July 19, 2021

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Tempo di lettura: 3 min.

Eniente. Io alla posta del cuore non riesco a dire gudbai. Sembro ricoperta di pietra, tipo la Cosa dei Fantastici 4, ma quando vedo la luce dell’amore in fondo al tunnel della vita, io mi sdilinquo. Ragion per cui sono lieta di presentarvi un film dell’applaudita categoria FDDTB, in cui la storia d’amore viene deliziosamente cullata da avvenimenti storici e collaterali, e, attenzione attenzione, recitata da una delle coppie d’oro della Hollywood anni Novanta: Tom mission impossible Cruise e Nicole riccio capriccio Kidman. Sì, occhei, poi è arrivata la Pen ed è andato tutto a gambe all’aria, ma noi ce li vogliamo ricordare così: belli e sudati per la corsa alle terre vergini in America, nel film…

Ohoooooooooo….

OHOOOOOOO….

Cuori ribelli! Evidentemente anche chi decide delle sorti della traduzione italiana dei titoli delle pellicole americane ama sottolinearne il lato romantico, perché Cuori ribelli è la traduzione non propriamente letterale della pellicola Far and Away. Portiamo pazienza.

TRAMA CON SPOILER FINO A TRE QUARTI PERCHE’ IL FINALE E’ DAVVERO MOLTO DISCUTIBILE

Il giovane manzo irlandese Joseph Donnelly si ritrova la casa bruciata dagli uomini del suo padrone di casa, che sarebbe il padre di Shannon Christie, a causa di un misunderstanding tipico del settore immobiliare (non ha pagato l’affitto). A Joseph salta la mosca al naso e vuole vendicarsi, ma, mentre si nasconde nelle stalle dei Christie pensando a come attaccare, viene inforcato da quella peperina di Shannon, che è talmente peperina che mentre lui giace svenuto nel letto, va a spiargli le grazie. La curiosità è donna. Comunque, lui povero in canna, lei scontenta delle rigide imposizioni familiari, capiscono di potersi dare una mano a vicenda e fuggono in America, forti dell’argenteria che Shannon ha gentilmente rubato alla famiglia. Ovviamente vengono derubati non appena mettono piede fuori dalla nave. Sono costretti a lavorare per mantenersi un sudicio letto in una topaia, lei come ballerina di burlesque e spennapolli, lui come boxeur, fino a quando capiscono di essere innamorati l’uno dell’altra e cominciano i cazzi guai. Joseph, lottatore di punta del club di tal Kelly, dove Shannon balla, perde un incontro fondamentale per difendere lei da alcuni clienti molestatori, e vengono cacciati fuori a calci perdendo lavoro e alloggio in un colpo solo. Nel mentre i Christie perdono le loro ricchezze e cercano la figlia degenere in America. Mai una gioia, insomma. Gli altri due vagabondi si rifugiano in una casa che sembra disabitata, si confessano i reciproci sentimenti, mangiano, dormono, vengono scoperti, impallinati, Shannon viene colpita a una spalla, ricominciano a fuggire (vi sto trasmettendo la schiacciante portata adrenalinica, vero??) fino a che, botta di culo, trovano i Christie. Capiscono di non essere stati delle cime. Il manzo irlandese lascia Shannon alle cure della famiglia e tenta la fortuna da solo. Si ritrovano alla corsa per la terra, con Shannon promessa sposa a un cretino che bara alla corsa delle terre, ma come si fa a barare nelle corse alla ter… comunque. Io mi fermo qui. Vi dico solo che, beh, l’amore trionfa.

