January 21, 2022

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 1 min.

Questa volta, mie care Grrr amiche lasciamo i territori del western, dell’action movie e delle spy story per addentrarci in quelli di una commedia dal sapore acido, ma che più acido non si può. Stiamo parlando di Il Capo perfetto, ultima fatica di quello straordinario attore che è Javier Bardem (che io adoro immensamente) e di un film che giustamente si trova ad essere in gara per l’Oscar.

Bardem questa volta calza stupendamente i panni del direttore di un’azienda che produce bilance, la Blanco Basculas (spanish lesson: basculas = bilance) e che, nell’imminenza di un’ispezione che potrebbe garantirgli un ghiotto premio, si trova ad affrontare una serie di “ostacoli”, diciamo così. Dicesi un padre di famiglia licenziato e giustamente inca**ato, i problemi coniugali di un capo reparto che non ne azzecca più una e la nuova bellissima e giovane stagista su cui il padrone ha messo gli occhi, l’ultima di una lunga serie.

Solo che, solo che… all’apparenza il nostro Blanco/Bardem si presenta come un capo comprensivo, umano, pronto ad aiutare gli operai come se fossero figli suoi. I più scaltri però avranno subito intuito che le cose non stanno affatto così e che Blanco, come si potrà poi vedere nel corso dei film, è tutto fuorché un capo “perfetto”. Non si può dire certo che questo capo non sia privo di un suo certo fascino maligno, ma dietro al suo sorriso e ai suoi modi apparentemente garbati, c’è un individuo cinico e spietato che non esita a ricorrere anche ai metodi più estremi per garantire la propria posizione e il prestigio della sua azienda.

Forse non si riderà a crepapelle per questa commedia, ma qualche pensiero in più su alcune dinamiche anche nostrane (il film è spagnolo) ci potrebbe stare. Il film è ancora fuori nelle sale, quindi correte e recuperarlo, forse qualcuno di voi avrà un improvviso dejà –vu.

Marysun

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