July 9, 2021

Categoria: Consigli utili

Tempo di lettura: 2 min.

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Negli ultimi due anni ho perso un po’ di chili. Come ho fatto? Come si fa a perdere peso: mangi meno e ti muovi di più, niente trucchi e niente inganni. Dopo essermi goduta il piacere di indossare abiti che da anni giacevano nella parte più recondita dell’armadio e dopo aver acquistato compulsivamente vestiti taglia M, più per la taglia che per il vestito, ho cominciato a capire che la perdita di peso da sola non mi bastava. Se mangio poco, dimagrisco, se mangio tanto ingrasso. Ma io so cosa e come mangiare? In questi due anni, ho imparato come gestire il peso, non come far pace come il cibo. Ecco! Di questo sentivo il bisogno: uscire dal vortice “sono brava” se seguo le prescrizioni dietetiche, “sono cattiva” se invece mi mangio una pizza. Mi sento in colpa per aver sgarrato, il giorno dopo mi devo punire con qualche verdura e tanta corsa. Ho cominciato a vagare sul web alla ricerca di qualche libro utile per potermi aiutare nella gestione di questa situazione che  sentivo non risolta, a fronte di una buona perdita di peso.

Sono incappata in questo libro: Inizio lunedì di Sara Olivieri. Prima di acquistarlo, sono andata sulla pagina Instagram della dottoressa Olivieri e ho guardato qualche video nel quale spiegava il suo approccio terapeutico. Sono rimasta folgorata sulla via di Damasco: era esattamente quello che stavo cercando! Ed è anche la scoperta dell’acqua calda: mangiare sarebbe una cosa semplice, ma abbiamo dimenticato come farlo.

Abbiamo suddiviso gli alimenti in buoni e cattivi, dando NOI al cibo un VALORE che il cibo di per sé non ha. E il concetto di dieta non è più quello di stile di vita, come era per i Greci, ma è diventato sinonimo di sottrazione: quando sei a dieta non mangi più la pizza. In questo modo dai alla pizza il valore di cibo proibito, facendola diventare da una parte l’oggetto del desiderio, dall’altra la cifra del senso di colpa una volta che inevitabilmente tornerai a mangiarla.

Dice l’autrice: Non esistono alimenti sani o non sani, se non in relazione a quanti se ne consumano e a quanto spesso; non esistono alimenti proibiti o che non si dovrebbero mangiare: ogni rinuncia dà potere a ciò che stai escludendo. La dottoressa Olivieri, nel libro, cerca di scardinare tutte le convinzioni e convenzioni che la dietistica e il marketing hanno appioppato agli alimenti. Non è un libro sull’ennesima dieta rivoluzionaria, ma è un libro che ti porta a riflettere su quanto il rapporto con il cibo non sia più un rapporto semplice e salutare, ma complesso e sbagliato. Ed è probabilmente responsabilità delle diete miracolose degli ultimi anni che hanno fatto credere nel potere miracoloso di un determinato cibo e in quello velenoso di un altro cibo. Inizio lunedì, inizio dopo le feste, inizio dopo l’estate, come se rimandassimo ad un dopo miracoloso la capacità di annullare eventuali danni di un’alimentazione sbagliata. La dottoressa Olivieri invita a non stigmatizzare alcun cibo, proponendo uno stile di vita che non ha come obiettivo la perdita di peso, ma la riacquisizione di un rapporto LEGGERO con il cibo. L’aggettivo LEGGERO va inteso come spensierato, ovvero privo di tutti i retro pensieri che la mente ci porta a fare quando assumiamo del cibo sia in un regime restrittivo che in un regime ordinario.

Ogni affermazione è inoltre supportata da basi scientifiche e studi appropriati che mostrano come, ad esempio, la sopravvalutazione delle proteine che in questo momento storico la sta facendo da padrone è appunto una sopravvalutazione: c’è stato lo stigma dei grassi, degli zuccheri e ora dei carboidrati, a favore delle proteine. Ma tutti gli alimenti servono da un punto di vista chimico e la dottoressa Olivieri ci invita a far pace con tutti i cibi, cercando di mettere come faro illuminante ciò che ci piace. A tal proposito, mostra come il “pasto libero” presente in molte diete dovrebbe diventare il pasto di tutti i giorni: ogni giorno dovremmo poter scegliere di mangiare ciò che vorremmo, scegliendo un cibo per gruppo alimentare in base ai nostri gusti. Ed è qui la vera rivoluzione: finché abbiamo uno schema alimentare che ci dice ciò che mangiare ad ogni pasto, è abbastanza facile perdere peso, ma appena ci stufiamo di seguire lo schema, riacquistiamo il peso perso con gli interessi. La dottoressa Olivieri, in questo libro, ci invita a diventare parte attiva nella scelta: cosa più difficile, che seguire uno schema alimentare creato da altri. Ma forse davvero risolutivo nella costruzione di un rapporto sano con il cibo.

Cindy

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