October 11, 2021

Tempo di lettura: 2 min.

L’altro giorno stavo lavorando in classe sulla derivazione e alterazione dei nomi: una normale lezione di grammatica, anche un po’ noiosetta come solo l’analisi grammaticale sa essere. Ad un certo punto troviamo il nome “guerriglia”.
Molte mani alzate per chiedere cosa significasse. Apriamo il vocabolario Treccani che recita: guerriglia s. f. [dallo spagn. guerrilla (dim. di guerra «guerra»), che indicava però un reparto di truppe leggere o una banda di irregolari incaricati di esplorare i movimenti del nemico, o di attaccarlo con azioni di sorpresa e di disturbo. “Ragazzi, come i nostri partigiani. L’Italia durante la guerra aveva due eserciti: uno regolare in mano ai fascisti ed una serie di bande organizzate che facevano azione di guerriglia, che si chiamavano partigiani. Per fortuna hanno vinto i partigiani!”. Silenzio in classe. Scambi di occhiatine tra alcuni compagni. Avverto epidermicamente qualcosa, ma decido di sorvolare. Non è il momento di indagare. Ho bisogno di essere pronta e lucida, come quando affronto discussioni sui migranti o sui diritti delle donne. Sono preparata, so che posso trovare posizioni diverse. Sono l’adulta, so come si fa. Ma il valore dell’antifascismo, no. Non sono preparata a metterlo in discussione neanche a scuola.

Dopo qualche giorno, l’assalto alla sede della Cgil. Un assalto violento, brutale. Ad opera di fascisti. Di nuovo, come un tempo. Il fascismo nasce sulle macerie dell’inutile strage, della Prima guerra mondiale, seguita da una terribile pandemia, l’influenza spagnola. In quel contesto, il fascismo è riuscito a far leva sulla paura di una possibile rivoluzione sul modello sovietico anche in Italia. Quindi sull’esistenza di un complotto, ordito dagli operai e dai braccianti italiani per portare la rivoluzione bolscevica anche in Italia. I poteri forti a partire dal 1919 hanno delegato alle bande di camicie nere la soppressione degli scioperi, delle occupazioni di fabbriche. I primi obiettivi dei fascisti furono i sindacati e le sedi dei partiti. La paura di un complotto, con la costruzione del falso Protocollo di Sion è stata la base della persecuzione stalinista prima e nazista dopo nei confronti degli ebrei. Dunque, una pandemia, una teoria complottista, violenza… mi ricorda qualcosa!

E poi l’inchiesta di Fanpage, che ha mostrato come il fascismo sia vivo e vegeto e serpeggia in più di “un partito che è difficile collocare nell’arco antifascista e perciò costituzionale” (F.Castrezzati, discorso in Piazza Loggia, 28 maggio 1974).

I fascisti allora come oggi sono abili nello strumentalizzare la pancia della gente: allora era il pericolo rosso, oggi è la paura dei vaccini.

E sono ancora più arrabbiata perché hanno sottratto ad una parte dell’opinione pubblica la possibilità di essere critici nei confronti di alcune scelte governative. Io sono antifascista. Avrei voglia di dichiarare le mie perplessità nei confronti del Green Pass, ma quelle fogne nere mi hanno tolto anche il diritto di farlo, perché sono state in grado di gettare tutto nel calderone della violenza fascista: no vax, no Green pass, no migranti… salvo poi andare allo stadio muniti di Green Pass, come ha fatto l’organizzatore dell’assalto alla Cgil sabato scorso. Perché a loro non interessano le questioni. A loro interessa solo la violenza, strumentalizzare la gente e canalizzare la paura verso una svolta eversiva.

I tempi sono davvero cambiati. Stiamo tutti attenti, non abbassiamo la guardia, perché purtroppo il pensiero fascista è semplice e fa breccia, come quel sasso sulla vetrata della sede della Cgil.

Cindy

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