July 20, 2020

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Renée (la brillante Amy Schumer) è una donna 30enne che vive a New York e, come tanti della sua generazione, fatica a fare il salto verso un lavoro più remunerativo e appagante, insomma tanti sogni nel cassetto, ma poca concretezza. A gravarle sul gobbone (diciamo così, non voglio infierire né dare l’impressione che Amy Schumer somigli a Quasimodo) c’è anche il fatto che la protagonista di questa pellicola si trova in una capitale dove domina la superficialità e l’apparenza e tutti sembrano guardare solo all’aspetto fisico e al conto in banca. Così Renée, già di per sé insicura, si sente tagliata fuori. Ma, come nelle migliori favole e, soprattutto come ci insegna il libro che mi è toccato ingerire per il corso di sceneggiatura (perché parlando di cinema, mi vengono sempre questi flashback universitari? Forse perché la mia laurea comprendeva anche la parola cinema?), Il viaggio dell’eroe, accade qualcosa che cambia completamente il punto di vista della nostra protagonista e da lì in poi ci sarà una scalata al successo in diversi campi.

Come ti divento bella (I feel pretty, in originale) è una commedia di Abby Kohn divertente e con un buon ritmo, che punta tutto sul tema dell’autostima e della percezione di sé. Qualcuno obietterà che non aggiunge nulla di nuovo al vasto panorama di commedie in cui i personaggi hanno un’idea “falsata”, per qualche motivo, di sé stessi o degli altri o acquisiscono doti che li mettono in grado di vedere “oltre”, per esempio, mi ricordo di Amore a prima svista in cui Jack Black diventava capace di vedere la bellezza interiore delle donne o di What Women Want, dove Mel Gibson sentiva i pensieri delle donne. In realtà potremmo dire che Come ti divento bella si discosta dai precedenti, perché fa un po’ il verso a questi nostri tempi moderni in cui dominano gli influencer super patinati, super bellissimi (esteriormente), i social dove si mostra solo la parte giudicata migliore di sé, dove si fa sfoggio del lusso (chi ci vive ovviamente e direte “grazie al cavolo, se avessi anch’io un panfilo ormeggiato in Costa Azzurra spammerei sempre le foto delle mie cene al tramonto e a lume di candela con un Dom Perignon del ’34 in mano”, si vi capisco, lo farei anch’io) e insomma, dove alla fin fine bisogna sempre mostrarsi come NON si è veramente per avere successo.

Renée ha un improvviso exploit che riguarda la sua vita lavorativa, personale, sociale, ecc… e, da quel momento, da “sfigata” diventa una donna sicura di sé, che si vede bellissima, super sexy, ambiziosa e capace nel lavoro. E tutto le va bene, almeno fino ad un certo punto. Da come la vedo io, questa simpatica commedia ci suggerisce che a volte dobbiamo trovare in noi le risorse per raggiungere i nostri obiettivi, che non dobbiamo essere schiavi dei canoni imposti e che ci vorrebbero tutti uguali e scemi e che l’originalità può premiare. Magari anche questo sarà un clichè stantio, ma concluderei affermando che la bellezza e il valore che diamo a noi stessi lo possiamo ricavare solo da chi siamo veramente.

Marysun

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