June 22, 2020

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 3 min.

Eniente. Il Dan Brown vuole essere scomunicato, non c’è niente da fare. Tenta e ritenta a ogni pubblicazione, è più forte di lui, deve infastidire in qualche modo il papato, altrimenti gli viene il blocco dello scrittore. In quest’ultimo libro, Origin, racconta le vicende di Edmond Kirsch, un “futurologo” genio dell’informatica nonché autore di una scoperta rivoluzionaria sulle origini della vita sulla Terra (che, manco a dirlo, non profuma assolutamente di divino). Noi abbiamo scelto di analizzare Origin per il suo legame con il mondo tencologico, ma, vi ripeto, lo sapete che Dan (a proposito, lo salutiamo caramente perché ci legge anche lui) dà di matto se non riesce a scomodare il clero d’Occidente. Credo che si sia chiesto a un certo punto perché fissarsi proprio con i cattolici… ed ecco allora che in Origin raduna in segreto tutti i principali esponenti delle religioni mondiali per dire loro, attraverso la bocca del suo protagonista Edmond Kirsch, che possono andare in pensione perché l’ha scoperto lui com’è nata la vita sulla Terra. Mi immagino il Papa. “Sua eccellenza, Dan Brown ha scritto un altro libro”. “Ancora?! E stavolta che scrive? Che il Buddha era magro?”. “No. Stavolta abbatte tutte le religioni mondiali”. “Beata pazienza…”.

TRAMA. Non contento di aver pensionato i religiosi del mondo, Kirsch organizza una serata al Guggenheim Museum di Bilbao per proclamare al mondo la sua scoperta, evento a cui viene invitato anche il prode prof. Robert Langdon (amato protagonista de Il codice Da Vinci, Angeli e demoni, Il simbolo perduto e Inferno e interpretato sullo schermo dal grande Tom Hanks). Partecipa anche un assissino mandato da un losco figuro, chiamato “Il reggente”, a chiudere la bocca del Kirsch. Shsss. Lo so. I DanBrownofili esperti avranno a questo punto notato che tutte le sue trame sono copiaincollate seguono lo stesso schema. Ne parliamo dopo. Comunque, cosa succede? Succede che il prof. Robert conosce l’intelligentissima intelligenza artificiale Winston, creata da Kirsch, e si trova invischiato nel mistero che avvolge l’assassinio di Kirsch in diretta mondiale. Avrete mica pensato che Kirsch potesse dire al mondo l’origine della vita sulla Terra, vero? Tsè. Viene morto ammazzato e a Robert spetta il compito di scoprire cosa voleva dire, aiutato dalla direttrice del museo Ambra Vidal e da Winston (che sarebbe una sorta di Jarvis di Tony Stark, capito?). Prende il via una nuova avventura stile caccia al tesoro nei meandri di Barcellona, per scoprire questa benedetta Origin del mondo, nascosta nel server remoto, da sbloccare tramite comoda password di 47 lettere che corrisponde al verso preferito da Kirsch di una poesia. MA IO DICO: E LASCIARE UN BIGLIETTO, NO?? Pure la password di 47 caratteri. Vabbè. Come va a finire? Ve lo dico dopo.

LA FORMA DI DAN. Ora, permettetemi di dirvi che il Dan ha fatto suo il detto “squadra che vince non si cambia” e lo ha applicato allo schema narrativo di qualunque suo libro, ragion per cui, se arrivi al terzo libro di Dan Brown (al secondo ti sembra una sfortunata coincidenza), sai come va a finire intorno al quarto capitolo. Mentre leggevo Origin (che era il mio sesto di Dan e non capisco i motivi di tutto il mio incaponimento), dal terzo capitolo all’ultima riga ho continuato a ripetere “ti prego, Dan, dimmi che non mi rifai lo stesso trucchetto, ti prego”. L’HA RIFATTO. Dan, è ora di basta. DI. BASTA. Ma, del resto, lui vende milioni di copie di libri e fa i film con Ricky Cunningham e Tom Hanks, io no. Prendete quello che vi scrivo un po’ con le pinze.

Per chi NON ha letto almeno 3 libri di Dan Brown.

LA TECNOLOGIA. Al fianco dell’impavido Robert, a cui ne capitano solitamente di tutti i colori, non abbiamo solo l’avvenente donzella di turno (e che donzella. In questo caso addirittura promessa sposa del futuro re di Spagna), ma, cu cù, un’intelligenza artificiale di nome Winston. Mica male, eh? Mah. Non vogliamo spoilerare, ma voi Grrrlettrici attente avrete capito che, se noi Grrrblogger questa settimana parliamo del lato oscuro della tecnologia e abbiamo scelto questo libro come recensione settimanale, questo Winston non deve essere troppo simpatico… lasciamo a voi la scelta di colmare queste lacune attraverso la lettura di Origin (oppure leggendo qui sotto).

Per chi ha letto almeno 3 libri di Dan Brown.

LA TECNOLOGIA. Il mandante del sicario sarebbe l’amico del protagonista. Non ci si scappa, come il maggiordomo colpevole dei libri gialli. Dan, che pazienza. Chi è l’amico del protagonista? No, quello muore, quell’altro, si, Winston. L’amico di un mio amico e mio amico pure, no? Quindi, stavolta, il colpevole è quel disgraziato del quasi Jarvis intelligentissimo Winston creato da Kirsch. Ora, i mirabili autori dal piglio fantascientifico degli anni ’70, legati alla nascita del cyber punk, ci avevano fatto capire attraverso le loro opere (una su tutte, il Ciclo dei Robot di Asimov) che tra un’intelligenza artificiale e una deficienza umana non c’è storia: la prima, libera dall’impiccio dei sentimenti umani, arriva all’ovvia conclusione che la seconda scoppia di difetti, incapace persino di tutelare la sua stessa salute. Ma… cosa scopriamo leggendo Origin? Che Edmond Kirsch stava morendo di cancro e che l’intelligenza artificiale Winston, dal calcolo veloce, decide di sacrificare la sua vita (o quello che ne restava) per amplificare l’attenzione sulla sua scoperta. BEH, GRAZIE!!! Bell’amico di mmm… che calcoli fai, che muori ammazzato il tuo padrone? Dice per “risparmiargli una fine di sofferenza”. Peraltro erano tutti molto interessati a un futurologo genio dell’informatica che affermava di sapere da dove veniamo e dove andiamo… quindi non c’era bisogno… mah…

Un’ultima cosa. Dan Brown compie un ulteriore passo avanti, affermando che il megacomputer del famoso server remoto, dopo aver rivelato l’origine del mondo (su cui taccio, ovviamente) grazie alla password trovata da Robert, riesce persino a spingersi ad una previsione: entro il 2050 la tecnologia assorbirà l’uomo e ne migliorerà la vita. A me va bene, se riesce a far cambiare a Dan lo schema narrativo dei prossimi libri…

Giulia

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