March 8, 2021

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 1 min.

Per chi si fosse addormentato al momento della lezione di chimica, ci pensa Radioactive a rinfrescare un po’ i neuroni, proprio oggi, una giornata particolarmente significativa per noi donne.

Siamo a Parigi, alle soglie del XX secolo e una donna scienziata, brillante, capace e desiderosa di eccellere è osteggiata in mille modi dai colleghi (vi ricorda qualcosa?). Questo finché un buon samaritano non arriva a darle una mano e una lezione sullo spirito di squadra. Ed è così che Maria Skłodowska (Rosamund Pike) spicca il volo verso una delle grandi conquiste del secolo. O meglio, dipende dai punti di vista perché la regista Marjane Satrapi ci tiene molto a sottolineare, con grande assiduità, gli usi e abusi futuri della scoperta di questa grandissima scienziata: la radioattività.

Il biopic cerca di bilanciare spazio dedicato all’impeto conoscitivo e determinazione di Marie Curie, immigrata polacca, a quello più intimo della sua relazione con Pierre Curie e le difficoltà ad essere apprezzata nella comunità scientifica, nonostante gli innegabili meriti, in quanto donna. A parte il ripassone di chimica, questo film mi ha fatto scoprire quanto fosse radicato l’astio francese verso questa scienziata che fu anche al centro di uno scandalo sessuale (una cosa che Harmony, scansati un po’).
Insomma una Marie Curie a 360° gradi per un film che ci ricorda l’importanza di questa caparbia scienziata, due volte Premio Nobel, prima donna docente alla Sorbona e prima donna ad essere sepolta al Pantheon di Parigi. Una figura che merita certamente di essere ricordata in questa occasione. Secondo i risultati di un’indagine elaborata di Save the Children su dati dell’Istat le ragazze che scelgono una carriera scientifica in Italia sono sotto il 20% a fronte del 37% dei ragazzi. Infine, solo il 16,5% delle ragazze si laurea in materie scientifiche. Sulle cause di questi risultati potremmo disquisire per ore…

A ogni modo, Radioactive è un film che ci sentiamo di consigliare per spirito conoscitivo e perché un po’ della caparbietà della protagonista ci contagi tutte.

Marysun

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