November 16, 2020

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

The Crown è appena sbarcata su Netflix per la sua 4° stagione e, come intuirete, noi, complice la zona rossa, ci siamo subito attaccate allo streaming per recensirla per voi e anche perché, dopo mesi di attesa e trailer quantomeno ghiotti volevamo proprio vedere come se la sarebbero giocata questa volta. Già perché se state seguendo questa serie tv, saprete che, cronologicamente parlando, ormai eravamo sul finire degli anni Settanta e tanta roba (come si dice adesso e nessuna espressione è più calzante) bolle in pentola.

Ora, questo non è certamente l’english corner sulla storia della monarchia inglese, ma anche solo facendo due conti a ritroso saprete che ormai si era lì lì per l’arrivo di uno dei personaggi (questo sì) più controversi, amata da taluni e odiata da talaltri, della famiglia reale che noi seguiamo con passione e senza colpo ferire da ormai diverse stagioni. Andiamo però con ordine, nel ruolo della regina ritroviamo la sempre straordinaria e strapremiata Olivia Colman (a cui l’altrettanto brava Claire Foy ha lasciato lo scettro), al suo fianco il principe Filippo è sempre il fascinoso Tobias Manzie (che ha sostituito Matt Smith). La principessa Margaret è ancora Helena Bonham Carter, mentre l’impacciato e problematico principe Carlo è interpretato da Josh O’Connor. A tutta la band che abbiamo imparato ad amare nonostante i molteplici difetti, si aggiungono Gillian Anderson nei panni dell’inflessibile signora Thatcher e la delicata Emma Corrin nelle vesti di Diana. Ed ecco quindi che tra matrimoni reali, conflitti, tradimenti da un lato e cambiamenti sociali importanti, crisi, guerra della Falkland (è storia, non sto spoilerando niente eh, che ci avviciniamo al Thanksgiving americano e voi potreste progettare di sacrificarmi come novello tacchino ripieno nel vostro dolceforno) si dipana un altro bel pezzo di storia vista con gli occhi dei sangue blu inglesi.

The Crown, che non a caso, in passato, ha già ricevuto valanghe di premi e riconoscimenti, è una serie stupenda, curatissima dal punto di vista della regia, dei dialoghi, della sceneggiatura, capace di presentarci in vesti più “umane” quei bacchettoni dei reali inglesi che, attraverso una sagace scrittura, acquisiscono spessore e complessità. In alcune puntate riesce a raggiungere vette altissime e magari anche a commuoverci. Certo è che, fin dall’inizio, non abbiamo mai mancato di chiederci se la regina Elisabetta da Buckingham Palace chieda al valletto personale di mettere in streaming questa serie tv per poi svaccarsi sul divano insieme ai suoi corgi e una tazza di thé fumante, sogghignando come non mai. E vai così Lilibeth, batti cinque. In questa stagione è inevitabile il confronto Elisabetta-Diana, ma anche quello con la Thatcher. Donne di potere, ma diversissime tra loro.

E insomma, gli sceneggiatori di The Crown sono così bravi che, pur magari criticandole, non puoi non trovare qualche appiglio al loro comportamento, qualche aspetto in cui ci si ritrova o situazione in cui ci si rispecchi, per essendo trascorsi decenni da quel periodo storico. Di nuovo, The Crown ci fa volare, immergere, abbagliare, ma anche appassionare a un’epoca passata e chissà mai che non ci induca anche a voler aprire qualche libro di storia. Amiche grrr, confessate che anche voi siete andate a cercare tutti i documentari su Lady D. presenti su Netflix, per proseguire con l’esperienza. Serie consigliatissima e, mai come in questa stagione col ciclone Diana, mi sono trovata a mormorare anch’io che “Dio salvi la Regina”.

Marysun

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