June 19, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 1 min. e mezzo

Su Netflix è da poco uscita la seconda serie tv firmata da Zerocalcare: Questo mondo non mi renderà cattivo e anche la vostra marysun si è fiondata a fare binge watching per vederla. Ci sono ritorni, conferme e novità. Protagonista è sempre il nostro Zerocalcare che questa volta deve confrontarsi con il ritorno di Cesare, un vecchio amico che era stato lontano a causa della tossicodipendenza e problemi sociali che dividono il quartiere romano dove abita.

Tutta la storia è un grande flashback che inizia in questura, dove Zero e i suoi amici sono finiti dopo dei tafferugli. Pomo della discordia è la presenza in un centro di accoglienza di 30 persone che gli abitanti vorrebbero far sloggiare. Lungo questa trama si dipanano i vari episodi in cui il protagonista interagisce con gli amici che prendono posizione sulla questione. Si tratta di un prodotto molto diverso da Strappare lungo i bordi, ci sono sempre momenti di ironia, la colonna sonora è meravigliosa e poi posso anche dire di poter cogliere tutti gli accenni e citazioni (ok, boomer). Torna l’Armadillo con la voce di Valerio Mastandrea che lo cazzia e gli dice di darci un taglio e altri volti già visti come quello di Sarah, vicina al traguardo dell’insegnamento e che vede tutto messo in pericolo dal boicottaggio della scuola a causa, così si dice, della presenza dei 30 immigrati. La vicenda narrata, seppur circoscritta al difficile quartiere romano, diventa emblema di questi nostri tempi travagliati. Il fumettista ha il pregio di aver voluto considerare le varie motivazioni su una questione delicata (a parte quella dei nazisti che sono nazisti e basta) nella loro complessità. Oltre a questo ci sono altri temi cari all’autore, cioè la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo, di essere coerenti con i propri valori, ecc…

Insomma un’altra ottima serie che molti potranno godersi in qualche ora (non è un binge watching troppo lungo) e che oltre a intrattenere, fa riflettere un bel po’. Consigliata anche a tutti coloro che non seguono le graphic novel del suddetto, tra cui mi ci metto anch’io.

Marysun

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