June 9, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 3 min.

Breve storia di un’estorsione. Trovo una fotografia molto caratteristica su Facebook (la vedete qui sotto, purtroppo ci sono anch’io) e mi inchiodo come un mulo a guardarla. Non dico che ho visto le stagioni passare, ma un po’ ci sono rimasta. Scrivo subito all’autrice per dirle che non vedo l’ora che il suo libro, di cui quella fotografia caratteristica era la cover, esca e finisca tra le mie mani. Lei me lo manda in anteprima. Dire che mi sono vergognata come una ladra rende bene l’idea.

Ma essendo l’autrice in questione la stupefacente Rebecca Quasi, colei che crea dipendenza senza ingrossarti nessun organo interno, non mi sono persa in cortesi ma no, figurati, aspetto, mi sono esibita nel twerk della gioia nel mio salotto e mi sono data malata. Gli altri a lavorare, io a divorare il romance storico Miss Foley e il dottor Ballard.

L’istitutrice Olivia Foley finisce a casa del dottor Vincent Ballard per AEIOUIPSILON (vi metto la colonna sonora, dove non posso spoilerarvi quei dettagli che si devono godere leggendo il romanzo, mica la recensione) e inizia a lavorare come sua assistente, pernottando dalla vicina e governante tuttofare del dottore Mrs Cunningham. Lui, con una reputazione macchiata dalla colpa di voler curare i meno abbienti senza chiedere nulla in cambio (un mostro, proprio) e completamente disinteressato alle dinamiche sociali di Tauton, sembra essere attratto solo da scienza, medicina e quisquilie scientifiche. Lei, istitutrice, rispettosa dell’etichetta che regola le interazioni umane, cerca di corrergli appresso con tutta l’empatia di cui dispone. Io un po’ me li vedevo agli angoli di un ring, con un allenatore ciascuno pronto a dire cose incoraggianti tipo Non fa male! Non fa male!, prima dello scontro mentre razionale VS mente umanistica, round infiniti. Oppure potremmo parlare di stratificata prorompente ottica femminile, che percepisce il mondo come una treccia di azioni e reazioni psicologiche VS il semplice immediato punto di vista maschile, che guarda affascinato il succedersi dei riflessi muscolari, come preferite. Si sa, dai qualcosa da fare a un uomo, un telecomando con tanti pulsanti, un corpo umano pieno di cose da schiacciare, e quello tira avanti felice per ore. La donna cerca di capire quando, come, chi, perché. Di fatto, lei fa l’istitutrice e lui il medico, lei si occupa di nutrire quello che dimora dentro il corpo, lui di sollevare gli acciacchi dall’involucro. Brav’uomo, per l’amor di Dio. Uno che si dedica ai suoi pazienti e che non lesina tempo e energie, oltre che denaro. Che non lesina un aiuto a chi ne ha bisogno, in generale, anche quando l’aiuto non è prettamente medico.

Per una sciocca distrazione, infatti, AEIOUIPSILON, il dottor Ballard si trova a tendere la mano proprio alla sua preziosa assistente con il nobile fine di salvarla dalle malelingue delle persone di Taunton, un paese piccolo dove non solo la gente mormora, ma vede costanti affronti al quieto vivere e si inalbera per presunti mefistofelici attacchi all’etichetta tardo Ottocentesca. Sono costretti a cambiare le metaforiche targhette sulla scrivania: non sono più dottore e assistente, ma marito e moglie, o meglio, vorrebbero ricoprire entrambi i ruoli, ma una volta scivolati nel terreno che appartiene al sentimento, le cose iniziano a complicarsi parecchio. Per loro. Per noi lettrici, è Natale e Pasqua insieme. Se poi consideriamo che, a causa di AEIOUIPSILON, il nucleo familiare si raddoppia, assistiamo deliziate e emozionate (e divertite) all’ennesimo successo letterario dell’autrice.

Ma quello che mi è piaciuto più di ogni altra questione, e che io chiamerei “l’interpretazione femminile per eccellenza”, quella che sono fiera di provare ogni giorno della mia vita, scandito dalle mie dinamiche ovariche (e sono seria. L’ho detto e lo ripeto, parlando ovviamente solo per me, il mio premestruo agisce laddove la mia codarda correttezza latita), è la questione della gelosia. Potentissima. Vera. Attuale. La gelosia può limitare la libertà di una persona? A questo punto chiediamoci cosa significa essere libere, già che siamo qui. Sei libera, se non hai nessun legame al mondo? Probabilmente sì, sei libera come un palloncino a elio il nodo del cui nastro si allenta da un polso e si ritrova a volare in una solitudine tutta azzurra. Sai che bello. Solo al pensiero mi viene il panico. Ma se quel polso appartiene alla persona che ami… e il filo è lungo abbastanza da farti decidere la direzione in cui volare… cosa te ne fai, di tutto il cielo? In fondo, quello che riusciamo a vedere è solo la porzione che i nostri occhi riescono a contenere, non è umanamente possibile abbracciare tutto. Vorrei lasciarvi credere di essere colta e acuta, ma vi ho sciorinato la definizione di inquadratura. L’amore inquadra, e va bene così.

Vorrei anche lasciarvi credere di esserci arrivata per prima, ma mi ha battuto sul tempo, e di molto, uno dei giovanissimi personaggi del libro. Leggete questo libro. Adesso.

«Posso fare da sola, ora.»                                                                                                                                                                                        «Ve lo allento solamente.»                                                                                                                                                                        Nonostante la corazza, Olivia riusciva a sentire il calore delle sue mani, i punti in cui si spostavano le sue dita, il modo accorto in cui badava a non toccarle la pelle.                                                                                                                                                                       «Chi lo ha stretto in questo modo?»                                                                                                                                                                    «Mrs Cunningham.»                                                                                                                                                                                              «Deve avere una forza erculea.»                                                                                                                                                                       «Sono fatti apposta. Il sistema dei lacci fa sì che tirando…»                                                                                                                           «La vittima soffochi lentamente.»

Giulia

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