November 1, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 4 min.

Dobbiamo ammetterlo, ormai Halloween è una festività acquisita in Italia, anche se pochi conoscono le vere origini di ciò che si nasconde dietro il 31 ottobre irlandese, ma poco importa perché la settimana che precede la festa di “chi non c’è più” è un susseguirsi di trovate al gusto di zucca, tinte di arancione, è l’occasione per tirare fuori dall’armadio il proprio costume “pauroso”, per poi girare con figli e nipoti per le case bussando a porte che “non sempre” avranno il dolcetto a disposizione e “non sempre” apprezzeranno lo scherzetto, quindi, in caso ci si ritrovi con il proprio sacchettino vuoto e il trucco sbavato dalle lacrime, ci si può consolare sul proprio divano alla ricerca di film horror che possa farci respirare almeno un pochino l’atmosfera Salem Style. Ma cosa guardare con tutta la famiglia che non sia il classico cartone animato o il solito titolo dal retrogusto Disney (vedi alla voce Hocus Pocus)? Netflix arriva ciondolando proprio come Jack O’Lantern e ci porta tra le sua dita ossute il proprio “cinezuccone”, almeno per me: Hubie Halloween con protagonista Adam Sandler.

TRAMA:
Ma chi è Hubie? Il personaggio di Adam Sandler è un quarantenne con un forte difetto di pronuncia che vive ancora con la madre nella cittadina di Salem, dove lavora come commesso in un supermercato; ormai da anni tutti lo identificano come perfetto bersaglio di insulti (e non solo), prendendolo in giro per quello che è, ossia il classico “sfigato” del paese. Egli pero è anche estremamente altruista, a tal punto da autoproclamarsi difensore dei suoi concittadini, in particolare durante la notte di Halloween, questo perché i suoi antenati furono coinvolti nei macabri processi alle streghe del 1600 e il suo retaggio lo porta a essere ossessionato da ciò che può succedere durante la notte del 31 ottobre. A scatenare il fulcro della vicenda, e quindi il susseguirsi delle misteriose sparizioni di alcuni personaggi sarà la fuga dal manicomio di uno dei pazienti (il più pericoloso?) il quale si mischierà tra le maschere della notte per compiere indisturbato i suoi delitti, se così possiamo definirli. Il compito di Hubie non sarà solo quello di risolvere l’enigma, ma anche quello di proteggere gli abitanti dal misterioso “mostro”.

COSA MI HA COLPITO:
Se ci si soffermasse solo alla trama di Hubie Halloween, tutto sommato abbastanza banale, ci si troverebbe davanti classico esempio di “I wanna by a slasher movie” e, se siete alla ricerca di qualcosa del genere, Netflix propone molto altro tra le sue produzioni (The Babysitter: Killer Queen), più spaventose e, a tratti, più brillanti, ma il film di Adam Sandler ha qualcosa che lo rende il perfetto Una poltrona per due del 31 ottobre, un appuntamento di intrattenimento fisso da gustarsi durante la cena o prima del giro “dolcetto o scherzetto”, tutti sul divano, bambini compresi, ancora con il trucco sulla faccia magari. Hubie Halloween non è un film horror, è qualcosa di illogico, in alcuni momenti è irritante, a tal punto che, rivisto più volte, diventa divertente, ma bisogna avere lo spirito giusto, bisogna quasi desiderare di vivere a Salem, invidiare quei giardini addobbati in modo terrificante, bisogna apprezzare tutto l’arancione della fotografia, (alcune scene sono dei perfetti wallpaper da desktop) ma soprattutto, bisogna non prendere troppo sul serio lo stesso Adam Sandler che si percepisce quanto si sia divertito a realizzare questo film, chiaramente dedicato alle famiglie. Immaginatevi un gruppo di persone, una manciata di attori, alcuni anche piuttosto buoni, che costruiscono una specie di puntata di Mai dire Goal a tema Halloween, una versione by Netflix del Saturday Night Live, con una spruzzatina di volgarità, ma quanto basta per far ridere gli adulti e far sorridere i più piccoli, una comicità esasperata (le urla di spavento di Hubie non sono facili da sopportare) che, ad un critico con bassa autoironia, risulterebbe davvero poco ricercata e di basso livello. Ecco, questo mi ha colpito, la scelta di un attore come Adam Sandler di scendere da un podio attoriale per regalare qualcosa di semplice, divertente e un po’ irritante, a tutte le famiglie alla ricerca di qualcosa di diverso per la sera di Halloween.

