni di attentissima analisi (prego, ragazze, per voi questo e altro) che quei comportamenti alla “l’una o l’altra o quell’altra va bene uguale” sono solo pelo di lupo sintetico, e che sotto v’è un agnellino tutto traumi e belati.

In sostanza che fa, lo sciagurato? Beh, fa lo sciupafemmine da manuale, quello descritto in centinaia di opere lettararie e cinematografiche, che cambia donne come paia di mutande, con cui uscite solo se:

A. scendete a patti con la vostra coscienza e, consapevoli di essere solo un numero in una lista infinita di millantate conquiste, vi abbandonate alla carambola di sessodrogaerockandroll (prendendo appunti sulle funamboliche prodezze del Casanova, che si deve imparare qualcosa da ogni esperienza);

B. non riuscite a far tacere quella vocina tipicamente femminile che sussurra alle vostre orecchie “noi lo cambiereeeemoooo, noi saremo diveeeerseeeeee”, inconsapevoli di essere solo un numero di un’altra lista infinita, quella delle illuse.

Cosa cerco di insegnarvi io? Che le donne forti non si fermano alle apparenze, ma indagano sotto strati di variegata origine inconscia, e poi, elegantemente, SCAPPANO. Correte come la gazzella nella giungla leonina, cazzo, e senza nemmeno voltarvi indietro, che il traumatizzato NON CAMBIA. Dopo aver donato il suo cuore a una donna con la quale, per qualche motivo a noi ignoto, la relazione non ha funzionato, si sente come Indiana Jones ai piedi del tempio maledetto, col sacerdote che gli strappa il cuore a mani nude per sacrificarlo alla dea Kalì. Piovono traumi, non ha l’ombrello. Bagnato di dolore, registra tutta l’esperienza (donna+sentimento) come qualcosa da non ripetere per nessun motivo al mondo. Sa benissimo che il suo “non voglio una relazione seria, non voglio sposarmi, non voglio figli, non voglio nemmeno un animale domestico” servono a anestetizzare il suo cervello, non quello delle donne con cui esce, ma non importa. Si convincerebbe persino di non avere i genitali pur di evitare di avvicinarsi alle circostanze del trauma primigenio (donna+sentimento. Per non dimenticare).

Lo so, lo so, noi abbiamo quella seccante pulsione a “guarire”, “redimere”, essere “l’eccezione”, ma, suvvia, ne vale proprio la pena? Di fingersi disinteressate, di sapere quando dire e quando tacere, di farsi notare senza eccedere, di essere straordinariamente diversa dalle altre, di… (ma devo continuare davvero??). Lungi da me dire che siamo tutte uguali, ma, nello stesso modo in cui vi ricordo che la miglior versione di noi stesse puzza di idiozia per masse instagrammate, anche l’essere diverse sta diventando l’anticamera della donna qualunque. Non sarebbe meglio essere uniche per un uomo diverso, invece che per un pirla la cui forza si traduce nel “siete cattive e allora vi uso come giocattoli”? Io la penso così.

Ideali comunque per:

a. fare ginnastica

b. fare ginnastica

c. ah… eh… fare ginnastica l’ho scritto?!

Giulia

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