FINE TRAMA CON SPOILER FINO A TRE QUARTI PERCHE’ IL FINALE E’ DAVVERO MOLTO DISCUTIBILE

Che dire. Belli e ottocenteschi, pieni di trine e merletti lei e di camicie sudicie e sbottonate lui, per dare all’occhio la sua parte. Il film lo gustiamo bene per un ritrmo incalzante e delle vicissitudini ben suddivise tra i due protagonisti, realistiche, storiche, dettate da un’epoca in cui dovevi faticare per fare la qualunque, se non avevi la fortuna di nascere col culo nel burro (espressione tipicamente bresciana che indica ricchezza di origini). Shannon ce l’aveva pure il culetto nel burro, ma, contrariamente alle nostre eroine inciampone, imbraccia le forche, sbircia le grazie e decide di riscrivere la sua vita, cercando fortuna DA SOLA. E, sempre contrariamente alle Anastasia Steele di genere, non si trova l’imprenditore, ma quello con le pezze alle chiappe. Ci piaci Shannon. Lasciati solo dire che, uno povero con la fazza di Tom Cruise, me lo prendo anche io.

Va detto che in casi come questi, in cui le storie ci presentano un insieme di personaggi che sembrano divisi con i cartellini, “gente, ascoltate, di qui quelli ricchi e stronzi, in fondo quelli poveri e buoni… Shannon, ma che fai? Tu in fondo, sei ricca ma buona, non mi confondere le comparse!”, risulta molto facile identificare i personaggi in quei puri di cuore e “ricchi dentro” per cui fai il tifo quasi automaticamente. Rappresentano la lotta alle convenzioni, sbagliate e prescindere, e la voglia di farsi largo nel mondo, pur mangiando pane e topi ogni mattina, inseguendo il sogno ammerigano dell’autorealizzazione. Lo schema narrativo che si basa sulla differenza tra le classi sociali dei due protagonisti deve il suo successo a quell’impulso atavico di riconoscersi e amarsi per la propria natura umana, libera dalle etichette. Fossero stati due della stessa estrazione sociale, probabilmente la cosa ci veniva a noia. Ma quando il destino (e la borghesia) rema contro i due piccioncini, e loro devono compiere il triplo degli sforzi amorosi per stare insieme, noi ci infiammiamo come le torce olimpiche di Tokyo 2020 2021.

Dunque, cosa potremmo mai rubare ai due piccioncini irlandesi in termini di spunti riciclabili ai giorni nostri, nella fertile terra lombarda?

Primo spunto riciclabile: armatevi di forconi e conficcateli nelle cosce di chi rappresenta un pericolo per voi (mi pare superfluo dire che stiamo parlando per METAFORE), perché la donna forte fa così. Pianta forconi e si difende. Tutelatevi, proteggetevi, fate in modo di non essere una vittima (beh, magari nemmeno un carnefice), e non abbiate paura di dire o fare quello che pensate davvero. Vale anche per il NO. Dimenticate per un momento il caldo consiglio a essere delle Yes Woman, e dite NO quando non volete fare una cosa. E’ comunque un modo di proteggervi e lasciare che la vostra vita assomigli il più possibile a quella che avete quando sognate. Vi siete sbagliate e avete inforcato l’uomo della vostra vita? Nessun problema. Direi che vi siete fatte notare. E lui tornerà zoppicando da voi…

Secondo spunto riciclabile: invece di cercare l’amore, cercate di inseguire i vostri sogni. L’indipendenza è la vera chiave della felicità, altro che balle. Poi quello che incontrate nel viaggio da qui alla realizzazione, vedete se inforcarlo o no, valuterete coscienziosamente di volta in volta, ma tallonate in modo molesto i vostri desideri, fino a che non li farete vostri. Mi sembra doveroso concludere con un “amen”.

Terzo spunto riciclabile (che potrebbe farvi sgorgare un “grazie al ca**o”): non giudicate dalle apparenze. Sembra molto ribelle marciare contro le convenzioni e accogliere nella propria vita il diverso, vero? Nei film, lo si fa tutti i santi giorni, a tal punto che se uno mi si avvicina dicendo: “ehi, posso offrirti da bere?” ti metti a urlare alla banalità, implorando almeno un minimo di disagio. Il diverso viene eletto a protagonista indiscusso di trame che parlano del potere dell’inclusione, e ci perdiamo in spirali che non si sa se definire discendenti o ascendenti. Li diamo almeno 5 minuti di tempo al tale che ci viene incontro, senza giudicarlo nei primi millesimi di secondo? Lo so, lo so. Grazie al ca**o. Volevo dirvelo lo stesso…

Giulia

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