March 2, 2020

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

“I found my thrill/On Blueberry Hill/On Blueberry Hill/When I found you” non dovrebbe stupirci che questa canzone, originaria del 1940, ma diventata successo internazionale solo nel 1956 con la versione di Fats Domino presente nel film, sia il letimotiv de L’Esercito delle 12 scimmie, capolavoro di Terry Gillian che, dopo averci scosso con Brazil, ci presenta un nuovo mondo distopico su cui incombe il terrore di un virus, una contaminazione che ha praticamente sterminato l’intera popolazione, lasciando in vita un esiguo, ma coriaceo 1%.

The moon stood still
On Blueberry Hill
And lingered until
My dream came true

Va bene, lo ammettiamo, care amiche grrr, per questa seconda settimana da coronavairus abbiamo deciso di premere sul pedale dell’attualità presentandovi un film che ci presenta un futuro nefasto a cui gli scienziati capoccioni tentano di rimediare rimandando indietro nel tempo il detenuto James Cole (Bruce Willis). È il 2035 e la Terra è popolata da animali e dalla rovina, mentre la gente è costretta a vivere sotto terra (con tutte le notevoli difficoltà annesse e connesse, imbarbarimento generale, claustrofobia, sporcizia, scarsità di cibo, zero prospettive future, ecc…) a causa di un virus letale (no, Dustin Hoffman, stai alla larga che non è il tuo turno anche se in tutina gialla anticontaminazione eri davvero sexy) che pare sia stato diffuso nel 1996. Gli scienziati sono sì cervelloni, ma si sa che quando si parla di viaggi temporali ci può essere qualcosa che va storto ed è il nostro prode James Cole, che vorrebbe guardagnarsi la grazia, a farne le spese, nella titanica impresa di salvare l’umanità.

The wind in the willow played
Love’s sweet melody
But all of those vows you made
Were never to be

Amiche grrr, non vi diciamo altro della trama, perché, come abbiamo constatato in prima persona, nonostante avessimo visto il film anni fa più di una volta, la forza inesorabile del tempo potrebbe aver cancellato gran parte della storia anche dai vostri neuroni e quindi la chiusura di cinema, piscine, scuole, ecc… potrebbe essere l’occasione di un perfetto rewatch con tanti pop corn. Vi basti sapere che L’esercito delle 12 scimmie (sì, lo sappiamo c’è anche la serie tv) è ispirato a un cortometraggio francese degli anni 60′ (ok, non vorremmo darvi troppe date, ma trattandosi di un film sui viaggi temporali qualcosina ci scappa) di Chris Marker: La jetée. E non fate le schizzinose, che prima di Inception, prima di Shuter Island, prima della serie tv Dark (solo per citarne alcuni), a metà anni Novanta, il nostro caro “pazzoide” ex monthy python Terry Gillian ci sfornava un bel film apocalittico da seguire con una certa attenzione e occhio ai particolari, anche quelli che sembrano più insignificanti.

Though we’re apart
You’re part of me still
For you were my thrill
On Blueberry Hill

L’esercito delle 12 scimmie è un film bizzarro, pervaso da un cupo pessimismo, reso lampante anche grazie alla scenografia, e dalla malinconia. Non è un caso infatti che Cole, tormentato da un incubo ricorrente, ami molto le canzoni di fine anni Cinquanta e Sessanta, tra cui spicca appunto Blueberry Hill e Georgia on my mind di Louis Armstrong. Per i più scafati tra di voi poi ci sono anche citazioni e inserti di film cult con cui la pellicola guadagna ulteriore spessore e complessità. Non tutto è perfetto in questo lungometraggio che, oltre a Bruce Willis che dimostra di non essere solo “die hard”, annovera anche un giovanissimo Brad Pitt nel ruolo dello sfasato Jeffrey Goines e Madeleine Stowe nei panni della psichiatra Kathryn Railly, ma sicuramente si può cogliere il tentativo dell’autore di farci riflettere su temi ancora, tristemente attuali. Vedi, per esempio, il tracollo dell’ecosistema, la distruzione delle altre forme di vita a favore dell’uomo, la minaccia batteriologica, ecc…

The wind in the willow played
Love’s sweet melody
But all of those vows you made
Were never to be

Non è necessario essere degli improbabili e discutibili Cassandre in patria per renderci conto dei gravi problemi della contemporaneità, L’esercito delle 12 scimmie, con una trama avvincente, personaggi credibili e i suoi bei colpi di scena, magari può aiutarci a fare qualche riflessione in più che porti a un impegno concreto, nel frattempo però ci intrattiene regalandoci qualche ora lontani dalla cronaca martellante su ciò che ben sappiamo. Voi lo vedrete? L’avete già visto? Cosa ne pensate?

Though we’re apart
You’re part of me still
For you were my thrill
On Blueberry Hill

Marysun

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