November 8, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 4 min.

C‘è stato un momento in cui sia Netflix che Prime Video hanno proposto serie TV che sembravano voler fare il dito medio al mondo perfetto e purista Marvel by Disney (se c’è da fare un dito medio, beh, noi condividiamo), quindi sono apparse serie TV come The Invincible, The Umbrella academy o la sfortunata Jupiter’s Legacy e poi, lei, la capostipite: The Boys, basata sulla serie a fumetti firmata da Garth Ennis e Darick Robertson. Il mondo descritto da The Boys è un contesto forse molto, ma molto più veritiero rispetto a quello degli Avengers, perché qui gli eroi, chiamati i “super” sono persone instabili, corrotte, con debolezze mentali, paranoie e ossessioni, vittime di esprimenti. Un incipit, a parer mio, molto più interessante rispetto a quello del Marvel Universe, che ormai vive di rendita dalla mitologia creata da Ironman&Co, ed era prevedibile che il linguaggio dissacrante, violento e splatter di The Boys avrebbe generato uno spin-off, così ecco che arriva Gen V a salvarci dalla pausa prima della nuova stagione dedicata alla combriccola di Patriota.

TRAMA: Gen V è ambientata all’interno della Godolkin University, il college per soli “super” gestito dalla stessa azienda che guida le azioni di Patriota &Co, ossia la folle multinazionale Vought International, in cui viene appunto realizzato il “composto V”, causa dei poteri dei personaggi.
L’obiettivo di ogni studente è quello di far parte di una nuova generazione di eroi e chiaramente quello di ottenere sponsor che garantiscano alti guadagni, (perché la cosa interessante del The Boys Universe è che qui i “super” sono come calciatori della nazionale, star con profili social e followers), aspetto che dà a queste figure un’accezione corrotta. E’ logico che non tutti vogliono seguire la strada dell’immoralità, infatti la protagonista è proprio Marie Moreau (la bellissima Jaz Sinclair, de Le terrificanti avventure di Sabrina, per chi è riuscito a resistere fino alla fine delle stagioni), una ragazza con il potere di trasformare in armi affilatissime il proprio sangue, traumatizzata da un incidente causato proprio dalla sua particolarità, che non vi svelo, e che aspira a redimere il proprio passato diventando una supereroina. E qui come sempre mi fermo perché fin da subito la ragazza verrà allontana dal suo obiettivo.

COSA MI HA COLPITO: Devo ammettere che fin dai primi minuti non ho mai provato il desiderio di rivedere i personaggi della serie originale, ma ero aperto a godere di tutto ciò che avrebbe avuto da raccontarmi Gen V, curioso di conoscere gli studenti e i loro poteri. E fin qui non mi ha deluso, a parte la protagonista e il suo meraviglio “emo-potere”, c’è chi controlla le persone toccandole, chi rimpicciolisce vomitando e chi per uccidere si immagina i propri nemici come Muppets, ma non c’è solo questo. L’aspetto social era già presente nelle vicende di The Boys, ma qui, parlando di studenti, viene accentuato e usato per denunciare la rincorsa all’immagine perfetta, ma costruita dalla dipendenza da like e numero di followers, promossi a valori primari e più importanti rispetto all’altruismo, la caratteristiche che dovrebbe essere la principale di ogni supereroe canonico.

PERCHE’ NON DOVRESTE GUARDARE GEN V : Chiariamo una cosa: Gen V NON è The Boys, quindi dimenticatevi Patriota, Abisso, Billy Butcher e Starlight perché non li vedrete, ma ad un certo punto li desidererete, è questo il problema. Il fatto che pur essendo un spin-off, pur intravvedendo microscopici riferimenti che vi faranno tornare in mente le mezze frasi di riferimento agli Avengers che sentivate nella serie di Daredevil, Gen V parte con il boost per poi pian piano rallentare e (quasi) annoiare poco prima dell’epilogo di questa prima stagione. L’effetto collaterale è quello di dare maggiore luce alla serie originale lasciando a questa il ruolo di “DlC” videoludicamente parlando, di grazioso intermezzo, facilitato dal linguaggio splatter e feroce in alcuni momenti, ma orfano di personaggi davvero forti. A sopperire quest’insufficienza ci pensa l’atteggiamento degli studenti, vittime di ormoni e problemi post adolescenziali che, quindi, alternano azioni folli a rapporti amorosi, il che rende questo prodotto, in alcuni episodi, una versione sanguinolenta de L’estate nei tuoi occhi (lo so, sono un po’ cattivo).

PERCHE’ DOVRESTE GUARDARE GEN V: Se deciderete di guardare Gen V dò per scontato che sappiate già tutto su The Boys, perché altrimenti non so quanto abbia senso entrare nelle vicende della Godolkin, ma il fatto che non ci siano i personaggi della serie originali non è del tutto un difetto. Se siete appassionati del mondo di Patriota &Co, avrete piacere a scoprire altri aspetti della società descritta in questa serie, una società poi non così diversa dalla nostra, materialista, poco emotiva e scarsamente empatica. Sembra che l’unico modo per approfondire questi aspetti fosse quello di girare indietro le lancette dell’orologio rispetto a The Boys e raccontare la storia di Marie, ingenua vittima del composto V, determinata a essere una persona giusta ma anch’essa, come i The Boys, determinata a sventrare letteralmente i vertici della Vought per mascherare i reali intenti. Gen V quindi si merita un giro di binge watching, perché molto più del prodotto originale dona qualche spunto di riflessione sulla comunità social, sulla tendenza a trasformare le persone in prodotti di marketing e sulla moda del sacrifico della propria privacy per l’ottenimento di un podio digitale.

CONCLUSIONI E VOTO FINALE: Gen V non è da 8, ma un 7 è più che meritato, perché nonostante alcuni momenti lenti si lascia guardare fino alla fine senza troppe pretese. Non mancheranno i momenti da “risveglio” e gli approfondimenti del Patriota’s Universe, entrambi aspetti che la rendono una serie che dovrebbe aggiudicarsi almeno una seconda stagione, anche solo per raccontare qualcosa di più della protagonista, per poi sfociare in una fusione con The Boys, perché no (?).
Ora vi lascio e vado a mettere qualche like ad Abisso…

Il voto dello spettatore Mister Bufo (Alfonso): 7 su 10

Alfonso Mr. Bufo

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