PERCHE’ NON DOVRESTE GUARDARE HUBIE HALLOWEEN:
Facciamo un po’ di selezione all’ingresso. Come scritto qualche riga fa, Hubie Hallowen NON E’ UN HORROR, ma una commedia ambientata durante la notte di Halloween, non tra le migliori, ma pur sempre un film godibile che deve tener lontani tutti i coloro che si aspettano qualcosa con scene splatter o simili. Come se non bastasse, non fa ridere proprio tutti tutti, in questo film Adam Sandler, pur di arrivare al suo intento finale di cui vi parlerò tra qualche riga, sacrifica il talento gettandolo alla mercé di scenette tenute in piedi da una comicità a volte cringe, quasi da show televisivo degli anni ’90, (o forse è proprio questa la forza del film? Mmmhhh…), siparietti che fanno ridere me, che rido ancora guardando I promessi sposi del Trio, ma a fatica mia figlia di 12 anni (che però adora il thermos di Hubie). Certo, ci sono citazioni a Carpenter e mini omaggi al vero Halloween e a Final destination (qui però non muore nessuno eh, e senza fare spoiler), ma avviso gli appassionati di horror, skippate questo titolo e virate su Sorella morte, sempre disponibile su Netflix e prequel di Veronica.

PERCHE’ DOVRESTE GUARDARE HUBIE HALLOWEEN:
Il motivo è molto semplice, perché in fondo è divertente, ma dovrete guardarlo in giusta compagnia. Inoltre Adam Sandler, con la scusa di Halloween e riunendo nuovi e vecchi amici (di lavoro), primo fra tutti Kevin James (che io adoro), sforna un film con una morale finale, tutta incentrata contro il bullismo. E non solo, in Hubie Hallowen si glorifica la bontà d’animo, quella più pura e genuina, quasi fuori tempo massimo, e il coraggio, anche quello che non si ha ma che si è costretti a tirare fuori. Ma il motivo vero per cui dovreste guardare Hubie Hallowen è il thermos del protagonista, l’oggetto più divertente che abbia visto negli ultimi anni in un film, una sorta di “batcintura”, un oggetto meraviglioso che non serve solo a tenere cada la sua zuppa, ma che all’occorrenza si trasforma in ombrello, rampino, phon e molto altro ancora. Il Thermos di Hubie è il protagonista dei momenti più divertenti (forse) del film, almeno per me, l’elemento che lo rende davvero unico e lo distanzia dai citazionismi di Stranger Things, di cui cade vittima spesso. Dovrei sottolineare altri elementi come il tormentone delle scene in bicicletta che trasformano Hubie nel bersaglio mobile di oggetti sempre più assurdi man mano che il film procede, o le t-shirt della madre, inconscia dei messaggi subliminali che arrecano sul fronte, il tutto estremamente ridicolo, imbarazzante, a volte insopportabile, ripetitivo, ma demenziale e divertente.

CONCLUSIONI E VOTO FINALE:
Io questa settimana ho deciso di scrivere qualche parola su questo film perché sono ormai 3 anni che io e la mia famiglia lo guardiamo qualche sera prima, o il 31 ottobre stesso e ogni volta ridiamo per alcune scene e battute, in modo ridicolo, ma è ormai diventato un appuntamento fisso, e allora chissenefrega della qualità delle produzioni Netflix, di ciò che viene scritto e detto in lunghissimi video di Youtube da aspiranti critici, lo spirito è il medesimo con cui si tiene in sottofondo Una poltrona per due, anzi, forse è meglio. Hubie Halloween è tanto arancione quanto ridicolo, se si parla di intrattenimento, è la prefazione al periodo che ci aspetta ora, tra film buonisti Disney e regali di Natale, è il film che ci si gode coprendosi con le prime copertine sul divano (visto che ormai l’estate dura fino a ottobre) è l’arrivederci che si può dare a questa festività tanto odiata da chi non ne capisce le accattivanti origini ed è anche il mio modo di chiudere con questo filone horror e salutarvi miei cari zombetti… ci si rivede tra queste lapidi tra un po’ di tempo, forse.

Alla prossima settimana e buon Halloween a tutti.

Il voto dello spettatore Mister Bufo (Alfonso): 8 su 10

Alfonso Mr. Bufo

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