January 20, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 3 min.

Che esosa che sono. Torno a sguazzare nella rubrica di recensioni letterarie dopo alcuni mesi d’assenza e infradicio tutti con la recensione di due libri invece che di uno. Ma se sono della stessa autrice, vale? Se li ho letti e amati in anteprima, se appartengono entrambi al genere erotico ben scritto, quello che ti rapisce con personaggi particolari e una trama densa di ritmo e plot twist finali, vale? Meh, scusate ma potrebbe valere anche la recensione del bugiardino del Brufen, essendo mia, la rubrica.

Ma dato che il Brufen lo rubo alla mia collega e non ho il bugiardino, e che sono praticamente drogata di questa autrice, vi presento Dimenticare gli ex e altri esercizi zen e Una storia di sesso della mirabolante Miss Black.

Bene. Potreste pensare che ne consegua una recensione caotica o un articolo di diciotto pagine, e invece ve la faccio breve: leggeteli. Se amate le trame che non abusano di ellissi temporali quando il gioco si fa duro… ah! Non era mia intenzione… voglio dire: se amate le storie in cui il sesso gioca un ruolo di rilievo e attraverso cui le distrazioni al dolore diventano la cura, allora vi dovete dedicare a parte della bibliografia di Miss Black, a una scrittrice a cui non manca certo la fantasia, e nemmeno il focus puntuale su quello che conta nella vita: lo spessore. Ehi, sto parlando di tridimensione sentimentale e spirituale, connessione di cuori e anime. Sapete cosa adoro dei romanzi di Miss Black? Che quello che viene dipinto come una collezione artistica e godereccia di relazioni, una robetta pret-a-regarder di cui potresti dimenticarti nel giro di una giornata, o a causa della collezione seguente, acquista senso. Peso. Cresce e si sviluppa nella trama, dimostrando a noi donne ribelli, temerarie e menefreghiste che l’amore resta ancora saldamente ancorato al primo posto della classifica dei Must have 2000-e-sempre. Che vergogna, eh? Nel 2023 ancora qui a farci impennare le pulsazioni cardiache quando una relazione diventa storia, quando una storia diventa vita. Ma soprattutto, quando lo stile della scrittura si riconosce tra mille righe e ti delizia. Fai l’amore con la scrittura, prima. Io a volte vorrei leggere la lista della spesa di Miss Black o sbirciarle l’agenda, per vedere come scrive il resto delle cose, non per inseguirla, sciocchine.

Vi fornisco giusto due coordinate, avete ragione. In Come dimenticare gli ex e altri esercizi zen la povera Jo, innamorata e ricambiata dal direttore del canale all-news in cui lavorano, Andrew, scopre che… no. Ricambiata anche no, fine delle trasmissioni. Si ritrova single e licenziata nel giro di un battito di ciglia (o giramento di coglioni, vedete voi), ma… eredita da uno zio una casa nell’Essex, in cui scappa a piangere e a vergognarsi dei sogni libidinosi che fa sull’ex, povera donna. Si sveglia con una voglia per capello. Per questo nemmeno nota il meraviglioso falegname Patrick O’Rourke, sogno di tutte le donne inglesi. Lei ha ben altri sogni, da smazzarsi. Quindi, quando diventano coinquilini a causa di un tal motivo (scusate, ma devo dirvi tutto io?!), come la mettiamo con la delicata gestione dei risvegli mattutini?

In Una storia di sesso Brielle viene convinta da quel barabino del suo ragazzo a passare una serata in un locale di scambisti, per l’amor di Dio, potrebbe esserci anche del senso (tenere a bada la straripante gelosia dell’uomo) e del divertimento, se non fosse che lei si vergogna come una scolaretta. Per sua fortuna incontra Frank, uno con cui divertirsi davvero. La scolaretta se ne va, Brielle scopre i piaceri del sesso, tanto che quel disadattato del suo fidanzato la pianta oltraggiato nel parcheggio, sola. Per sua fortuna, ancora, ci pensa Frank a portarla a casa… il titolo parla chiaro: inizia la storia di sesso, e quindi finisce. Sentiti ringraziamenti e addio. Ma poi…

Uscì in corridoio e si trovò davanti O’Rourke con solo un asciugamano attorno ai fianchi. La prese così alla sprovvista che lanciò una specie di grido. O’Rourke si portò una mano al petto. «Mi hai fatto venire un infarto».                                                                      Jo lo indicò con un gesto vago. «Anche tu. Porca vacca, dove siamo, dentro Men’s Health?»                                         «L’accappatoio è ancora chiuso in qualche scatolone. Non potevo sapere che saresti uscita proprio in questo momento. Non volevo offendere il tuo senso del pudore»                                                                                                                                                           «Più che altro offendi la mia autostima. Alla tua età dovresti avere almeno un po’ di buzzetta»

Avrebbe dovuto avere un aspetto lezioso, ma più che altro sembrava terrorizzata. Frank non capiva perché, nessuno le aveva obbligate a venire. Anzi. Lo Switch era un club privato. Un club per scambisti. La tessera costava un sacco di soldi e le serate non erano per niente economiche. Frank partecipava quando erano a corto di maschi di bella presenza. Lo pagavano per il disturbo, ma era poco più di un rimborso spese. Più che altro era un modo molto comodo per scopare con delle tizie che altrimenti non sarebbero state alla sua portata.

Giulia

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