October 7, 2020

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Domenica 4 ottobre

“Mammaaaaaaaaaaaaa, ma guarda quelle m…e dei giocatori della Juve. Ma ti rendi conto? Sanno che il Napoli non può giocare e loro sono nello stadio a fare i fighi per vincere a tavolino. Sono le solite m…e schifose!”
“Lore, prima di tutto modera il linguaggio, secondo poi… ma quando mai a me è fregato qualcosa di calcio?!?”
“No, mamma, non centra il calcio! Il Napoli è stato bloccato dall’ASL a Napoli perché ci sono dei giocatori positivi al covid, e invece di sospendere la partita, la vogliono giocare e la Juve è già in campo sapendo che il Napoli non arriverà mai. Buffoniiiiiii, questo si può dire mamma, a delle m…e?”

Sorvoliamo sugli insulti, ma certamente la questione, come la poneva mio figlio, mi aveva un po’ sconcertato. Stiamo chiedendo responsabilità a tutti, soprattutto a questa generazione di adolescenti che avrebbero il diritto di mangiarsi la vita a morsi e invece la devono solo annusare dietro ad una mascherina (e non per tutelare loro stessi, ma i genitori e i nonni) e poi degli adulti, che dovrebbero essere l’unico esempio per gli adolescenti stessi, si comportano in questo modo??
Mi documento, perché non dimentichiamo che il mio bambino ha quasi sedici anni, ma soprattutto è interista, quindi vede la realtà (specie quella calcistica!)in modo un po’ distorto. Mi rivolgo al mio carissimo amico Dario, che è grande esperto di calcio, ma ha pure lui una tara: è juventino. Però almeno mi faccio un’idea più chiara!

“Cindy, devi sapere che le società sportive hanno firmato un protocollo tra la Fgc e il Ministero della salute che consente la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie. Il Napoli aveva due giocatori positivi, mentre gli altri erano risultati negativi e quindi potevano giocare”
“Ma Lore mi ha detto che l’Asl ha bloccato il Napoli”
“L’Asl non poteva bloccare una squadra che ha firmato già quel protocollo” Segue spiegazione calcistica del perché il Napoli avrebbe chiamato l’Asl, sulla quale sorvolo.
Ma la vera domanda è: “Posto che il Napoli non abbia rispettato la regola, la Juve ha fatto bene a rimanere in campo? Ovvero, non esiste più la signorilità, il fair play, l’etica che di fronte ad un avversario che non c’è è facile vincere 3 a 0?”
Il mio amico Dario sostiene, da juventino, che la Juve non avrebbe avuto altra scelta, altrimenti sarebbe stata sottoposta a penalità. Lore sostiene che siano delle m…e e questo lo abbiamo capito perché alla Juve piace vincere facile e rubare.

Marco Travaglio, ad Un giorno da pecora ha esclamato che, pur condividendo la scelta della Juve, se ci fosse stato l’avvocato Agnelli, probabilmente la squadra non sarebbe stata schierata per una questione di forma. Padoan, ha invocato la mancanza di signorilità della Juve.

A me ha ricordato l’eterno dilemma tra legge e morale. In questi giorni di emergenza collettiva, molti di noi sono chiamati a fare delle scelte etiche per amore della collettività. Antigone che dichiara di preferire”le leggi non scritte, ma infallibili degli dei” piuttosto che a quelle stabilite dagli uomini, viene punita per aver trasgredito la legge. Ma vede salva la sua morale.

Finalmente il calcio strapagato che diventa esempio morale. E invece no, nuovamente, gli interessi hanno avuto la meglio. E sì, la Juve ha rispettato le regole stabilite da una Federazione con il Ministero dellla salute. Regole scritte per non fermare l’industria calcistica che dà lavoro a molti, lo so. Ma immaginate che splendido esempio avrebbe dato una squadra che non si presenta allo stadio, pagando una penale pur di non vincere una partita a tavolino contro avversari assenti in un momento di emergenza generale?

Cindy

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