November 22, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 4 min.

Quasi mi dimentico che Prime Video avrebbe reso disponibile questo film, poi arriva mia moglie La Frangè e mi chiede: “Amore, stasera ci guardiamo il nuovo film di Maccio?”
Così la sera, dopo cena, decidiamo di gustarci l’ultima fatica dell”ex” Youtuber, se così possiamo definirlo, e clicchiamo su Play.
Da subito ho avuto l’impressione di vedere una versione italiana di Her per i colori pastello, il ritmo lento ma costante e invece, dopo pochi minuti, il film sgancia una bomba dopo l’altra.
E in silenzio, si comincia a riflettere.

TRAMA: Una discoteca, la classica musica dance di questi tempi e un uomo, apparentemente comune, che smarrisce il suo Smartphone tra le persone che ballano, poi l’invito di una misteriosa ragazza a smettere di cercarlo: questo è l’inizio de Il migliore dei mondi, dopo pochi minuti ci ritroviamo nella vita color pastello “Apple” style di Ennio Storto, una vita che ricorda davvero le sfumature del film diretto da Spike Jonze, con protagonista Joaquin Phoenix. Ennio si muove in una quotidianità fatta di automatismi gestiti da Alexa, sveglie automatiche, tapparelle che si aprono sempre alla stessa ora, parcheggio assistito, navigatore, niente di così strano in fondo, ma a sconvolgere le sue abitudini, intervallate da pause a base di bibite salutari tra un video social e l’altro (perché non dimentichiamoci che, da bravo individuo tipico di questi tempi, Ennio non fa un lavoro “normale”, ma gestisce il suo profilo social in cui racconta novità e trucchi riguardanti gli smartphone), arriva una ragazza, la stessa della discoteca, che le chiede di riparare un vecchio modem 56K, oggetto che lo vedrà catapultato in un universo parallelo in cui la tecnologia si è fermata al 1999, anno del Millenium Bug. Il suo obiettivo sarà quello di trovare un modo per tornare nel suo universo, senza prime scoprire i tutti i lati negativi della nostra epoca, quella dipendente da Internet e dai social.

COSA MI HA COLPITO: Lo ammetto, io sono un fan di Maccio, del suo linguaggio, del suo passato da creatore di trailer cinematografici surreali, del suo citazionismo, e avevo grandi aspettative da Il migliore dei mondi, così come immaginavo che questo film avrebbe avuto una caratteristica: non avrebbe fatto ridere quanto gli altri suoi film..
Previsione che ha visto la sua conferma, almeno per quanto mi riguarda.
E’ un male? assolutamente NO.
L’universo analogico di Maccio, una possibile fotografia di un presente senza social network, internet e stelline di Trip Advisor contiene moltissime soprese, alcune comiche sì, ma molte altre colme di insegnamenti.
Ciò che mi ha colpito del mondo “distopico” de Il migliore dei mondi è l’strema libertà degli individui, un’emancipazione dalla tecnologia ormai dimenticata, quasi come se si volesse ammettere (e forse era davvero così) che eravamo più ingenui, più sinceri e semplici anche solo nell’approcciarci ad una cena in un ristorante che oggi viene preceduta dalla frase del cameriere bio: “Ciao ragazzi, vi spiego come funziona”.
E’ inevitabile esaltarsi in pieno stile boomer guardando questo film, siete avvisati così come non mancherà la sensazione che qualcosa ci sia sfuggita di mano.

PERCHE’ NON DOVRESTE GUARDARE IL MIGLIORE DEI MONDI: Mi rendo conto che sia strano partire sempre indicando almeno un motivo per cui NON bisognerebbe guardare una serie o un film, come in questo caso, ma sono riuscito ad avvertire un elemento preponderante ne Il migliore dei mondi, una sorta di vuoto centrale in cui Ennio, il protagonista, regge sulle sue spalle tutto, la storia e non solo, anche il rapporto con la misteriosa ragazza che sembra però sfuggire non solo a Ennio, ma anche a me in quanto spettatore. Scelta voluta? Se fosse così, stringo la mano perché l’obiettivo è raggiunto. C’è un altro momento in cui ho avvertito una lieve debolezza, cioè nell’avvicinarsi all’epilogo, quando i rimandi alla Silicon Valley e a Black Mirror diventano sottili e quindi non abbastanza forti da giustificare la risata, e anche in questo caso è Maccio che con la sua mimica, il suo tono di voce e la sua personalità a dare un senso a quel contesto, come se arrivati fino a lì, fossero finite le idee (?).

PERCHE’ DOVRESTE GUARDARE IL MIGLIORE DEI MONDI: Troverete una risposta a questa domanda circa ogni 5 minuti nella prima e la seconda parte del film. E’ vero che la terza è vittima dell’obbligato invito alla riflessione finale, eppure anche poco prima dei titoli di coda non delude. Personalmente posso affermare che, pur avendo riso con Italiano medio e ancora di più con Assassinio all’italiana (forse il primo un po’ esasperante in alcuni punti), devo confessare che questo ha un buon equilibrio tra ironia, irrazionalità e ragionevolezza e, nonostante la scelta di non voler far ridere a tutti i costi, ho comunque apprezzato questa lettera nostalgica dedicata agli anni ’90. L’unica pecca è che non credo possa arrivare il messaggio appieno ad un pubblico molto più giovane senza rischiare di credere nel boomeraggio violento… cosa intendo? Che in fondo è un film da boomer fatto per boomer, per far(ci) capire, a chi ha vissuto il passaggio pre e post social, quanto ci siamo lasciati indietro.

CONCLUSIONI E VOTO FINALE: Il migliore dei mondi strizza l’occhio ai nerd come me che non hanno potuto fare a meno di cogliere la carezza a Ritorno al futuro, ma allo stesso tempo getta in faccia la nostra dipendenza dalla tecnologia che automatizza ogni cosa senza riserve, senza fare prigionieri, descrivendo quasi in tono creepy, e citando Black Mirror, un presente molto più cupo di quello che possiamo immaginarci, così distratti dallo “swipe nevrotico” quotidiano. L’ultima fatica di Maccio è un bel film che consiglio a tutti, anche solo per riflettere su quanto farebbe bene, ogni tanto, rimettere lo smartphone in tasca sforzandoci di dare un’occhiata a ciò che ci sta intorno.

Di punto in bianco mi è venuta voglia di riascoltare Masterplan degli Oasis, pensate un po’.

Il voto dello spettatore Mister Bufo (Alfonso): 7 su 10

Alfonso Mr. Bufo

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