January 19, 2022

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Io oggi vi presento un libro che parla della tipica dolorosa leggerezza del transito dall’adolescenza al mondo degli adulti, dove, diciamocelo, tutto fa un po’ schifo, ma almeno hai la patente e puoi bere tutti i superalcolici che vuoi. Certo, sto bene, grazie per aver chiesto. Tra un mese transito anche io, ma negli ANTA… i quarant’anni, dico, non entro in un pannello di legno che chiude una scaffalatura (non ho cercato su Google. La sapevo io, la definizione di “anta”). Andiamo avanti con la rubrica, su…

Sono lieta di presentarvi Come quando fuori piove di Beatrice P (lo so, volete sapere P cosa, ma concentratevi sul libro!) un romance pieno di ormoni e ironia, fresco di uscita per WordsEdizioni, ideale per farsi grasse risate e rivangare ricordi di adolescenziale memoria.

TRAMA OKKUPAZIONALE

Dunque, darvi un’idea della trama senza incappare in uno spoiler mi risulta molto difficile, essendo che la narrazione salta tra passato e futuro e costringe la povera lettrice, ormai innamorata della protagonista logorroica Laura (per gli amici Lali), a divorarsi le pagine a due a due pur di capire cosa attanaglia la poverina, che non sta affatto bene. Il presente narra di una Laura che tenta di laurearsi e risorgere a nuova vita, dopo che il fidanzato Tazio, conosciuto al liceo e amato fin dal primo minuto, l’ha tradita. Il passato ci mostra come si sono svolti gli eventi che hanno portato a quell’amore e al tragico fattaccio. Ma tra il Tazio liceale e il Tazio traditore, c’è di mezzo il manzo Francesco, esemplare di palestrato che Laura incontra una sera in discoteca dopo una ciucca alcolica di quelle da gara. Io qui chiudo. Meglio. Ah, Laura ha due amiche e un fratello, e Tazio ha un migliore amico, Ciubbe, che tu ami dal primo dialogo, e che le sono a fianco dalla prima all’ultima pagina. A me pare di aver detto pure troppo…

FINE TRAMA OKKUPAZIONALE

Partiamo da lei, la Lallona, come la chiama il wonder Ciubbe. Divisa tra due forze uguali e contrarie, una che la tira di qui, con tutta la forza nostalgica del passato, l’altra che la tira di qua, con tutta la sfacciataggine del presente. E lei, armata solo di un’incrollabile voglia di affogare i dispiaceri nel gin tonic e una stanchezza disarmante, deve decidere su quale strada continuare a camminare. Lasciamo perdere per un secondo la sua magna camminata metaforica verso la terra adulta, che non si vive di metafore, ma di relazioni e certezze. Relazioni tra amici, tra fratelli, tra compagni di classe, tra chi volete voi… se arriva anche l’amore che ti strappa i budelli dalla passione, comunque, meglio ancora. Dicevamo…

Sono tante le volte in cui sei convinta di avere a che fare con una cugina di primo grado delle Gilmore: la favella incontenibile della protagonista, che racconta gli eventi in prima persona, ti fa girare la testa. Alzi un attimo gli occhi al cielo, fai un respiro profondo, ridi, e poi torni a mangiarti le pagine per capire cosa succede. E rifletti, tanto. Sembra infatti quasi impossibile non mettersi nei suoi panni e pensare a quanto sia difficile lasciare andare qualcuno che hai amato in un modo tanto totalizzante, e per la prima volta, per giunta, tanto da far coincidere la parola “amore” con il suo nome e cognome (tu che sei grandicella pensi che poi, pian piano, se ne aggiungono di vocaboli)… come l’avrei bevuto, un gin tonic con Lalli.

E poi, pesante come un furgone, il tema del tradimento. O quello del cambiamento? O quello del “se vado avanti spoilero”? Che poi, inutile dirlo, si lega a quello del perdono. Si perdona un errore alla persona che ami? Ama la persona che commette errori? Sentite, io vi direi di leggere il libro, che riesce a rispondere ai quesiti di cui sopra in modo personale, certo, ma esaustivo. Io mi sono agitata e intendo comportarmi come tutte quelle persone adulte che non tengono il gin a portata di mano, ma la Nutella.

È da un paio di giorni che rimugino sulla faccenda è ormai mi ero abituata all’idea che il Destino avesse deciso di pigliarmi sonoramente per il culo; ma ora, ripercorrendo l’intera situazione con una persona estranea, parlandone apertamente e a voce alta, mi viene solamente voglia di piangere. Di nuovo.

Giulia

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