June 26, 2023

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 1 min. e mezzo

The Bear è una serie che parla di cucina, ma non come magari vi immaginereste. A ogni modo è una delle serie migliori della passata stagione e io ho deciso di ritirarla fuori dall’armadio perché in America, il 16 agosto prossimo, uscirà la 2 stagione che a catena arriverà su Disney +. Io e le padelle non abbiamo grande feeling, ma mi sento di consigliarvi questa serie per la sua originalità e il suo ritmo. La vicenda si svolge nel piccolo diner di Chicago: The Original Beaf of Chicagoland, un’attività famigliare gestita da Carmen “Carmy” (Jeremy Allen White di Shameless), che dai ristoranti pluristellati della Grande Mela è tornato a casa per cercare di tenere a galla il locale dopo l’improvvisa dipartita del fratello maggiore.

Nel piccolo ristorante le cose non vanno esattamente come nelle cucine linde e pulite di New York, anche se pure il suo personale è costretto a gridare Sì, chef! (e state tranquilli che già dopo qualche puntata vi verrà da gridare passo… quando vi muoverete nella vostra cucina). Il povero Carmy deve cercare di far sopravvivere l’attività di famiglia e gestire uno staff che fatica a collaborare. C’è il cugino Ritchie, il miglior amico del defunto fratello di Carmy, che cerca di dare una mano ma spesso sono più i guai che combina che l’aiuto fornito, poi c’è la neo assunto Sydney, in gamba, ma anche molto ambiziosa, seguono tutti gli altri membri della “brigata” (frase cult, quando Carmy decide di riorganizzare tutto come una brigata francese: sono stato in una brigata in guerra e non è finita bene) un po’ squinternata che però forma una sorta di famiglia allargata.

Anche in questo caso la forza di questa splendida serie tv che mischia dramma e commedia è la scrittura, personaggi ben caratterizzati e una trama avvincente che fornisce a poco a poco e vari pezzi del puzzle. Naturalmente anche gli attori ci mettono il loro, il protagonista ha portato a casa un Emmy per la sua interpretazione. Vi piacciono i reality e i programmi di cucina tipo Masterchef? Bene, questo è il contrario (ed è per questo che la serie piace pure a me che darei fuoco a tutti questi programmi). Vedrete che vi appassionerete pure voi all’ansia da prestazione culinaria, ai “servito”, ecc.. che mostrano anche come quegli ambienti siano deleteri per la salute mentale di chi ci lavora. Oh, io attendo la seconda stagione come sollievo nella prima ondata di caldazza estiva. Unitevi a me.

Marysun

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