January 27, 2020

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 3 min.

Eccoci. Devo recensire il libro di Giulia De Lellis, professione: influencer. Sto inspirando ed espirando con la tecnica che mi hanno insegnato poco prima di partorire, quella che serve sostanzialmente a non farsi sopraffare dalle emozioni e affrontare con il giusto grado di arrendevolezza il dolore ineluttabile che sta per arrivare. Sono pronta.

E’ bene che io vi dica che odio Giulia De Lellis. Non la conosco personalmente, certo, ma facendo l’influencer di professione, promotrice del vuoto glitterato, l’unica influenza che esercita su di me si traduce in una tristezza infinita. Ma, ehi! Inspiro ed espiro e sono fermamente intenzionata a non farmi sopraffare dalle emozioni per offrirvi una critica neutrale almeno al 97%. Per aumentare la trasparenza della recensione, mi avvalgo, in questa prima parte, di un sunto delle notizie che potete trovare (e verificare) su internet e delle parole della stessa autrice, tratte dalla sua meravigliosa opera. E che Dio mi perdoni.

PRIMA PARTE – notizie dal mondo

La nostra Giulia De Lellis diventa famosa grazie al programma tv “Uomini e Donne”, perla del panorama televisivo italiano, conquista il tronista Andrea Damante, protegge la sua privacy nel programma tv “Grande Fratello Vip”, si lascia, si mette col cantante Irama, scrive il bestseller “Le corna stanno bene su tutto” spiegando con dovizia di inutili particolari quanto soffre per le corna appioppatale da Damante, parte per un tour di interviste in altri programmi tv e dichiara che sta almeno da un anno con Andrea Iannone, ex di Belen, un’altra figura chiave del panorama intellettuale contemporaneo. Ora, va bene che per scrivere un libro ci vuole del tempo, ma qui mi sfugge di mano la cronologia del tutto.

PRIMA PARTE – grazie Mondadori

Tale opera viene scritta “a 4 mani con la scrittrice Stella Pulpo” e virgoletto tutto in quanto la De Lellis stessa ha dichiarato di non aver mai letto un libro in vita sua, mi risulta quindi abbastanza improbabile che le sue due mani le abbia usate per aiutare Stella Pulpo nella stesura invece che farsi una maschera all’argilla, anche se, leggendo alcuni punti, il dubbio che le sia venuto il guizzo di scrivere mi viene (una frase su tutte: Sì, d’accordo, a 16 anni mi sono fatta un tipo fidanzato, e non si fa, per carità! Ma se questi sono gli interessi, il karma è più spietato di un narcotrafficante messicano!). In un’intervista a Domenica In, davanti a un’elegante Orietta Berti che le chiede: “Davvero non hai mai letto un libro??” Giulia spiega che si, una volta non aveva letto nulla, ma adesso sta colmando delle lacune, e che la Mondadori le ha proposto di iniziare questo percorso culturale scrivendo un libro. Bene. Un doveroso sentito ringraziamento quindi alla casa editrice Mondadori per aver preso dannatamente sul serio il ruolo sociale di aprire le giovani menti alla cultura pubblicando le opere di brillanti menti umanistiche.

PRIMA PARTE – innegabile simpatia

La signorina De Lellis, insomma, scrive questo libro con l’umile intenzione di aiutare le altre donne a sopravvivere alla tragedia delle corna, e, del resto, se non lo fai lei, 24enne, toccata da un amore profondo frutto di un lungo corteggiamento televisivo e durato addirittura due anni, chi potrebbe farlo? Chi?? E lo fa mostrandosi per quello che è in realtà, una donna come tante altre, che soffre davvero e combatte per uscire dalla convalescenza post-tradimento. Leggere alcuni estratti per credere.

Anche se è difficile e pesante tenere privato questo lutto, questa perdita, quando sei Giulia De Lellis. Qui probabimente abbiamo un errore di battitura. Voleva scrivere Roberts, e invece ha scritto De Lellis.

