November 12, 2021

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Nella sempre splendida Madrid, due donne molto diverse vivono la rispettiva gravidanza in parallelo. Si tratta di Janis (Penelope Cruz, vincitrice della Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile a Venezia) e di Ana (la talentuosa Milena Smit), una fotografa e l’altra invece un’adolescente con una famiglia borghese indifferente. Entrambe sono mamme single e per questo, mentre si trovano nella stanza della stessa clinica, legano molto. Il destino, però, ha in serbo per loro l’inimmaginabile.

Nel suo ultimo film il “mio” adoratissimo Pedro Almodovar, soggetto della tesi di laurea della specialistica, si serve del melodramma per imbastire una storia che fa luce sul passato della sua Nazione e in cui il presente è strettamente legato a quanto accaduto prima, anche molto tempo fa. A muovere le fila del discorso è il DNA delle singole persone, ma anche delle varie comunità. Con uno dei suoi mirabili intrecci fatti di colpi di scena, apici di commozione, ecc… il regista manchego mette in campo nuovamente eroine femminili toste, come accaduto in altre sue pellicole, chiamate ad affrontare situazioni complicate contando sulla solidarietà e sulla propria forza personale. C’è spazio per tanti temi in Madres Paralelas, come l’ombra del franchismo, il desiderio di una verità storica, l’idea di una famiglia allargata composta dalle persone più diverse.

Come al solito c’è tanta carne al fuoco in quest’opera, che è un po’ una sorta di continuazione del precedente Dolor Y Gloria, ma mentre nel primo si parlava della storia personale del film maker, qui invece si aprono le porte alla storia collettiva della Spagna. Come al solito fate buona scorta di fazzoletti, soprattutto se avete la lacrima facile, che nei suoi film è davvero cosa semplice. Personalmente questo film mi è piaciuto molto e lo trovo uno dei suoi più belli e più riusciti usciti ultimamente. Non lasciatevelo scappare e soprattutto non snobbatelo con il solito pretesto del “ah, il solito film di Almodovar”, eh no, mi spiace belli, non è così, perché il nostro Pedro, nella sua lunga carriera (lunga vita a Pedro!!!) è passato agevolmente dalla più folle commedia (Donne sull’orlo di una crisi di nervi, un must per tutte le donne che, almeno una volta nella vita, si sono trovate per le più svariate ragioni “sull’orlo di una crisi di nervi”, sorelle, va visto, un po’ come La verità è che non gli piaci abbastanza) ai drammi più strappalacrime possibili, a volte facendo un mix così forte da prendere il nome di almodrama.

E insomma, se non temete un tocco di melò, una buona dose di suspence e una pellicola che tocca un tema delicato come quello delle stragi franchiste, correte subito al cinema.

Marysun

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