March 6, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Cinque di marzo del quarantrè, nel fango le armate del duce e del re, cantavano gli Stormy six: il primo movimento di ribellione al fascismo iniziò proprio alle 10 del 5 marzo del ‘43 nella fabbrica Mirafiori di Torino. E quindi ieri ammorbavo i miei figli con gli ottant’anni di questo avvenimento, quando il maggiorenne mi dice: Mamma, ma anche Lucio avrebbe compiuto 80 anni! (Lucio è Lucio Battisti, forse il cantante preferito del mio diciottenne). In un secondo la mia fantasia passa dall’immagine degli operai che scioperano a quella di una povera donna di Poggio Bustone che sta partorendo nel momento più tragico della seconda guerra mondiale. Su Netflix c’è un docufilm, lo guardiamo stasera? E così, tutti e quattro seduti sul divano guardiamo Io, tu, noi, Lucio. Io faccio parte probabilmente della prima generazione che ha potuto ascoltare Battisti, senza doversi nascondere e potendolo raccontare. Conosco tutte le sue canzoni a memoria. Ma non l’ho mai considerato tra i miei cantautori preferiti: il mio podio è Guccini-Deandrè-Battiato. Però mi è sempre piaciuto ascoltare Battisti, alcune canzoni mi fanno impazzire, altre le trovo “canzonette”. Evidentemente, però, sono stata in grado di farlo apprezzare anche a mio figlio, visto che è il suo cantante preferito.

Onestamente non mi è piaciuto molto il docufilm: testimonianze importanti, video che non avevo mai visto, ma manca la storia. Battisti ha sempre voluto parlar di sé per la sua musica, mai per la sua vita privata, tanto da ritirarsi completamente dall’inizio degli anni ‘80 nel suo buen retiro di Molteno. Ma i docufilm hanno sempre un filo conduttore narrativo che ti accompagna e qui non l’ho trovato, tanto che mio figlio ha abbandonato la visione quando mancavano ancora venti minuti. Però ho segnato alcune frasi del docufilm che vorrei condividere qui per tutte quelle che  hanno amato Battisti o per chi non lo conosce ancora.

Come tutti i grandi è entrato nella nostra sfera emotiva

I suoi dischi così moderni e attuali

Non ha una bella voce, ma comunica

Emozione con armonici diversi

Era un fenomeno

Volevano che scrivesse solo per altri

So’ costretto a cantare le mie canzoni, perché meglio di me chi le può cantare

Un’anima soul

Un modo di scrivere inglese

Studiava 7 ore al giorno

Sovvertendo la tradizione

Andava alla ricerca di qualcosa che non c’era

Di giorno indossavano l’eskimo e di notte ascoltavano Battisti

Qualcosa di ancestrale come le ali di Puccini

Se la musica e le parole dicono la stessa cosa arrivano le emozioni

Portarti emotivamente in un luogo

Aveva intorno a sé un’aura di magia

Era divertente, barzellettaro

David Bowie era un grande fan di Battisti

Aveva inventato il modo di confezionare una melodia in modo rivoluzionario

E’ un mito e come tutti i miti è senza tempo.

Cindy

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