December 2, 2019

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Gngngngnegne… pum! (tappo che vola spumante che esce) Di- sco- rso di-sco-rso!

Ecco a voi la prima di una lunga serie di anticipazioni sulle uscite cinematografiche e letterarie del prossimo futuro. Ho l’onore di inaugurare questo spazio e iniziare dunque a consigliarvi cosa dovete leggere e andare a vedere e, se me lo permettete, anche cosa mangiare mentre vi godete l’esperienza.

Pop corn. Togliamoci subito il pensiero che il film di cui vi devo parlare, I Goonies, abbisogna di un carboidrato burroso salato e profumato come gli indimenticabili anni Ottanta, epoca in cui il fim fu scritto, realizzato e ambientato (da Steven Spielberg e Richard Donner) e di cui ogni generazione a venire conosce perfettamente lo stile grazie alle opere cinematografiche e seriali ispirate a quel periodo. Quando ho saputo che uscivano I Goonies al cinema, infatti, mi sono immediatamente cimentata nello sport nazionale italiano: la lamentela acrobatica, sfanculando inveendo all’insegna dell’ennesimo film dal sapore vintage, quando tutto era più meglio, più vero, più sano, più cotonato, più… sparate quello che volete che ci sta come la ciliegina sulla torta uguale, ma quello che ci metterei io è indubbiamente più allarmante, perché quando penso ad un film degli anni Ottanta visualizzo ragazzini che girano in bici DA SOLI in paesi infestati da pericoli DA SOLI paranormali LA NOTTE DA SOLI mentre i genitori cenano beatamente nella loro cucina in legno massello. Ho adorato Stranger Things nonostante lo spirito di un’assistente sociale si impossessava di me durante la visione e mi faceva urlare cose come “porca troia ma volete vedere dove sono i vostri cazzo di figli che ci sono in giro i mostri???”.

Comunque. Quando ho saputo del ritorno della banda de I Goonies al cinema, mi sono chiesta come avrebbero riportato alla luce, nel crudele mondo dei remake, un classico di avventura e formazione come questo, un film emblema (e vabbè, degli anni Ottanta) della caccia al tesoro epica, dell’avventura con la A maiuscola che, Silvia dice, tutta la nostra generazione sogna di fare. Ho capito solo l’altro ieri che è lo stesso film. Quello di prima. In 4K. Almeno andiamo in fiducia che sarà bello come l’originale, e possiamo liberarci del pesante fardello della critica cinematografica che cassa almeno 11 remake su 10.

Detto questo, io sono quella che dovrebbe spingervi a uscire con questo freddo mortale il 9 o il 10 o al massimo l’11 di Dicembre, giorni riservati al ritorno del film, mandare a cagare Netflix, il dvd de I Goonies che vostro figlio vi ha regalato nel pieno di un’operazione nostalgia (non fidatevi, voleva solo il benestare a fare un piercing tra le narici) e le pantofole col pelo dentro. Perché dovreste andare al cinema a rivedere un film visto e rivisto? Innanzitutto perché ci sono i pop corn e se vi portate le pantofole col pelo e le mettete al cinema, non vi vede nessuno. Poi perché al cinema trovate la condivisione di un’emozione. I vostri compagni delle elementari. L’ex fidanzatina a cui avete dato il primo bacio. Ma soprattutto quell’insicurezza che vi ha reso incredibilmente simile a loro, quei ragazzi che DA SOLI IN BICI sono partiti convinti di trovare il tesoro di Willy l’Orbo e sono tornati con la consapevolezza di essere cresciuti. Se avete voglia di partire un’altra volta e ricordarvi di come avete fatto a superare i vostri limiti, io un salto al cinema ce lo farei. Magari partite convinti di trovare l’origine della vostra giovinezza e tornate a casa con un bottino in monete d’oro. Naaaaa. Comunque sarebbe davvero bello che faceste vedere a vostro figlio (non quello con l’anello tra le narici, l’altro) cosa si faceva quando non c’era la Play Station. Quando tutto era più meglio, più vero, più sano, più cotonato, più…

Giulia

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