November 26, 2021

Categoria: Recensioni

Tempo di lettura: 2 min.

Nella mirabolante New York colta degli anni Novanta, ma dove già i giovani ambiziosi scrittori dovevano campare a schiscette e precari stage nel mondo dell’editoria, l’idealista Joanna (la brava Margaret Qualley), fresca di studi e alla ricerca di un’occupazione, finisce a fare l’assistente di una sofisticata e perfetta Sigourney Weaver (Sì, Sigourney Weaver è sempre perfetta, sia che tutta stravolta e strasudata vestita di stracci imbracci un kalashnikov per stendere un alien con paresi facciale, sia che si stenda oziosa col suo golfino di cashmere su una chaise longue che le invidio tanto), rampante agente letteraria. Vi suona qualche campanello, qualche deja vu? Non vi preoccupate, è tutto nella norma, perché la protagonista e la storia a tratti somigliano al celeberrimo Diavolo veste Prada, ma qui sciorinato in versione letteraria un po’ retro perché Sigourney/ Meryl esige che tutto venga battuto a macchina, anche se i computer e internet cominciano già a bussare prepotentemente alla porta.

La nostra Joanna quindi tiene duro nel difficile e freddo mondo dei contratti, coltivando però il sogno di scrivere, incoraggiata niente meno che dallo scrittore che dà il titolo al film: sì, il mitico, J.D. Salinger, che si dice si sia ritirato da tempo e che non voglia vedere assolutamente nessuno, ma che al telefono si rivela molto amabile e sensibile. C’è poi che la nostra eroina sfacchina per scrivere risposte standard ai numerosissimi lettori di Salinger che, colpiti al cuore dalla sua prosa, gli inviano numerosissime e calorose lettere che alla fine lei non ha cuore di cestinare, e infatti inizia prendere l’iniziativa. Come andrà? Verrà licenziata in tronco? Verrà arrestata da Cia e Fbi? Salinger la sgamerà? I lettori, soprattutto, la sgameranno?

Come al solito vi reindirizzo alla sala cinematografica più vicina, nel frattempo vi dico perché vedere questo film leggero, frizzante, ma anche pieno di spunti. Joanna a un certo punto deve scegliere, se puntare ai soldi (che, ve lo dico, non è che sono proprio un male) o restare fedele ai suoi sogni in un mondo che a questi è prepotentemente avverso. Racconto di formazione, Un anno con Salinger ha il pregio di ricordarci che cosa può scatenare in tutti noi, indipendentemente, da occupazione, studi, passioni, ecc… un bel libro che colpisce al cuore il lettore, che lo fa sognare, che lo rivolta come un calzino, che ne mina le certezze o gli mostra una nuova prospettiva sulla vita e sui sentimenti. Una volta non c’era internet e tutto passava per la carta stampata, chissà se le persone erano un po’ più gentili. A ogni modo tutti quelli che, come me, vivrebbero benissimo in una libreria, devono volare a vedere questo film, vi ricordate infatti che “i libri che mi lasciano senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”.

Marysun

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