March 14, 2022

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Primavera viene dal latino primo ver: primus è l’aggettivo numerale, ver contiene un’antica radice indoeuropea che rimandava a qualcosa che splendeva, ardeva. Quindi la primavera si traduce con qualcosa di simile a prima luce. Per i romani il calendario cominciava con il mese di marzo, quindi era evidentemente la prima stagione dell’anno, ma la radice che rimanda alla luce fa ovviamente riferimento alla quantità di luce che con l’equinozio diventa preponderante rispetto alle ore di buio. La primavera è la stagione della speranza, della rinascita.

E il mio immaginario storico mi rimanda subito alla primavera del ‘45, una primavera di luce dopo il buio del fascismo e della guerra. O la primavera di Praga, quando in Cecoslovacchia Dubcek concesse le riforme ai cittadini. La primavera dei popoli rimanda a tutti i moti del 1848, che portarono alla fine delle monarchie assolute in gran parte di Europa. Passando alla storia dell’arte, la primavera rimanda a quel capolavoro di Botticelli, dove la ninfa Clori è circondata da immagini che evocano amore e felicità. In musica, rimanda ai versi del Un chimico di De Andrè: primavera non bussa, lei entra sicura come il fumo. E’ vero, la primavera arriva prima come un profumo: “C’è aria di primavera”. Solo dopo nei prati cominciano a vedersi i segni, in quelle giornate marzoline che san di primavera.

Quest’anno è diverso. Fa freddo, un freddo secco, che ancora penetra nelle ossa. Non piove da mesi. Il terreno è talmente secco che sembra cemento: i vestiti e soprattutto i giubbotti sono pieni di polvere. Le corse campestri non sporcano più le scarpe di fango, ma di polvere. Pensavo che dopo la pandemia sarebbe arrivata la primavera, soprattutto per i giovani. M’immaginavo il rifiorire della vita, come la natura dopo l’inverno. Pensavo ai ragazzi che avrebbero ripreso a pensare agli amori, all’amicizia, alla scuola, alle uscite. Prima timidamente, come le violette che spuntano ai primi raggi. Poi in maniera sempre più violenta, come le margheritine che occupano tutti i prati. E invece, come la polvere dei campi aridi, sta coprendo i nostri vestiti, così questa guerra pende sui pensieri dei nostri giovani. Come una cappa, impedisce all’inverno di diventare primavera.

Ma la vita scorre. E le occasioni sono perdute. E fa ancora troppo freddo. La primavera è ancora lontana.

Cindy

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