April 13, 2020
Categoria: Recensioni
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Nel XXI secolo permane l’eterna diatriba tra i sostenitori della fotografia come arte, e dei suoi detrattori. C’è una figura che forse mette d’accordo entrambe le fazioni: Annie Leibovitz, perché, se è vero che le opere d’arte devono essere caratterizzate per “l’ingegno creativo”, la fotografa statunitense di ingegno ce ne mette, e parecchio. Ritrattista famosissima, la Leibovitz ha uno stile riconoscibile e ama particolarmente la stretta collaborazione tra fotografa e modelli.
Le sue foto sono diffuse in tutto il mondo, in particolare nel mondo dei social network, tanto che spesso le troviamo senza citarne l’autrice, un’autrice che ha al suo attivo collaborazioni con riviste come Rolling Stone e Vanity Fair, una vita passata al fianco della grande Susan Sontag, sua compagna fino alla morte avvenuta nel 2004, e fotografie che hanno fatto la storia, come il ritratto di John Lennon e Yoko Ono persi in un meraviglioso abbraccio.
Chissà, forse perché in questi giorni non si può viaggiare, mi butto su internet alla ricerca di fotografie dell’Islanda, terra che vorrei vistare per immaginarmi avvolta dai suoi paesaggi, e di New York City, che invece conosco bene e che ogni tanto mi fa venire un po’ di sana nostalgia. E che cosa hanno in comune la Grande Mela e la patria di Björk? Ma le fotografie di Annie Leibovitz, ovviamente! E le sue collaborazioni con l’artista cinese Liu Bolin per le campagne pubblicitarie di Moncler, primavera/estate 2017 l’autunno/inverno 2018, quest’ultima con set in Islanda, location fiabesca costellata di acqua, ghiacciai e iceberg. L’isola dei geyser è lo scenario perfetto per ricreare l’atmosfera glaciale e sognante de La Regina delle Nevi, la fiaba di Hans Christian Andersen che ispira le immagini. La Leibovitz e Bolin riescono a coniugare perfettamente la mitologia nordica e la tradizione narrativa. Ma la collaborazione con Moncler non è stata il primo e unico momento in cui la fotografa ha studiato la fiaba: il suo lavoro è capillarmente diffuso nel mondo della moda e della pubblicità e ha anche un rapporto privilegiato con il cinema e con le celebrità, come dimostrano i suoi bellissimi e fantasiosi ritratti di persone famose immerse nel mondo delle favole.
Nella serie Disney Dream Portraits, del 2014, Annie presenta attori e attrici negli scenari dell’immaginario Disney, reinterpretando film per bambini e favole in chiave iper saturata e volutamente patinata. I bellissimi e bellissime (e uso volutamente questo aggettivo, perché la fotografa esalta la bellezza delle persone protagoniste dei suoi scatti) esemplari di esseri umani presenti in questa serie sono numerosi e numerose.
Jessica Chastain veste i panni di Merida (la principessa di Brave), Jennifer Hudson quelli di Tiana (La Principessa e il Ranocchio), e Queen Latifah è una spumeggiante Ursula (La Sirenetta). Taylor Swift è Raperonzolo, Russel Brand Capitan Uncino, Mikhail Baryshnikov, Gisele Bundchen, e Tina Fey sono rispettivamente Wendy, Campanellino e Peter Pan. Ma l’elenco è ancora lungo perché tante sono le celebrità ritratte dalla Leiboviz in questo lavoro… Jack Black, Will Ferrell e Jason Segel interpretano i Tre Fantasmi, Olivia Wilde e Alec Baldwin la Regina Malefica e lo Specchio Magico, Julianne Moore Ariel, con il nuotatore Michael Phelps che le fa da tritone accompagnatore. Jessica Biel diventa Pocahontas, Penelope Cruz e Jeff Bridges diventano La Bella e La Bestia, Scarlett Johansson Cenerentola, David Beckham il Principe Filippo de La Bella Addormentata. E poi ci sono ancora Aladdin, Jasmine, e il Genio (Marc Anthony, Jennifer Lopez e Whoopi Goldberg), e Hansel, Gretel e la strega (Andrew Garfield, Lily Cole e Lady Gaga).
Il pantheon fotografico di Annie Leibovitz potrebbe proseguire ancora, ma quelle citate sono immagini che vi invito a cercare per sognare, immaginare, sospirare e farci tornare un po’ bambini e bambine. Senza dimenticare un occhio clinico che ci permette di apprezzare non solo il contenuto, ma anche la forma. Perché a volte, è bello perdersi in immagini che ci lasciano senza fiato.
