April 30, 2020

Tempo di lettura: 1 min.

Non so voi, care amiche grrr, ma in questa lunga e avvincente superquarantena io ho fatto poca o nulla conoscenza con i fantasmi del mio inconscio, o almeno, niente che non avessi visto già in atto dal momento che praticavo, ormai da tempo da tempo, lo smart working. Mi chiedete se in me si è risvegliato il fantasma da buco nero nello stomaco? Veramente neanche un po’, ho semplicemente continuato a mangiare cose poco sane e poco ricche di vitamine, questo nonostante, finalmente, Facebook abbia capito che di pannolini, centri per la prima infanzia e vestiti premaman non mi importa niente, ma di un bel piatto di sushi versione delivery invece sì.

Nostalgia da sushi a parte, non ho fatto fatica, invece, a farmi prendere dal demone della lettura. Non era forse il caro Marco Tullio Cicerone delle mie incaute reminiscenze scolastiche che diceva che se si ha una biblioteca e un giardino, si ha tutto? Bene, io ho organizzato anche una lettura di libri condivisa (ovviamente a distanza) per smaltire un po’ dei volumi rimasti in arretrato. L’iniziativa si chiama: “lettura in tandem” e partiva, appunto, dal presupposto di sfruttare la reclusione per darci sotto con le letture di libri altrimenti lasciati sempre sotto la pila di titoli più freschi. Chiaramente entrambi i partecipanti devono essere in possesso di una copia dello stesso libro. Per il resto il mio bizzarro inconscio non ha partorito nuove trovate per tenermi sveglia la notte o più allegra di giorno.

Ormai anche il fattorino di Bartolini non si ferma più per farmi firmare la ricevuta, suonano e appena sentono un grugnito vagamente umano inforcano la 4a e sgommano via lontani da ogni possibile contagio… e io che invece vorrei salutarli con la bandana da pirata e gli occhiali a cuore. Neanche questa gioia mi rimane, ahimè. In compenso, se proprio c’è stato un guizzo, è quello della stampante wireless che è stata posseduta, lei sì, dal demone dell’autocertificazione, arrivando a sfornare più e più copie a seconda del decreto del caso. Lei sì che si è sentita molto utile e importante in questa pandemia e, oltre alle famigerate autocertificazioni, ha partorito anche spartiti musicali, ricette da fornire in farmacia e documenti da consegnare per un cambio di operatore telefonico (scelta non proprio intelligente in pandemia, vi scoraggio). Insomma, a differenza di Amleto, non ho visto tanti fantasmi passeggiare sulle alture del tetto, vicino all’antenna, che poi sarebbe anche un po’ pericoloso per chi, come me, ha le vertigini.

E voi, avete fatto qualche nuova conoscenza?

Marysun

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