February 24, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 3 min.

Miss, non offenderti, anche io mi sono chiesta se fossi un’intelligenza artificiale che scrive libri 24 acca. Avevo sentito che Stephen King si impone da anni di scrivere almeno tre pagine al giorno per non perdere smalto e allenamento, magari tu fai la stessa cosa, ma con 30 pagine al giorno. Quale che sia la risposta, beh, GRAZIE.

La Miss di cui parlo, ovviamente, per intero fa Miss Black, la scrittrice più prolifica e eclettica della letteratura erotica contemporanea, di cui recensisco l’ultima magica uscita, dal titolo La dama misteriosa.

Sono domande retoriche, ma poniamocele. In che senso scrittrice erotica? Nel senso che nei suoi libri ci sono gioiose scene di sesso, amore, divertimento, momenti in cui i personaggi si spogliano delle loro paure e rivelano la loro vera natura, la loro anima, alla persona con cui dividono il corpo. Si spogliano proprio, e va bene. Ma come ho detto altre volte parlando dei libri di Miss Black, il sesso ben descritto e magistralmente eseguito dai protagonisti suona sempre “a pieno”. Ci sono sentimenti profondi che continuano a gorgogliare, risuonano in ogni gesto, in ogni mugolio di piacere. Eclettica? Avercene. La scrittrice passa da un mondo fantastico a uno futuristico a uno storico a uno contemporaneo a uno magico a… ditene uno, lo trovate a colpo sicuro nella sua bibliografia: fa muovere i suoi personaggi in ogni luogo e lago con la stessa maestria con cui io scarto le caramelle. No, infinitamente meglio. Quando tiro troppo veloce, la caramella vola per aria e la ritrovo quattro giorni dopo, a Miss Black non vola mai nulla dalle mani, narrativamente parlando.

Ma torniamo a La dama misteriosa. Ci troviamo a Daron, un luogo immaginario (insomma, io in geografia non sono ferratissima, ma ho il forte sospetto che qui siamo a mollo nella fantasia) sul cui suolo si muovono nobili, maghi, Guardie Reali e Cittadine, ricattatori, sicari e i nostri eroi: un leggermente claudicante Methral Zeno, ex Guardia Reale dal combattimento facile, al servizio della nobile Lady Medeia, e la locandiera maga mancata Danais Paran, proprietaria del Gorilla Danzante. Questi due qui sono uniti dal domicilio, diciamo, alloggiando entrambi alla locanda. E da un po’ di divertimento serale a giorni alterni, quando lui non combatte contro il nobile Conte Latimer, che continua a infangare l’onore di Lady Medeia, di cui Methral sembra anche follemente innamorato. Danais, stufa di essere usata come il comodo ripiego, approfitta della morte del ricattatore Reuben Wyrm, custode dei segreti dei nobili fedifraghi (Medeia compresa), per far entrare in scena la misteriosa Saida DeQimys… grazie a un complice mago… un’amica sarta… e qualche consiglio da parte del cuoco della locanda…

Se non capite, meglio, che non ho intenzione di svelare la storia nemmeno per sbaglio. Ma quanto ho goduto leggendo, questo ve lo urlo a gran voce: ritrovarmi tra i vicoli di Daron a correre agli appuntamenti per i duelli e a aspettare furtiva segnali tra gli alberelli d’arancio e a inseguire nobili e a guardare maghi all’opera, dopo una sequenza di libri ambientati nel nostro secolo e nella nostra Terra, mi ha offerto uno svago che definirei al quadrato. Ottima storia + ambientazione fantastica. E la nostra protagonista femminile, sempiternamente dotata di attributi, in perfetto stile Black, prende in prestito un po’ di magia per mettersi a trafficare in sentimenti, come il resto di Daron fa con i segreti scomodi. Parliamo di pozioni d’amore? In un certo qual senso, se cambiare i connotati riesce a farci cambiare atteggiamento e attirare le agognate attenzioni… ce l’abbiamo, qui, un antagonista? Diversi, ma uno assai pericoloso: un concetto, un’idea, un ruolo, un incantesimo… la femme fatale, colei che conquista l’uomo con un fascino che noi povere locandiere facciamo davvero fatica a comprendere, se non tacciandolo di stregoneria. Credo che la magia di cui questo libro ci narra sia una brillante metafora sul luccichio di maschere e giochi di ruolo… di cosa vediamo con gli occhi e cosa col cuore…

Danais si limitò a inarcare un sopracciglio.                                                                                                                                                 «Medeia è l’archetipo della dama misteriosa. Della dark lady. Della femme fatale».                                                                     «Scusa?»
«Affascinante e impossibile. È quello a intrigare gli uomini. Siamo onesti, non gliela darà mai. E non perché sia una vergine vestale, o anche solo fedele a suo marito…»                                                                                                                                                 
«Ecco, appunto».
«Sì, appunto. La darà a tutti tranne che a lui, ma gliela farà annusare. Lui continuerà a sperarci ed è così che lei lo terrà in pugno finché campa. Non c’è guinzaglio più solido dell’amore non corrisposto».

Giulia

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