September 8, 2023

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Io ve lo dico, a far le recensioni dei libri di Rebecca Quasi son credibile come mia figlia che mi ringrazia per averle comprato la frutta con una scia di Nutella dal mento fino al collo. Non credo abbia la barba. Ma non sono io a non essere affidabile, è che mi disegnano così l’autrice non sbaglia un colpo. Che si prenda le sue responsabilità per avermi assuefatta alla sua scrittura e che voi, a vostra volta, vi prendiate la briga di leggere i suoi libri e godere di forma e contenuto come la suddetta figlia gode della cioccolata.

Partite da questo, già che ci siete, ovvero La governante: uno storico che, come tutti i libri quasiani ambientati nell’Ottocento, vi fa venire voglia di indossare abiti grigi e insegnare la storia cartaginese. Attenzione, vi verrà voglia di comprare anche un alano.

Come vi dicevo, l’autrice è una garanzia. Se posso permettermi un’opinione assolutamente personale, io la preferisco negli storici piuttosto che nei contemporanei, ma sarebbe un po’ come dire (perseverando col dolciume) che io preferisco la torta nuziale alla torta per il cinquantesimo compleanno di JLo, sempre di alta pasticceria e ingegneria aerospaziale si sta parlando, capite?

In questo libro, Leonard Lennox, conte di Moncrieff, resta vedovo e quindi l’unico in grado di prendersi cura di una figlia dal nome e dal volto dell’odiata moglie appena morta. A causa della condotta libertina di quest’ultima, il conte non sa con certezza se la piccola Penelope sia davvero sua, ma decide di prendersene cura assumendo una governante che si occupi della casa in cui saranno trasferite, poco fuori Londra. Fortuna vuole che la governante, Sidonie Tate, sia una giovane donna tanto assennata quanto avvenente, che instaura con la bambina un rapporto che ricorda in modo impressionante quello tra una figlia e un genitore e con il conte una strana alchimia che, invece, non ricalca affatto quella tra un datore di lavoro, per giunta nobile, e una dipendente.

E anche se qui si parla di un amore in fieri, che non presenta particolari caratteristiche o tematiche se non la forza stessa dell’amore (che è un po’ come dire che, beh, è solo un barattolo di Nutella, salva dalla depressione, svolta le giornate, è color marrone ma tu la vedi fucsia, ma, ehi, stiamo sempre parlando di Nutella e non di religione, di politica, di… sono ironica.), hai sempre l’impressione di avere tra le mani un trattato sui massimi sistemi antropologici che regolano il comportamento umano. L’amore. Banale, eh? Poi smuove il mondo, cuce legami, ravvede comportamenti, mette le ali, distrugge e genera, una noia quasi mortale. Se poi si unisce a una struttura che privilegia i colpi di scena e li scandisce con il ritmo della gelosia del conte, sappiate che dovrete iniziare a leggere questo libro quando avete tempo a sufficienza per finirlo subito. Quando arriva la contessa madre a dettar legge matrimoniale, portandosi appresso una donna istruita per diventare una contessa perfetta, poi…

La mia amica psicologa mi stava facendo notare quanto il mondo abbia bisogno di consumare prodotti d’amore. Di leggere e vedere quello che probabilmente nella vita deve sfiorare invece che afferrare saldamente, altrimenti sei debole, sei dipendente, sei semplice, sei di serie B. E leggiamocela e vediamocela un thriller, porca miseria. Oppure guardiamoci un telegiornale, lì i sentimentalismi non ci entrano proprio.

Ma, tornando a noi… non sono una grande animalista e cerco sempre di far capire ai cani di mia sorella che non siamo amici, ma qui c’è un personaggio che oserei mettere nel gruppo dei principali e che, beh, ha quattro zampe, e altrettanti cuori e cervelli. Leonard gli insegna a prendersi cura di Sid lasciando che lei occupi nella gerarchia familiare un ruolo ben preciso. Tremendamente dolce. Comunque anni fa mi ero innamorata di un leone marino. E lui mi ha spezzato il cuore.

Nell’ingresso trovò Mrs Tate che lo aspettava per salutarlo.
«Vi avevo detto di non alzarvi.»
«Mi alzo sempre a quest’ora.»
«Non è vero. Comunque grazie per la colazione. So che l’avete preparata voi e non la cuoca.»
«La signora Tonkiss è andata a letto tardi per preparare i biscotti al limone per lady Penelope.»
Forse Penelope aveva avuto il primo colpo di fortuna della sua vita, pensò Leonard. Beh, se lo meritava.
«Verrete a trovarla più in là?» domandò Mrs Tate.
«Non ho in programma nessuna visita» ammise il conte.
«Mai?»
«Mai mi sembra un lasso di tempo esagerato. Non faccio programmi così a lungo termine.» In quel momento arrivo il valletto con il mantello e il cappello.
«Il vostro cavallo è sellato, milord» disse il domestico.
«Andate a cavallo? Fa freddo stamattina e sta per piovere.» protestò Mrs Tate.
«Siete la governante di Penny, non la mia» la rimproverò il conte sorridendo, quindi sparì nella nebbia mattutina.

Giulia

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