October 29, 2021

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Oops, I did it again. Anche questa settimana sostituisco l’occhio critico della nostra Marysun con una recensione caciarona delle mie, con il fine obiettivo di consigliarvi un film adrenalinico da condividere con i vostri amici di binge watching a Halloween. Faccio la spocchiosetta con la mia rubrica (non sono didascalica, ma trasversale!) e poi con quella degli altri salto a spalle della festa della settimana. Marysun, pardon.

Dicevamo: Halloween e un bel film horror come quelli di una volta, anzi, in un certo senso proprio quello di una volta, essendo che vi propongo il remake formato serie di I know what you did last summer, film del 1997 che riuniva i giovani idoli cinematografici dell’epoca (epoca. Il 1997.) e che, insieme al film Scream, balzava nell’olimpo dei film cult di quei giovani che si divertivano a guardare gruppi di adolescenti sterminati da un misterioso psicopatico vendicativo (non sto giudicando. Io ero una giovane che si divertiva. Nell’epoca 1997). Non capisco come mai la traduzione italiana amputi l’estate scorsa per lasciare So cos’hai fatto, che quasi mi secca ammettere essere un titolo migliore e più incisivamente horror dell’originale. Incredibile.

Insomma, a chi non sapesse di cosa trattava il film del 1997, ricordo che c’era questo gruppo di allegri adolescenti che, dopo una festa, non proprio al meglio delle loro condizioni fisiche e mentali, investivano un povero cristo sul ciglio delle strada e, per paura di finire in prigione da 1 secolo a per sempre, facevano gli gnorri e lo buttavano a mare. Il gruppo riusciva a mantenere il segreto, ma, in quanto composto da esseri umani con un’anima, seppur abbastanza compromessa, si scioglieva subito dopo il misfatto. Un anno dopo, iniziavano i guai. Qualcuno sapeva cos’avevano combinato (l’estate scorsa) questi assassini per caso e iniziava a ucciderli con la delicatezza che solo una messa in scena anni ‘90 potrebbe possedere. Il remake che fa? A mio avviso, una genialata: sdoppia la protagonista femminile in una coppia di gemelle, la stronza impenitente e la problematica introspettiva, per ripresentarci un incipit praticamente identico: festa del diploma, droga, alcol, unioni promiscue (ci tengono a sottolineare la nuova cornice temporale con un polifluidamore che confonde ulteriormente le acque) e tanti torbidi segreti.

Ora, capisco di avere una passione spropositata per quei film che hanno riempito gli Halloween della mia adolescenza e che ora, con i loro remake, riempiono gli attuali Halloween (esattamente 365 giorni fa scoprivo con somma gioia il remake formato serie di Scream), e quindi il mio occhio critico potrebbe essere alterato da tali nostalgiche good vibes, ma credo sia difficile contestare il perfetto upgrade festaiolo che apre la serie: una nuova festa alla quale non partecipano solo le gemelle disagiate e i giovani che compongono il gruppo di futuri assassini, ma anche i loro genitori, cucendo tra loro diversi tipi di aspettative e vissuti. Si parte. Dopo l’incidente, la narrazione non lascia spazio a tempi morti (almeno quelli sono vivi, tutti gli altri, meh…) e ci fornisce qualche pezzo del puzzle sottoforma di flashback della festa, sapientemente mescolato in modo da non farcelo completare fino alla fine.

A proposito di fine, stamattina Prime ha mollato la 6a puntata (ne molla una a settimana) di otto complessive. Se volete gustarvela con tanto di finale di stagione, mi sa che dovete posticipare Halloween di due settimane. Dopo prendo a pugni la televisione per il nervoso.

Giulia

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