March 25, 2022

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 1 min. e mezzo

Chi ama (come la sottoscritta) Wes Anderson da Un colpo da dilettanti a L’isola dei cani, passando per I Tenenbaum e Un treno per Darjeeling non potrà che adorare quest’ultima perla: The French Dispatch, che finalmente potrete godervi su Disney +. No, quest’ultima non ci paga per promuovere i prodotti sulla sua piattaforma in streaming, ma questo non ci dispensa dal tentare di contagiare tutti con l’entusiasmo per questo film che fa un mix di tanti temi di cui il suo autore aveva già parlato, ma questa volta in una nuova chiave.

Arthur Howitzer Jr. (Bill Murray) è il fondatore di questo originale supplemento domenicale dell’Evening Sun di Liberty in Kansas che, dalla sua sede nella cittadina francese di Ennui-sur-Blasé (nota bene, traduzione: annoiato su indifferente) coordina i vari inviati, le gloriose penne che compongono la redazione. Con la morte del fondatore il supplemento sta per chiudere i battenti e così i redattori si riuniscono per un ultimo numero. Per chi non conoscesse già questo particolare regista, i suoi lungometraggi sono una vera gioia per gli occhi, ogni inquadratura è curata al millimetro, le scelte cromatiche, gli spazi, gli equilibri interni, a una sola occhiata si può dire se quella che state vedendo è un’opera di Anderson o meno. Detta così, lo capisco, non rende, ma provate con almeno uno dei suoi film e lo capirete subito.

Ma tornando a The French Dispatch, qui ognuno può trovare il suo attore preferito, da Owen Wilson reporter in bicicletta all’artista coi ceppi Benicio Del Toro, passando per Tilda Swinton e la conturbante secondina Léa Seidoux. Il supplemento domenicale non è solo ricco di attori di una narrazione stravagante e zeppa di idee, ma anche di tante storie, tanti “messaggio d’amore” a generi, correnti, mezzi di comunicazione, epoche diversi. C’è lo spazio per il noir alla francese con protagonista un critico enogastronomico (Jeffrey Wright), mentre Frances McDormand, nei panni di una talentuosa scrittrice, assiste al maggio francese del ’68 con Timothée Chalamet nel ruolo di uno dei giovani contestatori, poi c’è Benicio Del Toro, maestro di un’arte molto astratta incensato dai critici che alla fine fan più danno che altro. Insomma, questo è davvero una delle opere più ambiziose di questo “folle” regista che non si tira mai indietro davanti a una sfida.

Marysun

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