January 23, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 1 min. e mezzo

Ieri sera sono stata al cinema a guardare Le otto montagne e ancora con la testa sono lassù. Non so se esista come definizione, ma Le otto montagne è un film “ emozionale” (oltre che emozionante). Dura 148 minuti, ma la percezione del tempo viene dilatata in una sorta di bolla nella quale sono rimasta immersa per tutta la sera e che in parte mi avvolge ancora stamattina. La trama è abbastanza semplice: Bruno è un bambino di 12 anni che vive in un paesino sotto il Monte Rosa. Ha perso la mamma e il babbo lavora come muratore in Svizzera, per cercare di sottrarsi alla vita montanara. Bruno vive con gli zii che sono casari. Un’estate conosce Pietro, un suo coetaneo che vive a Torino. La famiglia di Pietro prende in affitto una casa in questo paesino per trascorrere le vacanze estive. Il babbo di Pietro è un ingegnere, amante della montagna. I due bambini diventano amici. Il babbo di Pietro accompagna i bambini in escursioni sulle montagne attorno. I bambini crescono e da adolescenti si separano: Bruno segue il babbo nel mestiere di muratore mentre Pietro fatica a trovare la sua strada, ma ha una sola certezza, quella di voler essere diverso da suo padre.

Da adulti, Bruno e Pietro si ritrovano e si scoprono quasi fratelli. La loro amicizia prosegue e diventa fondamentale, probabilmente la relazione più importante che i due riescono a vivere. Gli attori che recitano la parte di Bruno e Pietro adulti sono Alessandro Borghi e Luca Marinelli, amici per altro nella vita: mi sono piaciuti tantissimo, veramente straordinari. Un film che fa riflettere sulle scelte, sull’amicizia, sui desideri, sul senso della vita.

Chiudo svelando il significato del titolo, che Pietro spiega a Bruno con tanto di disegnino: secondo una leggenda nepalese, al mondo ci sono otto montagne disposte a cerchio. Al centro del cerchio c’è una montagna altissima che si chiama Sumeru. Conosce di più chi scala le otto montagne o chi rimane sul monte Sumeru? Me lo sto ancora chiedendo…

Cindy

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