November 23, 2020

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Va bene, sono passati 80 anni esatti dal celeberrimo Rebecca del Maestro Alfred Hitchcock, ma Netflix ha deciso proprio quest’anno di farne uscire il remake. L’idea, forse, era quella di dare nuova veste e una bella spolverata a una storia, tratta a sua volta da un altro intramontabile classico libresco di Daphne Du Maurier, per rendere meno pesante la nuova quarantena e le feste e chissà, magari far riscoprire ai più tenaci cinefili uno scrigno di tesori dell’epoca d’oro di Hollywood. Premettiamo che non era un’operazione facile, anche se i protagonisti del film di Ben Weathley avrebbero potuto dare una consistente mano.

Lily James, goffa e timida dama di compagnia di una ricca ereditiera, si trova a Montecarlo, ma quando la donna che la tiranneggia si ammala (era odiosissima, eddai!! Quanti non hanno augurato a un capo incontentabile almeno una dissenteria istantanea), questa novella Cenerentola orfana e spiantata degli anni Venti, può, comprensibilmente, tirare un sospiro di sollievo. Vuole il caso che proprio in quel momento Lily James, tutta cappellini e occhioni sgranati, incontri il ricchissimo e aitante Maxim de Winter (interpretato da un Armie Hammer tirato a lucido), vedovo alla ricerca di una nuova compagna di vita. E qui voi, care amiche Grrr, che in passato avete macinato quantitativi industriali di commedie romantiche, thriller di coppia, drammoni d’amore&Co., sentirete già suonare campanacci che manco Heidi sulle Alpi Svizzere alle 6 del mattino. Suddette campane di allarme rosso a noi significano che “oh no, non può essere così bello, dov’è la fregatura?” “Lily James, dai retta ammia e non ti fidare” e così via. Lily James però è sorda alla nostra collaudata saggezza maturata sul campo e, al cinema, e vola tra le braccia del suo destino come un tacchino il giorno del Ringraziamento, dove la attende non la mannaia del macellaio, ma una lugubre casa sepolta nella “deliziosa” campagna inglese che ci ricorda un po’ Hill House di qualche settimana fa.

E qui infatti ci ricolleghiamo al capolavoro della fu Daphne che è stato ripreso fedelmente da Hitchcock e, ancor più fedelmente, se mai possibile, da Weathley. La carta punti fedeltà placcata in oro però non è prerogativa di genio e ce ne accorgiamo cammin facendo, esplora che ti esplora la casa dei De Winter, regalo di Enrico VIII. A questo punto ve la faccio breve, su tutto aleggia lo spettro della compianta moglie di De Winter, Rebecca, una strafiga da paura, perfetta e con la messa in piega di Anne Wintour anche appena sveglia. Questa Rebecca, che già ci fa girare i .. ah no il grimaldello del dubbio al primo piè sospinto, è continuamente evocata dalla maligna signor Denvers (Kristin Scott Thomas, perfetta, ma come non potrebbe esserlo), perfida governante della casa degna della Rottermaier (Heidi ci dà le basi per tutto, ricordatevelo).

Come e perché sia morta questa rompib, ehm cara Rebecca lo lascio scoprire a voi, ciò che vorrei invece sottolineare è che, nonostante gli sforzi, questo remake rimane un po’ deludente, insipido, come una passata di ceralacca su qualcosa di stantio e non solo per i ritmi e le ambientazioni da Mulino Bianco iniziali. Le atmosfere lugubri, gotiche di Manderley non riescono mai ad insinuarsi sotto la pelle dello spettatore, inviando brividi e angoscia e il grande mistero non pare poi così spaventoso o shockante. Anche la regia non fa i fuochi d’artificio e non solo per l’impari scontro con il grande Maestro. Brilla sempre per interpretazione Kristin Scott Thomas, ma certamente non può bastare. E insomma, forse oggi a questo confuso Maxim avremmo dato subito un ceffone ben assestato non appena avesse cominciato a ignorarci, darci per scontate e iniziato a trattarci con freddezza. Certo così avremmo stroncato sul nascere metà trama, rovinando il capolavoro della Du Mourier, perdonaci quindi Du Mourier, la prossima volta il remake lo affidiamo a qualcun altro, eh.

Marysun

Condividi l'articolo con i tuoi amici

Exclusive Content

Be Part Of Our Exclusive Community