November 18, 2022

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 3 min.

Io a questo giro l’avrei intitolato Micetto: Wakanda Forever, ma sembrerei una che non apprezza un film che invece, e a sorpresa, mi sembra l’unico degno di visione oltre Spider-Man: Far From Home, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli e Thor: Love and Thunder nella pletora dei film Marvel usciti a seguito della morte dell’unico vero supereroe di sempre, Iron Man. Non me lo dovevi fare, brutto stronzo di un Kevin Feige, che ti sei avvicinato troppo al sole, credendo di poter volare a tuo piacimento, e ti sei bruciato le ali precipitando fino al centro della Terra. Hai ucciso Tony Stark. E il mondo si è ribellato. Covid, guerra, film che non hanno nulla da dire se non il reimpiego ad cazzum di villain morti IN ALTRE PRODUZIONI tramite bizzarri squarci spaziotemporali e spostamenti di residenza su multiversi in cui non si capisce come mai i Doctor Strange mantengono la faccia di Benedict Cumberbatch, pettinato strano, mentre i Loki no. Vogliamo parlare di She-Hulk? Sono una signora. Anche perché stiamo parlando di Black Panther 2 e quindi, beh, parliamo di Black Panther 2.

Chadwick Boseman, l’attore che interpretava Black Panther, è morto prima di poter girare il secondo film dedicato alla Pantera Nera. Muore anche nell’universo diegetico, lasciando un vuoto sia come re T’Challa di Wakanda, sia come, appunto, supereroe protettore Black Panther. A chi il regno e a chi il costume in vibranio, considerando poi che il cugino Killmonger brucia l’Erba a Forma di Cuore, in grado di iniettare la forza della Pantera Nera nel corpo mortale di chi la assumeva? Il trono e la protezione del Wakanda, signore mie, vanno a quell’insieme testosteronico di femmine (potete soprassedere, sul commento sessista?) composte dalla regina Ramonda, la figlia scienziata Shuri, il generale Okoye e le Dora Milaje, che impediscono alle altre super potenze di mettere le loro manacce sul vibranio e utilizzarlo come arma di distruzione della qualunque. Peccato si scopra che il vibranio cresca spontaneamente anche in un altro regno, quello sottomarino di Talokan, guidato dal re Namor (creatura centenaria dotata di poteri, ma pure d’un paietto d’ali alle caviglie) che invece sembra prediligere modi meno pacifici degli wakandiani per veicolare il concetto: state fuori dai coglioni dalle nostre miniere di vibranio. Namor chiede a Ramonda e Shuri di allearsi con lui per rafforzare tale semplice concetto, iniziando dall’eliminare lo scienziato inventore della macchina in grado di rilevare il vibranio sopra e sotto l’acqua. La chiudo qui, senza rivelarvi oltre, per paura di spoilerare quali sono i meccanismi che incrinano l’equilibrio delle forze in gioco e chi viene costretto dall’incedere degli eventi a vestire i panni di Black Panther e ripristinare, con un’artigliata, l’equilibrio mondiale politico e supereroico.

 Dimostra il tuo valore. La regina Ramonda lo ricorda anche a Shuri, incapace di metabolizzare la morte del fratello e di prenderne il posto non solo alla guida della nazione, ma in un flusso di credenze religiose in cui quello che ci viene tolto, non ci abbandona mai veramente, e il cui lavoro dev’essere portato avanti. T’Challa, come il padre prima di lui, si trova con gli antenati, e tocca a quelli che restano sulla Terra adeguarsi alla sua impietosa rotazione. Il mondo gira e presenta al Wakanda una nuova minaccia, e a me pare che il modo di affrontarla si leghi inscindibilmente al modo di affrontare i lutti (plurale, guardate e capirete). Si deve percorrere la strada tracciata dalle ultime volontà di chi è morto, rispettando doveri e desideri, o tracciare una curva che ci allontana dalla via principale? Wakanda Forever richiama i personaggi dei film precedenti e cerca di rispondere proprio a tale domanda, muovendosi nella zona d’ombra tra tradizione e innovazione, culto, paranormale e tremendi omaggi/anticipazioni che, vi prego, devo spiegarvi: ma la ragazzina genio del male che riesce, a soli, boh, 19 anni?? a inventare una sofisticatissima apparecchiatura che rileva il vibranio e una super armatura volante (Ironheart, mi dicono) che avrebbero vergogna anche i Power Rangers, a mettersela, me la spiegate senza un abuso di stupefacenti? Sarai pure del MIT, bella mia, ma che mi fai la Tony Stark prepuberale ANCHE NO.

M’Baku, uno di noi, il migliore. I titoli di testa, omaggio a Chadwick Boseman, fanno vibrare le corde del cuore. Ridatemi Tony.

P.P.S. Geniale il breve, ma intenso, ritorno a sorpresa di uno dei personaggi del primo film;

P.P.S. Vedere la bellezza di Angela Bassett, che a 62 anni ne dimostra a malapena 40 e non viene scalfita nemmeno dalla cofana bianca rasta, fa male.

Giulia

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