November 11, 2020

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 3 min.

Sono giorni complicati, è evidente. La situazione è complicata, mi sembra ovvio. Ognuno di noi ha delle preoccupazioni, lapalissiano. Ma allora perché buttare fango su fango, appesantire la situazione, la quotidianità, le preoccupazioni degli altri?

E allora: Cindy ha abbandonato il gruppo.

Quando ho salutato in presenza i miei alunni (dando loro appuntamento online) ho spiegato loro che non andrà nulla bene, perché è già andato tutto troppo male, ma una cosa si può fare: cercare di prendersi cura di noi stessi e degli altri. Ogni giorno dovranno scrivere sul loro taccuino una cosa carina che hanno intenzione di fare nel pomeriggio e il giorno successivo a turno la racconteranno ai compagni sia per il piacere di condividere che per dare degli spunti agli altri. E da venerdì la mia ora è invasa da torte preparate con i fratelli, videochiamate con i nonni, passeggiate con il cane, tiri a pallone nel giardino, esercizi di ginnastica domiciliari, tornei di briscola con i genitori…

Ma poiché non si dica che predico bene e razzolo male, anche io stessa mi sono messa a programmare giornate lasciando sempre uno spazio per me stessa (compreso grandi esercizi di tonificazione, che sono tutt’altro che piacevoli, ma fanno molto bene al fisico!!). Il weekend è sempre stato il momento delle gite e/o degli amici ed è forse il momento dove, ORA, i miei figli in primis e noi adulti in secundis avvertiamo maggiormente il peso della situazione. E allora ancora di più è necessario darsi ad attività benefiche per lo spirito o per il corpo. Lo scorso weekend ci siamo dati a grandi passeggiate nel bosco vicino a casa (lo dico per i vigili eventualmente in lettura: io, come Cappuccetto Rosso, abito al “limitare” di un bosco, quindi realmente per me passeggiare vicino a casa significa andare nel bosco), grandi letture sotto il sole caldissimo dell’estate di san Martino (mai spettacolare come quest’anno, va detto), videochiamate con amici e parenti, leccornie per quei golosoni dei miei figli, allenamenti di corsa e film per famiglie. Domenica, dopo essere rientrata in casa da due ore di lettura di Barbero che mi parlava dell’adolescenza di Dante (che io mentalmente paragonavo a quella del mio pargolo e mi compiacevo delle somiglianze, non LETTERARIE, MA ORMONALI), sdraiata sotto questo sole novembrino, butto un occhio al cellulare e leggo 52 messaggi dal gruppo scuola. Beh, è lavoro, devo leggere.

52 messaggi di lamentele sul governo, sul tempo troppo bello, sui provvedimenti scolastici, sui colleghi troppo zelanti e sui colleghi troppo lavativi, sulla confusione del momento e persino sulle mascherine che ci ha fornito lo stato, francamente un po’strettine.

Comincio a digitare una serie di risposte dettate dalla rabbia contro qualche collega. Cancello, non voglio innescare polemiche che mi terrebbero attaccata al telefono tutta la giornata. Eh però che palle, quella collega fancazzista! Ora le rispondo. Ma no, che poi attacca e ci rimani male. Ma perché si devono lamentare di tutto? E niente. Anche se non rispondo, l’idillio è rotto. L’umore è cambiato. Il nervosismo è subentrato. Mi arrabbio con i miei. E penso a quando non c’erano i gruppi di whatsapp e tu non eri tenuto a farti influenzare dal malumore collettivo, ma sceglievi a chi avvicinarti per sollevare il suo malessere. Il problema secondo me è questo: nei momenti no, noi scegliamo con chi condividere il nostro problema. Oppure scegliamo di accogliere il dolore o la preoccupazione di un’altra persona con la nostra presenza. I gruppi di whatsapp, invece, ti obbligano a partecipare ad un malessere collettivo, che non puoi sollevare proprio perché è collettivo, non ti puoi sottrarre perché nel momento in cui leggi, l’umore è già stato influenzato, non puoi accogliere, perché non di tutti i partecipanti ti importa. Ma anche in positivo: quanto è noioso e insulso il susseguirsi di buon compleanno, auguri, ecc.ecc. di una chat di una trentina di persone. O il grazie, grazie, grazie, grazie rivolto a qualcuno che ha fatto qualcosa per il gruppo.
E allora….

Cindy ha abbandonato il gruppo.

P.S. il prossimo sarà…??????

Cindy

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