December 16, 2020

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Tempo di lettura: 2 min.

Il 2020 sta per finire. Sta per finire un anno di merda, ormai lo stanno definendo così anche autorevoli intellettuali. E allora prepariamoci a salutarlo, buttando un occhio sulle ricerche maggiormente effettuate su Google in Italia. Se il primo posto delle parole più cliccate in Italia è scontato, mi ha colpito molto il secondo posto delle “elezioni USA”, segno che agli italiani interessa molto la politica, o che molto più probabilmente la paura della rielezione di Trump faceva più paura del nuovo Dpcm (solo al 5 posto). Da insegnante non posso che sorridere del terzo posto per Classroom, il modello di didattica che si è imposto nel 2020, portando la scuola dentro alle nostre case, chiudendo gli adolescenti nella gabbia dorata delle loro camerette. Comodi sì, ma pur sempre in gabbia. Se guardiamo agli eventi più ricercati, il primo posto non desta sorprese (il campionato di serie A). Al secondo posto nuovamente troviamo le elezioni negli USA e al terzo posto il festival di Sanremo, quest’anno ricordato per il “ma che succede” di Morgan, che forse doveva farci presagire che da lì a qualche giorno sarebbe successo qualcosa di molto grosso!!

Comunque il primo che mi dice che il popolo italiano si è disaffezionato alla politica, gli spiattello in faccia la classifica dei “perché” ricercati su Google quest’anno. Al primo posto vi è: “perché votare sì al referendum” e al quarto “perché votare no”, in linea con i risultati, la gente si è interrogata sulle ragioni del sì e del no, di un referendum votato in piena pandemia. Ma al terzo posto, rullo di tamburiiiiiiii….. PERCHE’ LE SCOPE STANNO IN PIEDI. Sembra passato tanto tempo da quell’inizio anno dove il nostro unico problema era fotografare delle scope e chiedersi come facevano a rimanere in piedi, ipotizzando una qualche congettura astrale responsabile del fenomeno… che, a pensare a tutto ciò che è successo dopo, la scopa avremmo dovuto tirarcela in testa!

La cinquina delle ricerche sul “come fare..” la voglio dare completa, per ricordarci questo anno con i prodotti che lo hanno contraddistinto: 1) pane in casa, 2) mascherine antivirus, 3) lievito di birra, 4) pizza, 5) amuchina.

Io, a parte l’amuchina, ho ricercato il 1, il 2, il 3 e il 4. Ho fatto tutto e ancora oggi il risultato di queste ricerche è il mio terzo figlio: il lievito madre, che curo e che coccolo con amore e devozione. Nato in quei giorni di marzo, dove l’incredulità e la paura la facevano da padrone, avevo scelto di creare qualcosa che fosse vivo e nello stesso tempo che desse frutti. Le demmo anche un nome: ANITA. Questa ricerca è perfettamente coerente con la classifica delle ricette più googlate: PIZZA, PANE, CORNETTI, LIEVITO MADRE, GNOCCHI. E qua i cliché sull’italiano medio si sprecano!! Io non ho creato amuchina, ma mio marito, ossessionato dal virus, aveva creato una miscela di alcool e candeggina, posta all’ingresso della casa. Chiunque entrasse doveva strofinarsi le mani con l’intruglio. Aveva utilizzato i flaconi vuoti del mio deodorante e li aveva riempiti con la miscela da lui brevettata. Uno di quei flaconi è ancora nell’ingresso (ma lo usa solo mio marito, io e i miei figli usiamo il disinfettante che è ritornato a circolare dopo il primo momento di sparizione dalla faccia della terra). L’altro giorno mio zio vedendo il flacone del deodorante se l’è spruzzato sotto le ascelle… sorvolo sul danno!!!

Menzione d’onore per la categoria “fai da te-casa”. Ora, è vero che siamo in piena pandemia, ma tutti ‘sti italiani che si sono voluti costruire un pollaio? (primo posto). E l’incubatrice al quarto?? Forse la paura di andare in ospedale a partorire nel timore di contagiarsi, ha portato qualche futuro padre (no, raga, questa cosa può averla pensata solo un uomo!!) a cercare di costruire un’incubatrice, non si spiega altrimenti.

Vi risparmio i primi quattro classificati nella categoria “Cosa significa..” perché sono abbastanza scontati (anche se il terzo posto della parola congiunto, mi ricorda che è entrata a far parte del vocabolario quotidiano di noi italiani. Mia figlia: “Mamma, possiamo andare a trovare la cuginetta, siamo congiunti!!”, che se non fossimo nel 2020, l’avrei guardata stralunata).
Ma al quinto posto che vi sia “Urbi et orbi”, benedizione millenaria, colpisce. Probabilmente nell’annus horribilis l’italiano avrà sentito il bisogno di chiedersi cosa significasse questa formula, nella speranza che urbi et orbi libera nos a malo!

Cindy

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