November 14, 2022

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Era un po’ che avrei voluto scrivere delle Eroidi di Ovidio, ma non trovavo la chiave giusta per farlo. Non è un testo da leggere tutto d’un fiato, perché annoierebbe anche la lettrice o il lettore più paziente. Ma è l’operazione che Ovidio fece 2000 anni fa che trovo estremamente interessante e che dopo 2000 anni è ancora attuale e trova concretezza nel testo di Livia Turco, appena uscito.

Ovidio, nelle Eroidi, dà voce a 21 donne prese dalla mitologia classica e le rende protagoniste di un mondo dove normalmente sono gli uomini ad esserlo. Così abbiamo Penelope che scrive ad Ulisse tutta la sua rabbia per essere stata abbandonata per vent’anni, Saffo che scrive a Faone la sua disperazione per averle preferito un amore più giovane, Didone ad Enea per averla prima illusa e poi abbandonata, Fedra ad Ippolito per non volerla a causa della differenza di età e di condizione familiare. Ovidio ci racconta tutto ciò che probabilmente abbiamo sempre immaginato da donne potessero essere state le reazioni di queste eroine sempre comprimarie di eroi che la narrazione epica ha reso protagonisti.

Quando ero al ginnasio, ho sempre empatizzato con le fanciulle presenti nei grandi capolavori epici, anche se lo spazio a loro dedicato era sempre minimo. Mentre Ulisse vagava di letto in letto (o come ci volevano raccontare, di avventura in avventura, per soddisfare la sete di conoscenza), io ero in ansia per Penelope, della quale però nell’Odissea si dice pochissimo. Le donne sempre presenti e forse più partecipi e capaci degli uomini sono sempre state relegate ai margini della storia e della letteratura. Tornando a oggi, Livia Turco ha scritto questo libro perché nell’anno del centenario dalla nascita del P.C.I., a fronte di numerosissime pubblicazioni, nessuno ha parlato di quanto le donne siano state importanti nella costruzione del più grande partito di massa dell’Ottocento. Da qui l’esigenza che ha portato la Turco a scrivere un testo che desse il giusto riconoscimento a coloro che percepivano per prime i mutamenti della società, e volevano capirli, elaborarli, dare loro delle risposte concrete. Nel racconto di Livia emerge l’importanza delle donne in tutte le battaglie per i diritti, con un invito alle donne contemporanee a riscoprire il concetto di sorellanza.

Infatti, oggi, le donne per emergere hanno dovuto alzare l’asticella, dimostrando di essere le migliori, in una sorta di sfida individuale che non ha portato ad un riconoscimento collettivo.

Le donne si sono sempre distinte per la capacità di costruire legami ed è partendo da questa competenza che dobbiamo costruire un’alleanza perché con l’io non si va da nessuna parte!

Cindy

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