April 4, 2019

Categoria: Amore e dintorni

Tempo di lettura: 2 min.

Eccoci. Vi chiedo di concentrare la vostra attenzione nell’analisi di un libro che considero indispensabile alla nostra stessa esistenza. La-nostra-stessa-esistenza. La Bibbia? No, ma fuochino. Harry Potter? Fuoco. Papa Francesco, se ci stai leggendo, so che sei d’accordo con me e so anche che non lo puoi dire, quindi sappiamolo in silenzio. Il libro di cui vorrei parlare…

Flashback. Prima che venisse girato l’omonimo film, due geni della letteratura (genio femmina e genio maschio, sceneggiatori di Sex&TheCity) vergarono il meglio dello scibile umano in merito agli appuntamenti sulle pagine di un libro che ribattezzarono col mirabile nome di “La verità è che non gli piaci abbastanza”. Fine flashback.

Di cosa parla il libro, diversamente dal film? Parla di quel preciso straziante momento in cui realizziamo che l’uomo con cui siamo uscite non richiama

e decidiamo di barattare il nostro sistema neuronale integrato con un cervello composto da puffbacche. E analizziamo la situazione con la nostra migliore amica. Con conseguenze disastrose. Se le esperienze di vita (e C.S.I.) ci hanno insegnato che l’analisi empirica di ogni traccia fisica e l’analisi psicologica di ogni sfumatura comportamentale apre le porte dell’umana comprensione, com’è che quando dobbiamo vivisezionare un appuntamento usiamo sempre le chiappe la fantascienza, riportando fatti realmente accaduti, fatti che non sono assolutamente accaduti, fatti che sarebbero potuti accadere, fatti che sono accaduti ma in un multiverso di cui noi non possiamo sapere e fatti che stavano accadendo due metri più in là rispetto a dove stavamo noi?!? Sherlock Holmes ci sparerebbe nell’avambraccio.

Mi fa un male quasi fisico ammetterlo, ma la dietrologia NON E’ un ramo della psicologia. Non possiamo usarla per scandagliare gli abissi delle questioni di cuore, esiste solo nella nostra mente, capite? Ma possiamo usare questo libro. “La verità è che non gli piaci abbastanza” interpreta la parte dell’amica allergica alle puffbacche che non crede che lui non richiami a causa di una frattura di ambedue gli arti superiori e della conseguente inabilità a comporre il vostro numero col mento o con gli alluci. Quest’amica tenta di dirvi che lui non vi richiama perché non vuole richiamarvi. Perché non gli piacete abbastanza, perché il 99,9% di noi rappresenta la regola (non chiama? Non gli piacciamo abbastanza) e lo 0,1% l’eccezione (non chiama? Investito da un autoarticolato) e che dovremmo aprire qualcos’altro oltre al cuore, quando usciamo con un uomo. Ehi, oh, intendevo aprire la mente e tentare di prestare attenzione al comportamento altrui per risparmiarci qualche pena d’amor perduto, soprattutto quando l’amore, di fatto, non l’abbiamo mai avuto. Giuro che se fossi ministro della Pubblica Istruzione lo inserirei nel programma delle scuole superiori insieme all’educazione sessuale. Che va bene che dobbiamo usare il preservativo, ma se la diamo al primo deficiente che passa, allora siamo punto e a capo.

“Leggi queste scuse, fatti due risate e poi… seppelliscile in una buca profonda. Ne vale la pena”.

Giulia

Cosa ne pensano le altre Grrr Girls?

Leggi l’articolo di Marysun LA VERITA’ E’ CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA: UN FILM PIENO DI SAGGEZZA

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