Questo libro l’ho scritto perché, quando mi sono trovata catapultata in una realtà che non mi sembrava reale, avrei tanto desiderato una compagna di sventure che potesse distrarmi, o capirmi. Questo libro l’ho scritto per voi. POCHE RIGHE DOPO. Questo libro l’ho scritto per voi, ma anche per me stessa. MOLTE MOLTE RIGHE DOPO. Vi chiedo solo di non giudicarmi. Anzi, giudicatemi pure, se non avete di meglio da fare. Tanto non me ne frega un cazzo. Dicesi coerenza la costanza logica o affettiva nel pensiero e nelle azioni, ma pure nelle diverse parti di un libro.

Oh, se sapesse che mangio una porzione intera di pasta, invece del petto di pollo ai ferri con le verdure al vapore! Oh, se sapesse che faccio colazione, invece che con l’avocado sul pane di segale, con la brioche con la marmellata all’albicocca! EPPURE PRIMA. «Questa», risponde, sollevando in favore di camera un pacchetto della mia pasticceria preferita. Probabilmente con “la sua pasticceria preferita” intendeva quella che ha le vetrine migliori, giacché lui la teneva a pane di segale e acqua.

Quanto male posso stare, ancora? Sono una taglia 34, cazzo. Non c’è spazio in me per tutta questa disperazione! E appunto, non la faceva mangiare.

… Mia nonna dice che, se continuo di questo passo, non mi mariterò mai… certo il fatto che siano tutti casi umani, di sicuro, non aiuta! Scrisse la miglior donna del mondo.

Non sentitevi troppo umiliate, le corna sono come la cellulite: prima o poi ce l’hanno tutte e non esiste rimedio infallibile. Questo cosa sarebbe, un augurio o un dato statistico?

Prima di tutto ringrazio me stessa. Grazie Giulia per non esserti persa mai. Davvero grazie. Ma grazie al…

A collegare queste frasi, il racconto a senso unico di fatti “realmente” accaduti e di sconcertanti aforismi e frasi fatte, conditi con frizzante spirito egomaniaco. Del resto, quando sei la De Lellis…

SECONDA PARTE

Incredibilmente le recensioni di questo libro vanno tutte in una direzione precisa, che prende il nome di “schifo”, ma io non la penso… ehm… voglio dire… intendo… bene, e adesso passiamo alla critica obiettiva, quella che concerne la struttura narrativa del testo. In ogni riga le due autrici insozzano di critiche e allegri epiteti l’antagonista della storia, mai nominato, ma che tutti sanno essere Andrea Damante. Ora, va bene solidarietà femminile, va bene credere all’assunto di base per cui sei tu quella cornificata, ma va anche altrettanto bene dare una sorta di “voce” all’interno del libro che possa rappresentare lui. MAI. Lei dice che si sono rivisti, che hanno avuto un chiarimento, che tornano insieme, che lei lo lascia, che lo incontra casualmente, ma non si capisce mai cosa si dicono e come lui si comporti effettivamente, e nemmeno cosa lui dice per giustificare il tradimento o se addirittura lo fa, fulcro di tutta la storia: si succedono solo parole su parole in cui la De Lellis afferma con estrema sicurezza che lui è un pover’uomo che non sa amare, che pensa solo ai suoi bisogni personali, che non l’ha mai amata o rispettata, che la cerca solo quando ha bisogno e che, in ultimo, la ama a modo suo, affermazione dalla quale lei chiaramente evince che lui non la ama affatto… eh, per piacere? Ma mi fai parlare un attimino con questo babbeo, o devo bermi tutto quello che mi dici tu??Forse potrei informarmi altrove? Ma la lettura di un libro non è un’esperienza interattiva, per cui se devo guardarmi le interviste in televisione e seguire i vostri profili social per colmare le lacune, a questo punto mi guardo un film. Avete mai letto un libro in cui l’autore spiega in una nota a margine “non perdo tempo a descrivere i personaggi, che tanto trovate tutto nelle story dei loro profili Instagram”??. Eddai! Oh, comunque, a parte questo, direi che… insomma… guardatevi un film.

Giulia

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